Impazza il totoesame: Pirandello e D'Annunzio i più gettonati, ma troppo poche le simulazioni per prepararsi
I ‘temi’ più gettonati per la prima prova scritta degli esami di maturità sono: Pirandello e D’Annunzio, in pole position, ma anche Gabriel Garcia Marquez. Secondo Skuola.net, i prof organizzano troppe poche simulazioni per preparare i propri allievi.
In un sondaggio realizzato da Skuola.net, un ragazzo su due in questo ultimo anno scolastico per prepararsi alla maturità si è concentrato sulle letture di autori viventi, contemporanei. Uno su due, inoltre, vorrebbe proprio che in sede di esame uscisse un autore contemporaneo: è una conseguenza del cosiddetto “effetto Magris", autore che lo scorso anno mandò in tilt un’intera generazione di maturandi e sancì per sempre la regola che non bisogna mai fidarsi dei pronostici e puntare, soprattutto, su autori contemporanei.
Anche se il 64% dei maturandi non crede al totoesame che impazza online e si aspetta di tutto. Sempre in base al sondaggio di Skuola.net, ecco che un ragazzo su tre ripassa il programma di italiano puntando all’analisi del testo mentre il 15% si concentra sulla lettura di giornali e notizie in genere.
Ma quanti si sono realmente esercitati sulle prove d'esame?
Skuola.net, grazie ad una ricerca su 2.500 studenti, ha scoperto che solo il 50% circa degli intervistati ha svolto simulazioni di prima e seconda prova, mentre la restante metà non sa a cosa andrà incontro se non per sentito dire.
Per quanto riguarda il tema, solo 1 su 3 ha simulato la prova d’esame più di una volta, e il 18% una volta sola. Si ferma invece al 27% la percentuale di chi ha provato il secondo scritto più volte, mentre per il 23% è stato un evento unico.
Per quanto riguarda la terza prova, il 60% afferma di aver fatto simulazioni di questo tipo in classe, chi una volta (13% circa), chi più di una (45% circa). La situazione precipita invece per quanto riguarda il colloquio orale, mai sperimentato per 3 ragazzi su 4. Solo 1 ragazzo su 10 sostiene di aver provato il colloquio durante l’anno scolastico almeno una volta.
Più o meno la stessa percentuale circa dice di averlo fatto più volte. Niente presentazione della tesina, niente collegamenti tra discipline e niente interrogazione su più fronti prima dell’ora X.
Riguardo all'utilità di queste prove, per il 46% degli studenti circa si tratta solo dell’ennesimo compito in classe che li appesantisce con un ulteriore carico di studio, invece di aiutarli. Per il 15% invece sono utili, ma solo per sperimentare metodi di copiatura.
Solo per i restanti 2 su 5 circa sono davvero utili per capire a cosa si va incontro.
La simulazione del colloquio è stata invece per quasi il 90% degli studenti utile per correggere i propri errori, o per gestire l’ansia.
© Orizzontescuola.it
I ‘temi’ più gettonati per la prima prova scritta degli esami di maturità sono: Pirandello e D’Annunzio, in pole position, ma anche Gabriel Garcia Marquez. Secondo Skuola.net, i prof organizzano troppe poche simulazioni per preparare i propri allievi.
In un sondaggio realizzato da Skuola.net, un ragazzo su due in questo ultimo anno scolastico per prepararsi alla maturità si è concentrato sulle letture di autori viventi, contemporanei. Uno su due, inoltre, vorrebbe proprio che in sede di esame uscisse un autore contemporaneo: è una conseguenza del cosiddetto “effetto Magris", autore che lo scorso anno mandò in tilt un’intera generazione di maturandi e sancì per sempre la regola che non bisogna mai fidarsi dei pronostici e puntare, soprattutto, su autori contemporanei.
Anche se il 64% dei maturandi non crede al totoesame che impazza online e si aspetta di tutto. Sempre in base al sondaggio di Skuola.net, ecco che un ragazzo su tre ripassa il programma di italiano puntando all’analisi del testo mentre il 15% si concentra sulla lettura di giornali e notizie in genere.
Ma quanti si sono realmente esercitati sulle prove d'esame?
Skuola.net, grazie ad una ricerca su 2.500 studenti, ha scoperto che solo il 50% circa degli intervistati ha svolto simulazioni di prima e seconda prova, mentre la restante metà non sa a cosa andrà incontro se non per sentito dire.
Per quanto riguarda il tema, solo 1 su 3 ha simulato la prova d’esame più di una volta, e il 18% una volta sola. Si ferma invece al 27% la percentuale di chi ha provato il secondo scritto più volte, mentre per il 23% è stato un evento unico.
Per quanto riguarda la terza prova, il 60% afferma di aver fatto simulazioni di questo tipo in classe, chi una volta (13% circa), chi più di una (45% circa). La situazione precipita invece per quanto riguarda il colloquio orale, mai sperimentato per 3 ragazzi su 4. Solo 1 ragazzo su 10 sostiene di aver provato il colloquio durante l’anno scolastico almeno una volta.
Più o meno la stessa percentuale circa dice di averlo fatto più volte. Niente presentazione della tesina, niente collegamenti tra discipline e niente interrogazione su più fronti prima dell’ora X.
Riguardo all'utilità di queste prove, per il 46% degli studenti circa si tratta solo dell’ennesimo compito in classe che li appesantisce con un ulteriore carico di studio, invece di aiutarli. Per il 15% invece sono utili, ma solo per sperimentare metodi di copiatura.
Solo per i restanti 2 su 5 circa sono davvero utili per capire a cosa si va incontro.
La simulazione del colloquio è stata invece per quasi il 90% degli studenti utile per correggere i propri errori, o per gestire l’ansia.
© Orizzontescuola.it