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Yaiba: Ninja Gaiden Z

Tra ninja, cyborg, zombie e Keiji Inafune
Abbiamo provato lo spin-off frutto della collaborazione tra Inafune e il Team Ninja.


Ripercorrendo i suoi ultimi quattro anni di carriera, non ci vuole molto a comprendere perché Keiji Inafune sia uno dei pochi designer dell'industria "riconoscibile" , nel senso che è riuscito a far spiccare la propria individualità fino a connotare di autorialità anche un lavoro che tende a affogare nell'anonima collettività le sue maestranze come la creazione di videogiochi. Dopo la pessimistica analisi sullo stato di salute del videogioco nipponico espressa al Tokyo Game Show 2009, formalmente più educata ma sostanzialmente identica nel concetto alla famosa frase pronunciata qualche anno dopo da Phil Fish, Keiji Inafune è tornato far parlare di sé per il suo addio a Capcom, atto estremo con cui prendere le distanze dalle modalità di sviluppo del videogioco in Giappone da cui si sentiva oramai da troppo tempo fuori sintonia

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TRA ORIENTE E OCCIDENTE

Inafune non è però tipo da restare con le mani in mano e non ha perso molto tempo per rimettersi in gioco. Mighty No. 9, progetto finanziato tramite Kickstarter che strizza palesemente l'occhio al suo Mega Man, è stata la sua prima mossa. Il varco a cui tutti lo attendevano però era l'annuncio del suo gioco “occidentale”, quello avrebbe dovuto legittimare le sue ripetute accuse di inadeguatezza e assenza di passione mosse ai colleghi giapponesi. Nessuno si aspettava che quel gioco fosse Yaiba: Ninja Gaiden Z.
In effetti se si pensa al videogioco occidentale il Team Ninja, fiore all'occhiello di Tecmo, non è esattamente il primo studio a venire in mente. Eppure dopo la dipartita di Inafune da Capcom è stato proprio il telefono di questo team il primo a squillare, per sentirsi sottoporre l'idea di fondere un gioco di ninja con il soggetto più in voga in occidente, lo zombie.

Da quest'idea nasce Yaiba: uno spin-off di Ninja Gaiden, supervisionato da Inafune stesso, prodotto dal Team Ninja e sviluppato dallo studio statunitense Spark Unlimited con cui Inafune aveva già avuto modo di lavorare ai tempi di Capcom. Un mix produttivo di oriente e occidente che rispecchia fin nella struttura la volontà di Inafune di innestare su un brand giapponese un appeal capace di fare presa ad ogni latitudine del globo. Due diverse mentalità a confronto di cui la presenza di Yosuke Hayashi - attuale vertice del Team Ninja - e lo stesso Keiji Inafune negli uffici milanesi di Halifax è testimonianza diretta: l'uno impeccabile nella sua compostezza, l'altro terribilmente a suo agio in una sgargiante giacca della tuta rossa.

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LA VENDETTA DI YAIBA

Per raggiungere l'obiettivo fissato da Inafune, il concept di Ninja Gaiden è stato rivisto in diversi suoi punti chiave, inclusi lo stile grafico, la tecnica di combattimento e il protagonista. La star dei precedenti capitoli, Ryu Hayabusa, è ora il villain nonché il responsabile delle menomazioni del protagonista, Kamikaze Yaiba. Privato di un braccio e di un occhio durante uno scontro con la sua nemesi, Yaiba viene salvato da una misteriosa organizzazione che lo strappa alla morte procurandogli innesti cyborg. Ovviamente i fini della organizzazione non sono strettamente umanitari, ma per il momento l'incarico assegnato a Yaiba è quello di fronteggiare una misteriosa epidemia zombie che ha contagiato ogni angolo della città: la vendetta contro Hayabusa dovrà attendere, a meno di non voler scoprire se davvero all'interno del suo corpo sia stato posizionato un ordigno esplosivo comandato a distanza, oltre a un braccio e un occhio bionico.

Per quanto riguarda lo stile grafico del titolo, il cambio di registro è piuttosto netto. Si è passati dalle algide tonalità dei precedenti capitoli a una rappresentazione iper-colorata in cel-shading che ricorre a spessissimi contorni neri per ricalcare l'immaginario dei comic book americani. L'intenzione è proprio questa: dare vita a fumetto americano attraverso lo stile di animazione nipponico, portarlo su schermo e concedere all'utente il controllo di questo coacervo di culture in cui un ninja – che può essere vestito con alcuni dei costumi tipici della cultura giapponese, scolaretta inclusa – affetta a colpi di lama orde di zombie in una cornice basata su influssi stilistici che variano da Jack Kirby a Frank Miller, passando per Mike Mignola e Mark Silvestri. Tra gore, neon viola e siparietti al limite del nonsense è difficile non pensare di essere capitati nell'ennesima produzione dell'eccentrico Goichi Suda.

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Re: Yaiba: Ninja Gaiden Z

Bello! Yaiba: Ninja Gaiden Z 2966605638

Re: Yaiba: Ninja Gaiden Z

Mhh si

Re: Yaiba: Ninja Gaiden Z

carino

Re: Yaiba: Ninja Gaiden Z

Nico-Idv ha scritto:
Bello! Yaiba: Ninja Gaiden Z 2966605638

Re: Yaiba: Ninja Gaiden Z

bello Yaiba: Ninja Gaiden Z 126469808
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