"Anno 2029, i robot saranno come noi. Anzi, meglio"
IL FUTURO ha una data precisa, o almeno quello della robotica: il 2029. Già, quello sarà l'anno nel quale macchine è umanità si fonderanno, nel quale anche i robot saranno capaci di leggere le emozioni umane e di riprodurle, se non anticiparle, di imparare dall'esperienza, di scherzare, di raccontare storie, addirittura di sorridere. In altre parole il 2029 segnerà il vantaggio dell'intelligenza artificiale su quella naturale. A vaticinare questa tecno-superiorità e Ray Kurzweil, direttore dell'ingegneria Google e incaricato dalla U. S. National Academy of Engineering insieme ad altre 17 "menti" di prevedere le sfide tecnologiche del prossimo secolo (tra gli altri anche Larry Page di Google e il pioniere del sequenziamento del genoma umano Craig Venter).
IL FUTURO ha una data precisa, o almeno quello della robotica: il 2029. Già, quello sarà l'anno nel quale macchine è umanità si fonderanno, nel quale anche i robot saranno capaci di leggere le emozioni umane e di riprodurle, se non anticiparle, di imparare dall'esperienza, di scherzare, di raccontare storie, addirittura di sorridere. In altre parole il 2029 segnerà il vantaggio dell'intelligenza artificiale su quella naturale. A vaticinare questa tecno-superiorità e Ray Kurzweil, direttore dell'ingegneria Google e incaricato dalla U. S. National Academy of Engineering insieme ad altre 17 "menti" di prevedere le sfide tecnologiche del prossimo secolo (tra gli altri anche Larry Page di Google e il pioniere del sequenziamento del genoma umano Craig Venter).