Tutti conoscono Winnie the Pooh, il famosissimo orsacchiotto inventato da Alan Alexander Milne, noto anche come Winnie Puh, Winny Puh e Winnie Pooh; giallo paglia, occhi piccoli, muso tozzo e tenerezza che sprizza da tutti i pori.
Dopo la morte di Milne i diritti sui personaggi della serie furono ceduti alla Disney che ha realizzato numerosi film d’animazione che hanno per protagonista l’orsetto e tutti bene o male sanno che la Disney – azienda leader mondiale in fatto di intrattenimento, fondata nel 1923 da Walter Disney – ama disseminare i suoi cartoni animati di messaggi subliminali – dai topolini Bianca e Bernie alla bellissima Sirenetta – e anche se i fan più accaniti della Disney continuano a negare l’evidenza, non si può certo dire che a riguardo non ci sia un fondo di verità.
Spesso questi film d’animazione infatti contengono dei collegamenti piuttosto velati a fatti realmente accaduti, persone realmente esistite e cose che appartengono alla vita di tutti i giorni.. o quasi. La Disney, per esempio, ha creato tutti i personaggi di un cartone celeberrimo ispirandosi alle malattie mentali più comuni. Di cosa parliamo? Di Winnie the pooh e dei suoi amici del Bosco dei Cento Acri, naturalmente!
- Vi siete mai chiesti perché l’asinello Ih-Oh sia sempre tanto triste? Semplice, soffre di distimia, comunemente chiamata depressione.
- Il simpaticissimo Tigro, sempre allegro e giocherellone, soffre di sindrome da deficit dell’attenzione e iperattività.
- Il tenero e piccolo maialino Pimpi – la cui sessualità non mi è ancora del tutto chiara a essere onesto – soffre di ansia e attacchi di panico.
- Tappo invece, il coniglietto dall’aria malaticcia sempre pronto rimettere in ordine ovunque si trovi, soffre di un disturbo ossessivo-compulsivo.
- Uffa, il gufetto sempre appollaiato su un ramo, è morbosamente innamorato di se stesso vale a dire è un grosso grasso narcisista.
- Il protagonista Winnie non è certo da meno: chi mai potrebbe mangiare tutto quel miele senza contrarre il diabete? E’ chiaro che l’orsetto soffre di disturbi alimentari e basta dargli un’occhiata per rendersi conto che è obeso.
- Dulcis in fundo anche il bambino protagonista del cartone, Christopher Robin, soffre di una malattia mentale e la diagnosi è schizofrenia: il padre infatti è sempre assente e crede che tutti questi fantastici animaletti gli parlino davvero.
Dopo la morte di Milne i diritti sui personaggi della serie furono ceduti alla Disney che ha realizzato numerosi film d’animazione che hanno per protagonista l’orsetto e tutti bene o male sanno che la Disney – azienda leader mondiale in fatto di intrattenimento, fondata nel 1923 da Walter Disney – ama disseminare i suoi cartoni animati di messaggi subliminali – dai topolini Bianca e Bernie alla bellissima Sirenetta – e anche se i fan più accaniti della Disney continuano a negare l’evidenza, non si può certo dire che a riguardo non ci sia un fondo di verità.
Spesso questi film d’animazione infatti contengono dei collegamenti piuttosto velati a fatti realmente accaduti, persone realmente esistite e cose che appartengono alla vita di tutti i giorni.. o quasi. La Disney, per esempio, ha creato tutti i personaggi di un cartone celeberrimo ispirandosi alle malattie mentali più comuni. Di cosa parliamo? Di Winnie the pooh e dei suoi amici del Bosco dei Cento Acri, naturalmente!
- Vi siete mai chiesti perché l’asinello Ih-Oh sia sempre tanto triste? Semplice, soffre di distimia, comunemente chiamata depressione.
- Il simpaticissimo Tigro, sempre allegro e giocherellone, soffre di sindrome da deficit dell’attenzione e iperattività.
- Il tenero e piccolo maialino Pimpi – la cui sessualità non mi è ancora del tutto chiara a essere onesto – soffre di ansia e attacchi di panico.
- Tappo invece, il coniglietto dall’aria malaticcia sempre pronto rimettere in ordine ovunque si trovi, soffre di un disturbo ossessivo-compulsivo.
- Uffa, il gufetto sempre appollaiato su un ramo, è morbosamente innamorato di se stesso vale a dire è un grosso grasso narcisista.
- Il protagonista Winnie non è certo da meno: chi mai potrebbe mangiare tutto quel miele senza contrarre il diabete? E’ chiaro che l’orsetto soffre di disturbi alimentari e basta dargli un’occhiata per rendersi conto che è obeso.
- Dulcis in fundo anche il bambino protagonista del cartone, Christopher Robin, soffre di una malattia mentale e la diagnosi è schizofrenia: il padre infatti è sempre assente e crede che tutti questi fantastici animaletti gli parlino davvero.