L'energia pulita? Si ricava dagli spinaci. L'ultima scoperta proviene dai laboratori della Vanderbilt University dove alcuni ricercatori sono riusciti a creare in laboratorio delle celle solari bioibride super potenti rispetto a quelle attuali, usando la proteina fotosintetica contenuta nelle foglie di spinaci, una molecola biologica che unita al materiale conduttivo dei pannelli converte la luce del sole in energia con circa il 100% di efficienza, riproducendo il meccanismo della fotosintesi che avviene in natura.
Finora il problema del deterioramento delle celle e della loro scarsa capacità di produrre energia elettrica sembrava insormontabile. Con questa scoperta, invece, entrambi i problemi sono stati superati visto che le nuove celle sono in grado di produrre circa 1 mA (milliAmpère) di corrente per cmq a 0,3 volt (2,5 volte l'elettricità sviluppata dalla precedenti celle bioibride) e resistere per 9 mesi senza cali di prestazioni. Una vera e propria svolta anche alla luce dell'economicità e dell'abbondanza della materia prima. Certo, la tecnologia neo-bioibrida non può ancora competere con quella tradizionale e la strada da percorrere è lunga, ma questa scoperta rappresenta un importante passo avanti che può aprire la porta a nuovi sviluppi.
Finora il problema del deterioramento delle celle e della loro scarsa capacità di produrre energia elettrica sembrava insormontabile. Con questa scoperta, invece, entrambi i problemi sono stati superati visto che le nuove celle sono in grado di produrre circa 1 mA (milliAmpère) di corrente per cmq a 0,3 volt (2,5 volte l'elettricità sviluppata dalla precedenti celle bioibride) e resistere per 9 mesi senza cali di prestazioni. Una vera e propria svolta anche alla luce dell'economicità e dell'abbondanza della materia prima. Certo, la tecnologia neo-bioibrida non può ancora competere con quella tradizionale e la strada da percorrere è lunga, ma questa scoperta rappresenta un importante passo avanti che può aprire la porta a nuovi sviluppi.