Chef destinati ad aumentare negli anni, visto il boom di iscrizioni all'istituto alberghiero. "Un po' il merito è anche di Masterchef", è il commento del giudice del talent show in onda su Sky Uno Bruno Barbieri, che, intervistato da La Repubblica, ricorda i suoi trascorsi proprio all'alberghiero.
"Ai tempi, quando cominciai, si iscrivevano spesso ragazzi che non avevano voglia di fare nulla. E così ti ritrovavi grandi disgraziati o grandi talenti. Oggi il problema è che i giovani vedono gli chef in tv e vogliono ambire a diventare come loro. Ma dietro a tutto questo ci sono almeno trent'anni di lavoro e di studio, impegni e sacrifici, bisogna conoscere molto le lingue, non è facile". Al giornalista che gli domanda se non ci sia il rischio che fra una decina d'anni si formi un esercito di neo diplomati senza lavoro, Barbieri risponde: "No, questo è uno dei pochi lavori che ha una scrematura naturale all'inizio: si suda e fatica dalle 15 alle 20 ore al giorno, ti dimentichi di feste e famiglia. Chef non si diventa, si nasce". E sui giovani commenta: "Anni di alta ristorazione hanno insegnato che il cibo non è solo riempirsi la pancia. Oggi poi c'è più tecnica e tecnologia rispetto a quando ho iniziato io. L'importante è che i giovani si rendano conto che finita la scuola devono restare qui e non scappare via, perché solo in Italia c'è la vera materia prima". (La Repubblica)
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