Promemoria primo messaggio :
ROMA - La festa è tutta per il Brasile. La Nazionale di Scolari travolge la Spagna 3-0 grazie ai gol di Fred (doppietta) e Neymar e si aggiudica per la quarta volta nella sua storia la Confederations Cup. E' un trionfo per la selezione verdeoro che umilia la Nazionale del 'Tiki Taka' con un gioco spettacolare fatto di pressing, velocità e carica agonistica. Una condizione approssimativa e motivazioni inferiori hanno di fatto
QUANTI CAMPIONI! - In campo c’è il meglio del calcio mondiale. Brasile di Scolari schierato con un coraggioso 4-2-3-1 con i soli Luiz Gustavo e Paulinho davanti alla difesa. In avanti tutta la fantasia di Oscar, Neymar e Hulk alle spalle dell'unica punta Fred. Risponde la Spagna con il classico 4-3-3 di 'Blaugrana' memoria: Del Bosque punta infatti sul centrocampo del Barcellona formato da Busquets, Xavi e Iniesta. In attacco Pedro e Mata affiancano el 'Nino' Torres. In panchina, quindi, Soldado e Fabregas.
INIZIO SPRINT - Il Brasile, spinto da un Maracanà gonfio di amore e passione, inizia a mille. Dopo appena 2 minuti la Seleçao è già in vantaggio: cross dalla destra di Hulk, pasticcio difensivo di Arbeloa e Piqué e tap-in vincente (da terra!) di Fred. Per l'attaccante ventinovenne del Fluminense è il quarto centro in questa Confederations. Il Brasile prende fiducia e continua ad attaccare mantenendo un ritmo altissimo che neutralizza il possesso palla spagnolo. All'8' Oscar, servito di tacco da Fred, sfiora il 2-0 con un tiro da centro area che accarezza il palo e va sul fondo. Passano cinque minuti ed è Paulinho a provarci con uno splendido pallonetto dai venti metri che per poco non sorprende Casillas.
BRASILE SHOW - La Spagna prova a reagire con un velenoso tiro di Iniesta, deviato in corner da un attento Julio Cesar, ma è solo una fiammata: l'energia e l'aggressività del Brasile fanno la differenza e la Spagna non riesce a pungere in avanti. Al 33' altra occasione per la Seleçao: Neymar beffa una linea difensiva spagnola non impeccabile servendo Fred in area ma l'attaccante non trova l'angolo e calcia addosso a Casillas. Negli ultimi minuti nuova fiammata della Spagna che sfiora il pareggio con Pedro ma il diagonale a botta sicura dell'esterno del Barça viene deviato sulla linea da un immenso David Luiz. Niente da fare per la Spagna, lo show è del Brasile che proprio allo scadere raddoppia: Neymar scambia con Oscar e da posizione defilata batte Casillas con un bolide che s'infila sotto la traversa. Per il futuro compagno di squadra di Messi è il settimo gol nelle ultime nove gare con la Nazionale.
TRIS VERDEORO - Nella ripresa ci si aspetta la reazione della Spagna e invece il copione sembra lo stesso del primo tempo. E dopo due minuti arriva il tris verdeoro: è ancora Fred, grande protagonista di questa Confederations Cup, a fare esplodere di gioia il Maracanà finalizzando in rete un grande azione del Brasile: filtrante di Hulk sulla trequarti, velo di Neymar, palla per Fred che dal lato sinistro dell'area di rigore piazza la sfera a giro sul secondo palo battendo Casillas.
SPAGNA VEDE ROSSO - E' un brutto colpo per la Spagna che fatica a reagire. Un mano gliela dà Marcelo che dopo pochi minuti atterra in area il neoentrato Jesus Navas: dal dischetto, però, Sergio Ramos angola troppo e non trova la porta. Niente da fare per la Spagna. E' la serata del Brasile che gioca in tutta tranquillità riuscendo anche a divertirsi. La Nazionale di Del Bosque, invece, è sempre più in difficoltà e l'espulsione di Piqué (inutile fallo ai danni di Neymar) è il simbolo di una finale dominata dall'inizio alla fine dal Brasile. Solo negli ultimi minuti, quando ormai la vittoria del Brasile non è più in discussione, viene fuori la Spagna ma Julio Cesar è insuperabile: l'ex portiere dell'Inter dice no prima a Pedro, poi a Villa. La Spagna non ne ha più, il match si chiude con gli olè del Maracanà che accompagnano il possesso palla della Nazionale di Scolari. L'arbitro fischia la fine: trionfa il Brasile, la Spagna si arrende 3-0. La festa verdeoro può iniziare.
ROMA - La festa è tutta per il Brasile. La Nazionale di Scolari travolge la Spagna 3-0 grazie ai gol di Fred (doppietta) e Neymar e si aggiudica per la quarta volta nella sua storia la Confederations Cup. E' un trionfo per la selezione verdeoro che umilia la Nazionale del 'Tiki Taka' con un gioco spettacolare fatto di pressing, velocità e carica agonistica. Una condizione approssimativa e motivazioni inferiori hanno di fatto
INIZIO SPRINT - Il Brasile, spinto da un Maracanà gonfio di amore e passione, inizia a mille. Dopo appena 2 minuti la Seleçao è già in vantaggio: cross dalla destra di Hulk, pasticcio difensivo di Arbeloa e Piqué e tap-in vincente (da terra!) di Fred. Per l'attaccante ventinovenne del Fluminense è il quarto centro in questa Confederations. Il Brasile prende fiducia e continua ad attaccare mantenendo un ritmo altissimo che neutralizza il possesso palla spagnolo. All'8' Oscar, servito di tacco da Fred, sfiora il 2-0 con un tiro da centro area che accarezza il palo e va sul fondo. Passano cinque minuti ed è Paulinho a provarci con uno splendido pallonetto dai venti metri che per poco non sorprende Casillas.
TRIS VERDEORO - Nella ripresa ci si aspetta la reazione della Spagna e invece il copione sembra lo stesso del primo tempo. E dopo due minuti arriva il tris verdeoro: è ancora Fred, grande protagonista di questa Confederations Cup, a fare esplodere di gioia il Maracanà finalizzando in rete un grande azione del Brasile: filtrante di Hulk sulla trequarti, velo di Neymar, palla per Fred che dal lato sinistro dell'area di rigore piazza la sfera a giro sul secondo palo battendo Casillas.
SPAGNA VEDE ROSSO - E' un brutto colpo per la Spagna che fatica a reagire. Un mano gliela dà Marcelo che dopo pochi minuti atterra in area il neoentrato Jesus Navas: dal dischetto, però, Sergio Ramos angola troppo e non trova la porta. Niente da fare per la Spagna. E' la serata del Brasile che gioca in tutta tranquillità riuscendo anche a divertirsi. La Nazionale di Del Bosque, invece, è sempre più in difficoltà e l'espulsione di Piqué (inutile fallo ai danni di Neymar) è il simbolo di una finale dominata dall'inizio alla fine dal Brasile. Solo negli ultimi minuti, quando ormai la vittoria del Brasile non è più in discussione, viene fuori la Spagna ma Julio Cesar è insuperabile: l'ex portiere dell'Inter dice no prima a Pedro, poi a Villa. La Spagna non ne ha più, il match si chiude con gli olè del Maracanà che accompagnano il possesso palla della Nazionale di Scolari. L'arbitro fischia la fine: trionfa il Brasile, la Spagna si arrende 3-0. La festa verdeoro può iniziare.
