Gli Azzurrini di Devis Mangia battono 1-0 l’Olanda (gol di Borini al 79') e conquistano una finale europea che mancava dal 2004, la settima della storia azzurra. Martedì alle 18 a Gerusalemme sarà di nuovo Italia-Spagna, riedizione della finale maggiore dello scorso anno
MANGIA RITROVA INSIGNE E SCEGLIE BORINI - Devis Mangia recupera Insigne e lo schiera dall’inizio, mentre Saponara rimane in panchina, dopo gli ultimi problemi muscolari. A sinistra Regini preferito a Biraghi ancora una volta, mentre davanti il tridente è completato da Immobile e Borini, e non Gabbiadini. Cor Pot, tecnico dell’Olanda, rimette in campo il suo 11 titolare, dopo che nella gara (persa 3-0 con la Spagna) aveva dato spazio alle seconde linee: un 4-2-3-1, o 4-3-3, il suo che dà tanto spazio agli attaccanti, De Jong e Wijnaldum su tutti.
ITALIA SORNIONA, L’OLANDA DOMINA IL GIOCO - L’Italia pressa subito alto e cerca di mettere in difficoltà i portatori di palla olandesi, ma là davanti il potenziale è di quelli che fanno paura. La prima chance della partita è di colore Oranje: il destro fatato di Maher spiccato dal limite dell’area però incoccia sul palo. Sospiro di sollievo per gli azzurri, avvisati del pericolo imminente. Sarà un primo tempo tirato e spigoloso quello dei ragazzi di Mangia, forse un po’ più preoccupati a non prenderle piuttosto che a rendersi pericolosi. Arrivano due gialli nel giro di pochi minuti, per Borini prima e Verratti poi. Strootman (obiettivo di mercato del Milan prima e di Napoli ora) rischia di darci un dispiacere al 21’ ma per nostra fortuna nessun compagno arriva sul suo sinistro sporco. E l’Italia? Insigne non è al meglio, ma corre e si fa vedere e al 32’ crea la prima vera chance per gli azzurri: palla dentro per Immobile, bravo a controllare e a centrare la porta con il destro. Zoet respinge con i piedi. Azione in fotocopia una decina di minuti dopo: questa volta il protagonista è Borini, che sportella un po’ con il solido Martins Indi e tira a lato. In mezzo una doppia occasione per l’Olanda, con Blind (meglio davanti che dietro) a mettere in difficoltà Bardi con il sinistro, e Maher murato da Caldirola. Il primo tempo finisce 0-0 ma gli sguardi sono azzurri sono pensierosi e preoccupati. Si ha la sensazione che per ora ci sia andata bene.
L’ITALIA CRESCE E COLPISCE CON BORINI - L’Olanda fa gioco, controlla il possesso di palla, l’Italia attende sorniona e cerca di ripartire. Tradotto: stesso copione del primo tempo. Gli azzurrini soffrono la tecnica e la fisicità degli avversari anche se questi ultimi non trovano il cambio di passo decisivo o lo spunto per passare. Meglio le difese sugli attacchi dunque. L’Italia davanti fa pochino e allora Mangia al 63’ cambia Immobile con Gabbiadini, autore di due gol contro Israele. L’ingresso in campo dell’attaccante quest’anno al Bologna porta subito i suoi effetti: proprio da uno spunto di Manolo, l’Italia si ritrova 3 vs 2 in contropiede, ma né Rossi né Borini trovano lo spunto vincente. L’Olanda non è più arrembante come prima, l’Italia se ne accorge e comincia a rialzare prepotentemente la testa. Al 75’ il difensore De Vrij deve lasciare il cambio per infortunio: sarà, paradossalmente, la chiave del match. Sì perché al suo posto entra Van Der Hoorn, giocatore che al 79’ si fa battere sul tempo da Borini sul servizio di Insigne: l’attaccante del Liverpool è bravo a battere Zoet in uscita e a dare l’1-0 alla squadra di Mangia. Il finale è un assalto al forte azzurro, ma gli olandesi sono troppo nervosi per colpire. Al 97’ l’arbitro fischia e la festa azzurra può cominciare. Siamo di nuovo in finale, dopo 9 anni.
L’Italia di Devis Mangia arriva fino in fondo: grande impresa da parte degli Azzurrini, che vincono una semifinale scorbutica con un avversario forse più forte, mettendo la squadra prima del singolo e strappando un risultato che a un certo punto sembrava impossibile da raggiungere. L’1-0 trovato da Borini al 79’ significa finale europea, la prima dal 2004 a questa parte, la settima nella storia della nostra selezione Under 21. Allora, in Germania, l’Italia di Claudio Gentile batté 3-0 la Serbia; questa volta, martedì alle 18 a Gerusalemme, di fronte ci sarà la Spagna d’Europa campione in carica. Se l’Italia sarà quella di stasera, orgogliosa e mai doma, allora ci sarà da divertirsi. E da poter sperare fino all'ultimo.
MANGIA RITROVA INSIGNE E SCEGLIE BORINI - Devis Mangia recupera Insigne e lo schiera dall’inizio, mentre Saponara rimane in panchina, dopo gli ultimi problemi muscolari. A sinistra Regini preferito a Biraghi ancora una volta, mentre davanti il tridente è completato da Immobile e Borini, e non Gabbiadini. Cor Pot, tecnico dell’Olanda, rimette in campo il suo 11 titolare, dopo che nella gara (persa 3-0 con la Spagna) aveva dato spazio alle seconde linee: un 4-2-3-1, o 4-3-3, il suo che dà tanto spazio agli attaccanti, De Jong e Wijnaldum su tutti.
ITALIA SORNIONA, L’OLANDA DOMINA IL GIOCO - L’Italia pressa subito alto e cerca di mettere in difficoltà i portatori di palla olandesi, ma là davanti il potenziale è di quelli che fanno paura. La prima chance della partita è di colore Oranje: il destro fatato di Maher spiccato dal limite dell’area però incoccia sul palo. Sospiro di sollievo per gli azzurri, avvisati del pericolo imminente. Sarà un primo tempo tirato e spigoloso quello dei ragazzi di Mangia, forse un po’ più preoccupati a non prenderle piuttosto che a rendersi pericolosi. Arrivano due gialli nel giro di pochi minuti, per Borini prima e Verratti poi. Strootman (obiettivo di mercato del Milan prima e di Napoli ora) rischia di darci un dispiacere al 21’ ma per nostra fortuna nessun compagno arriva sul suo sinistro sporco. E l’Italia? Insigne non è al meglio, ma corre e si fa vedere e al 32’ crea la prima vera chance per gli azzurri: palla dentro per Immobile, bravo a controllare e a centrare la porta con il destro. Zoet respinge con i piedi. Azione in fotocopia una decina di minuti dopo: questa volta il protagonista è Borini, che sportella un po’ con il solido Martins Indi e tira a lato. In mezzo una doppia occasione per l’Olanda, con Blind (meglio davanti che dietro) a mettere in difficoltà Bardi con il sinistro, e Maher murato da Caldirola. Il primo tempo finisce 0-0 ma gli sguardi sono azzurri sono pensierosi e preoccupati. Si ha la sensazione che per ora ci sia andata bene.
L’ITALIA CRESCE E COLPISCE CON BORINI - L’Olanda fa gioco, controlla il possesso di palla, l’Italia attende sorniona e cerca di ripartire. Tradotto: stesso copione del primo tempo. Gli azzurrini soffrono la tecnica e la fisicità degli avversari anche se questi ultimi non trovano il cambio di passo decisivo o lo spunto per passare. Meglio le difese sugli attacchi dunque. L’Italia davanti fa pochino e allora Mangia al 63’ cambia Immobile con Gabbiadini, autore di due gol contro Israele. L’ingresso in campo dell’attaccante quest’anno al Bologna porta subito i suoi effetti: proprio da uno spunto di Manolo, l’Italia si ritrova 3 vs 2 in contropiede, ma né Rossi né Borini trovano lo spunto vincente. L’Olanda non è più arrembante come prima, l’Italia se ne accorge e comincia a rialzare prepotentemente la testa. Al 75’ il difensore De Vrij deve lasciare il cambio per infortunio: sarà, paradossalmente, la chiave del match. Sì perché al suo posto entra Van Der Hoorn, giocatore che al 79’ si fa battere sul tempo da Borini sul servizio di Insigne: l’attaccante del Liverpool è bravo a battere Zoet in uscita e a dare l’1-0 alla squadra di Mangia. Il finale è un assalto al forte azzurro, ma gli olandesi sono troppo nervosi per colpire. Al 97’ l’arbitro fischia e la festa azzurra può cominciare. Siamo di nuovo in finale, dopo 9 anni.