La pasticceria migliore d’Italia? È dentro al carcere di Padova
Non è una novità che i dolci della “Pasticceria di Giotto”, allestita nel carcere di Padova (foto), siano buonissimi. Ho assaggiato bigné, macarons , frollini e fette di fragrante panettone, durante una visita al Due Palazzi, la Casa di reclusione della città veneta, e ho visto all’opera i pasticceri/detenuti. Orgoglio di Nicola Boscoletto, responsabile dell’Officina Giotto. Quasi superfluo aggiungere che è un bell’esempio di recupero dei condannati attraverso esperienze di lavoro professionalizzanti secondo regole di mercato.
Ma vengo alla notizia: la Pasticceria di Giotto è la “Migliore d’Italia 2013″, secondo il concorso indetto dal Gastronauta Davide Paolini. Il sondaggio, realizzato con la collaborazione de Le Sinfonie di Agugiaro&Figna Molini, ha coinvolto oltre 300 locali selezionati di tutta Italia, registrando circa 27.000 votanti. Risultato? La vittoria è andata alla Pasticceria Giotto del carcere di Padova con 4478 voti. Al secondo posto, Golosi di Salute (Alba, pasticcere Luca Montersino, 4211 voti), al terzo, Mulas Pasticceria Artigiana (Dorgali, Elio Mulas, 3334 voti). La premiazione si è tenuta negli stabilimenti dei Molini Agugiaro&Figna di Curtarolo, dove, con il direttore del Due Palazzi, Salvatore Pirruccio, era presente anche una delegazione di detenuti/pasticceri, in permesso premio per alcune ore. ”Una volta tanto – dice Boscoletto – è il carcere che varca il muro di cinta per incontrare la società e non viceversa. In questi anni in carcere abbiamo ricevuto premi e riconoscimenti, ospitato personalità importanti della pasticceria e della ristorazione. Ora questa occasione speciale dimostra che solo la qualità e il buon lavoro consentono di uscire dal mondo chiuso della detenzione e permettono un riscatto definitivo e senza ripensamenti delle persone recluse”.
Non è una novità che i dolci della “Pasticceria di Giotto”, allestita nel carcere di Padova (foto), siano buonissimi. Ho assaggiato bigné, macarons , frollini e fette di fragrante panettone, durante una visita al Due Palazzi, la Casa di reclusione della città veneta, e ho visto all’opera i pasticceri/detenuti. Orgoglio di Nicola Boscoletto, responsabile dell’Officina Giotto. Quasi superfluo aggiungere che è un bell’esempio di recupero dei condannati attraverso esperienze di lavoro professionalizzanti secondo regole di mercato.
Ma vengo alla notizia: la Pasticceria di Giotto è la “Migliore d’Italia 2013″, secondo il concorso indetto dal Gastronauta Davide Paolini. Il sondaggio, realizzato con la collaborazione de Le Sinfonie di Agugiaro&Figna Molini, ha coinvolto oltre 300 locali selezionati di tutta Italia, registrando circa 27.000 votanti. Risultato? La vittoria è andata alla Pasticceria Giotto del carcere di Padova con 4478 voti. Al secondo posto, Golosi di Salute (Alba, pasticcere Luca Montersino, 4211 voti), al terzo, Mulas Pasticceria Artigiana (Dorgali, Elio Mulas, 3334 voti). La premiazione si è tenuta negli stabilimenti dei Molini Agugiaro&Figna di Curtarolo, dove, con il direttore del Due Palazzi, Salvatore Pirruccio, era presente anche una delegazione di detenuti/pasticceri, in permesso premio per alcune ore. ”Una volta tanto – dice Boscoletto – è il carcere che varca il muro di cinta per incontrare la società e non viceversa. In questi anni in carcere abbiamo ricevuto premi e riconoscimenti, ospitato personalità importanti della pasticceria e della ristorazione. Ora questa occasione speciale dimostra che solo la qualità e il buon lavoro consentono di uscire dal mondo chiuso della detenzione e permettono un riscatto definitivo e senza ripensamenti delle persone recluse”.