Siccità, epidemie e venti di guerra hanno fatto lievitare i prezzi di otto prodotti alimentari particolarmente importanti per la colazione di tutti i giorni. Un vero e proprio choc nel prezzo c’è stato per il caffè. Nei prossimi mesi, la colazione avrà un retrogusto sempre più amaro. Come riferisce il Financial Times, il prezzo di otto prodotti (pressoché irrinunciabili) per la prima colazione è aumentato in media del 25 per cento quest’anno.
Più costosi sono diventati caffè, succo d’arancia, frumento, zucchero, latte, burro, cacao e carne di maiale. «Tutto ciò che consumiamo per la prima colazione costa di più», ha riassunto Abdolreza Abbassian, capo economista alla Fao, l’organismo delle Nazioni Unite per la fame nel mondo. Le ragioni? Sono molto diverse. L’impennata del prezzo del caffè è stata del 70%. Sui mercati finanziari internazionali, infatti, il prezzo sta aumentando costantemente da inizio 2014 e c’è da scommetterci che a breve i rincari si ripercuoteranno anche sulle tazzine degli italiani, su quelle consumate a casa e su quelle gustate al bar. La causa: la perdurante e insolita siccità che ha colpito le aree di coltivazione in Brasile, fornitore leader a livello mondiale. È la prima volta da 14 anni. Il prezzo dell’Arabica, la qualità in genere utilizzata per l’espresso, è salito dell’82% dall’inizio dell’anno.