Sul campo di battaglia della next-gen La nostra recensione dell'attesissimo sparatutto DICE su entrambe le console Sony.
Esattamente due anni fa, Battlefield 3 esordiva sul mercato riscuotendo pareri discordanti, tant'è che ogni discussione sullo sparatutto di DICE toccava argomentazioni spinose. La versione PS3 del gioco si mostrò ben lontana dall’essere il gioco che la software house prometteva. Questo non tanto, ovviamente, per un discorso tecnico, ma perché nel passaggio da PC a console, DICE non era andata propriamente di cesello. Venendo da Bad Company 2, pensato e ritagliato sulle capacità delle console, ci eravamo trovati davanti un gioco che era spesso una pallida immagine dell’originale su PC. Le mappe erano state tagliate a volte senza un reale motivo, lasciando enormi spazi vuoti privi di un senso pratico, la possibilità di distruzione dello scenario era stata ridotta nel 90% dei casi a mero esercizio di spettacolarità, e soprattutto le originali battaglie di terra, mare e aria da 64 utenti erano state mozzate senza nemmeno preoccuparsi di cambiare l’equilibrio di tanti, troppi aspetti del gioco.
Due anni e una generazione di console più tardi, finalmente l’hardware di PS4 è in grado di accogliere una versione strutturalmente fedele alle intenzioni dello sviluppatore svedese. E nonostante più di un problema e qualche ingenuità, il colpo d’occhio e l’esperienza di gioco in Battlefield 4 sono notevolissime.
UNA STORIA DA DIMENTICARE
Via il dente, via il dolore, eccoci a parlare della campagna single-player del quarto capitolo di Battlefield: in tre parole, trattasi di ciarpame. Punto. Dietro una storia che fa sembrare persino Call of Duty: Ghosts una novella di Joyce (indimenticabili l’evasione “e che ci vuole” e la “dolorosa” scelta finale di cui non fregherà davvero nulla a nessuno), c’è un gioco palesemente testato nella pausa pranzo del giorno della chiusura dei lavori, in cui si salva solo l’ottimo feeling delle armi e l’impatto grafico generale, che, nonostante sfrutti solo una risoluzione 900p, risulta comunque pulitissima, luminosa e soprattutto stabile nel frame rate, pur senza arrivare ai virtuosismi di Killzone: Shadow Fall. I livelli sono immensi e generalmente offrono ampie possibilità di approccio come promesso mesi fa, ma purtroppo la scarsa intelligenza artificiale dei nemici riduce in qualche modo la varietà a livello strategico, dato che questi, anche a livello Difficile, sono di una pigrizia aberrante e si limitano a tirar fuori la testa dai ripari per prendersi l'immancabile headshot in mezzo agli occhi, rendendo totalmente inutile muoversi di un metro o sfruttare la distruttibilità di ogni scenario.
Al danno si aggiunge la beffa della sparizione della modalità Cooperativa, tra le poche modalità decenti del precedente Battlefield 3. Quel che rimane ha il solo senso di vendere questo quarto capitolo della saga a prezzo pieno, e se Electronic Arts si ostina a inserire una campagna scialba e priva di mordente, non resta che stroncarla nuovamente e passare direttamente al fulcro dell'intera esperienza di gioco: il multiplayer.
ONLINE LEVOLUTION?
Di tutt’altra pasta è l'esperienza online, che riesce finalmente a dispiegare tutte le potenzialità mostrate dal terzo capitolo, grazie a livelli enormi che finalmente danno il giusto peso ai veicoli e alla collaborazione tra i membri della singola squadra. Per godere al meglio dell'esperienza di gioco, è necessario però un periodo di adattamento molto più lungo: la sensazione di spaesamento iniziale se la gioca con quella, pesantissima, del classico MAG, e per lunghe ore, soprattutto nei match per 64 giocatori, l'impressione di non essere in grado di controllare la situazione è marcata e non piacevolissima. Non che il gioco sia stato precisamente stravolto, intendiamoci. Le basi pratiche sono (e ci mancherebbe altro) le stesse, al punto che qualcuno, specie venendo da Battlefield 3 su PC, potrebbe legittimamente obiettare che sia un "BF 3.5". Sarebbe però una osservazione ingenerosa, non perché non sia vera, ma perché gli aspetti "riveduti e corretti” (fra cui il bilanciamento delle armi, le modalità di gioco, la precisione di controlli, il feeling delle armi e l'enorme varietà di approcci) sono proprio i punti migliori del gioco, mentre alcune delle novità più vistose sono tra gli aspetti che più lasciano perplessi.
Non possiamo non citare a tal proposito il tanto chiacchierato Levolution (che consiste in eventi spettacolari come edifici che crollano, navi che si schiantano, che alternano la fisionomia delle mappe) che in definitiva è molto fumo e pochissimo arrosto. Spettacolare sì, ma privo di una vera rilevanza tattica, rispetto alle varie potenzialità che DICE aveva illustrato in sede di presentazione. Gli altri aspetti negativi sono una modalità Comandante noiosa e priva di reale impatto pratico sulla partita, e un sistema di controllo (soprattutto per i mezzi e i veicoli) di cui si fatica a capire la necessità o il senso.
LA FIERA DEI BUG
Pollice in su per la selezione di mappe e modalità di gioco, che dona varietà all’esperienza di gioco anche senza ricorrere ai costosi DLC. Tra mappe differenziate graficamente, oltre che per senso ludico, e delle modalità più frenetiche del solito come Annientamento, c’è da divertirsi davvero parecchio. Un capitolo a parte merita purtroppo la vera e propria montagna di crash e bug che piagano il gioco, che hanno costretto DICE a bloccare lo sviluppo delle espansioni per rimettere mano al codice. Il consiglio è quindi di ritardare l’acquisto di qualche mese, quando il gioco sarà stato finalmente reso stabile e costerà verosimilmente un po' meno.
Tecnicamente il gioco è di sicuro un bel vedere su PlayStation 4, grazie alla maggior potenza offerta dalla console next-gen Sony: il comparto grafico offre ambientazioni accattivanti, un buon livello di dettagli e una ottima realizzazione dei modelli poligonali, a cui si associa una fluidità del frame-rate si riflette felicemente sul feeling delle armi, e insieme alla precisione del rilevamento delle collisioni, contribuisce alla generale piacevolezza dell’azione, anche nei momenti più convulsi. Nonostante in termini di contenuti abbia goduto di un adattamento più accorto rispetto al suo predecessore, sotto il profilo tecnico la versione PS3 soffre di problemi grafici rilevanti, primi fra tutti un frame-rate basso e decisamente instabile, una risoluzione sub-HD con texture poco definite e notevoli problemi di collisioni. Al di là delle conseguenze in termini di impatto grafico, questi problemi rendono difficile la lettura dell’azione, specie in multiplayer. Considerato che i lati davvero positivi della versione PS4 derivano dalla sua potenza tecnica, risulta evidente come anche nei suoi lati migliori, la versione PS3 del gioco non sia molto altro che un ottimo, rifinito DLC del terzo capitolo.
Esattamente due anni fa, Battlefield 3 esordiva sul mercato riscuotendo pareri discordanti, tant'è che ogni discussione sullo sparatutto di DICE toccava argomentazioni spinose. La versione PS3 del gioco si mostrò ben lontana dall’essere il gioco che la software house prometteva. Questo non tanto, ovviamente, per un discorso tecnico, ma perché nel passaggio da PC a console, DICE non era andata propriamente di cesello. Venendo da Bad Company 2, pensato e ritagliato sulle capacità delle console, ci eravamo trovati davanti un gioco che era spesso una pallida immagine dell’originale su PC. Le mappe erano state tagliate a volte senza un reale motivo, lasciando enormi spazi vuoti privi di un senso pratico, la possibilità di distruzione dello scenario era stata ridotta nel 90% dei casi a mero esercizio di spettacolarità, e soprattutto le originali battaglie di terra, mare e aria da 64 utenti erano state mozzate senza nemmeno preoccuparsi di cambiare l’equilibrio di tanti, troppi aspetti del gioco.
Due anni e una generazione di console più tardi, finalmente l’hardware di PS4 è in grado di accogliere una versione strutturalmente fedele alle intenzioni dello sviluppatore svedese. E nonostante più di un problema e qualche ingenuità, il colpo d’occhio e l’esperienza di gioco in Battlefield 4 sono notevolissime.
Via il dente, via il dolore, eccoci a parlare della campagna single-player del quarto capitolo di Battlefield: in tre parole, trattasi di ciarpame. Punto. Dietro una storia che fa sembrare persino Call of Duty: Ghosts una novella di Joyce (indimenticabili l’evasione “e che ci vuole” e la “dolorosa” scelta finale di cui non fregherà davvero nulla a nessuno), c’è un gioco palesemente testato nella pausa pranzo del giorno della chiusura dei lavori, in cui si salva solo l’ottimo feeling delle armi e l’impatto grafico generale, che, nonostante sfrutti solo una risoluzione 900p, risulta comunque pulitissima, luminosa e soprattutto stabile nel frame rate, pur senza arrivare ai virtuosismi di Killzone: Shadow Fall. I livelli sono immensi e generalmente offrono ampie possibilità di approccio come promesso mesi fa, ma purtroppo la scarsa intelligenza artificiale dei nemici riduce in qualche modo la varietà a livello strategico, dato che questi, anche a livello Difficile, sono di una pigrizia aberrante e si limitano a tirar fuori la testa dai ripari per prendersi l'immancabile headshot in mezzo agli occhi, rendendo totalmente inutile muoversi di un metro o sfruttare la distruttibilità di ogni scenario.
Al danno si aggiunge la beffa della sparizione della modalità Cooperativa, tra le poche modalità decenti del precedente Battlefield 3. Quel che rimane ha il solo senso di vendere questo quarto capitolo della saga a prezzo pieno, e se Electronic Arts si ostina a inserire una campagna scialba e priva di mordente, non resta che stroncarla nuovamente e passare direttamente al fulcro dell'intera esperienza di gioco: il multiplayer.
ONLINE LEVOLUTION?
Di tutt’altra pasta è l'esperienza online, che riesce finalmente a dispiegare tutte le potenzialità mostrate dal terzo capitolo, grazie a livelli enormi che finalmente danno il giusto peso ai veicoli e alla collaborazione tra i membri della singola squadra. Per godere al meglio dell'esperienza di gioco, è necessario però un periodo di adattamento molto più lungo: la sensazione di spaesamento iniziale se la gioca con quella, pesantissima, del classico MAG, e per lunghe ore, soprattutto nei match per 64 giocatori, l'impressione di non essere in grado di controllare la situazione è marcata e non piacevolissima. Non che il gioco sia stato precisamente stravolto, intendiamoci. Le basi pratiche sono (e ci mancherebbe altro) le stesse, al punto che qualcuno, specie venendo da Battlefield 3 su PC, potrebbe legittimamente obiettare che sia un "BF 3.5". Sarebbe però una osservazione ingenerosa, non perché non sia vera, ma perché gli aspetti "riveduti e corretti” (fra cui il bilanciamento delle armi, le modalità di gioco, la precisione di controlli, il feeling delle armi e l'enorme varietà di approcci) sono proprio i punti migliori del gioco, mentre alcune delle novità più vistose sono tra gli aspetti che più lasciano perplessi.
Non possiamo non citare a tal proposito il tanto chiacchierato Levolution (che consiste in eventi spettacolari come edifici che crollano, navi che si schiantano, che alternano la fisionomia delle mappe) che in definitiva è molto fumo e pochissimo arrosto. Spettacolare sì, ma privo di una vera rilevanza tattica, rispetto alle varie potenzialità che DICE aveva illustrato in sede di presentazione. Gli altri aspetti negativi sono una modalità Comandante noiosa e priva di reale impatto pratico sulla partita, e un sistema di controllo (soprattutto per i mezzi e i veicoli) di cui si fatica a capire la necessità o il senso.
LA FIERA DEI BUG
Pollice in su per la selezione di mappe e modalità di gioco, che dona varietà all’esperienza di gioco anche senza ricorrere ai costosi DLC. Tra mappe differenziate graficamente, oltre che per senso ludico, e delle modalità più frenetiche del solito come Annientamento, c’è da divertirsi davvero parecchio. Un capitolo a parte merita purtroppo la vera e propria montagna di crash e bug che piagano il gioco, che hanno costretto DICE a bloccare lo sviluppo delle espansioni per rimettere mano al codice. Il consiglio è quindi di ritardare l’acquisto di qualche mese, quando il gioco sarà stato finalmente reso stabile e costerà verosimilmente un po' meno.
Tecnicamente il gioco è di sicuro un bel vedere su PlayStation 4, grazie alla maggior potenza offerta dalla console next-gen Sony: il comparto grafico offre ambientazioni accattivanti, un buon livello di dettagli e una ottima realizzazione dei modelli poligonali, a cui si associa una fluidità del frame-rate si riflette felicemente sul feeling delle armi, e insieme alla precisione del rilevamento delle collisioni, contribuisce alla generale piacevolezza dell’azione, anche nei momenti più convulsi. Nonostante in termini di contenuti abbia goduto di un adattamento più accorto rispetto al suo predecessore, sotto il profilo tecnico la versione PS3 soffre di problemi grafici rilevanti, primi fra tutti un frame-rate basso e decisamente instabile, una risoluzione sub-HD con texture poco definite e notevoli problemi di collisioni. Al di là delle conseguenze in termini di impatto grafico, questi problemi rendono difficile la lettura dell’azione, specie in multiplayer. Considerato che i lati davvero positivi della versione PS4 derivano dalla sua potenza tecnica, risulta evidente come anche nei suoi lati migliori, la versione PS3 del gioco non sia molto altro che un ottimo, rifinito DLC del terzo capitolo.
