Il tanto sospirato incontro per definire il futuro di Alessio Cerci al Torino e pure per discutere dell’ipotetico rinnovo di contratto è infine avvenuto. Il primo, presumibilmente, di una serie: del resto la materia è spinosa, trattandosi del top player del Toro, di un giocatore dall’immenso valore non solo tecnico per il Torino e anche per la presenza dello stesso attaccante al Mondiale. Il vertice si è tenuto giovedì scorso, tra il manager del numero 11 granata, ovvero Sergio Berti, e una rappresentanza della società granata, con in testa il direttore sportivo Gianluca Petrachi. L’incontro per trattare il rinnovo si è in un certo senso trasformato nell’occasione per fissare il prezzo del giocatore. Al netto del fatto che il Torino abbia confermato ancora una volta la propria intenzione: non vuole cedere Cerci, a meno che un’offerta irrinunciabile e la ferma volontà del ragazzo non cambino improvvisamente le carte in tavola.
Il Torino per Cerci chiede 20 milioni. Solo soldi, nessuna contropartita tecnica. E’ questo quanto emerso dunque nel summit di qualche giorno fa. Ma il prezzo non è nemmeno definitivo. Perché il Torino non ha fretta: la vetrina del Mondiale, qualora l’Italia dovesse fare strada anche grazie alle magie di Cerci, renderebbe il top player granata ancora più appetibile. E le cifre decollerebbero ulteriormente, riuscendo magari a scatenare una vera e propria asta per accapararsi il gioiello che Cairo ha pagato, in due momenti diversi, per un totale di oltre 7,5 milioni di euro. Normale dunque che il presidente del Torino possa alzare il tiro. Ed è soprattutto naturale che la richiesta del Torino, a fronte di una eventuale cessione, sia quella di una trattativa senza contropartite tecniche. La Roma ci sta provando, ma su basi differenti. Ecco perché i granata rimangono per il momento freddi di fronte alle proposte. Si è parlato della possibilità di inserire diversi giocatori. In particolare due: l’ormai arcinoto Nico Lopez e poi il giovanissimo talento fatto in casa del 1994, ovvero Valerio Verre (entrambi i calciatori sono in comproprietà con l’Udinese).
Il Torino non pare interessato: vuole solo soldi. E l’unica contropartita tecnica che sarebbe gradita alla dirigenza granata è un nome alto, ora come ora inavvicinabile: Alessandro Florenzi. Il centrocampista è ritenuto incedibile dai giallorossi e convincerlo ad accettare tale trasferimento sarebbe un’impresa titanica. Pare più una sorta di “provocazione” per sottolineare come il Torino non sia interessato uno scambio di figurine quanto piuttosto a monetizzare una eventuale partenza estremamente pesante. (TuttoSport.com)
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