Già la Carrozza ne aveva parlato in passato, ma l'idea di tenere le scuole aperte 15 ore al giorno, dalle 7 alle 22, è tornata in questi giorni sul tavolo di Renzi, proposta dal Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini.
L'idea della Giannini è quella di offrire più servizi agli studenti, dai corsi di recupero pomeridiani, alle aule studio, ai progetti integrativi. Il tutto sotto la guida di prof che sarebbero chiamati così a lavorare 36 ore alla settimana, contro le 20 attuali. Il Ministro promette stipendi più alti per i prof che prendono parte a progetti o stanno più tempo a scuola, con eventuali scatti di carriera.
"L'ipotesi è che a tutti verrà richiesta la disponibilità delle 36 ore come tutti i dipendenti pubblici, ma è chiato che chi più darà disponibilità avrà un premio maggiore, così come funziona per le altre professioni" - spiega Roberto Reggi, sottosegretario all'Istruzione. Quindi la scuola pubblica italiana sta venendo concepita sempre più come un'azienda, ma forse se questo significa avere prof più remunerati e quindi più soddisfatti e propositivi nel proprio lavoro, potrebbe essere un passo avanti. Certo così non si risolve il problema della loro preparazione, spesso molto bassa e non adeguata a una genarazione con dinamiche molto distanti dalle loro.
Non ci resta che aspettare e vedere se anche questa proposta, come è successo a quelle simili avananzate in passato, naufragherà o andrà in porto.
Una scuola aperta dalle 7 di mattina alle 22, 11 mesi su 12: è questa la proposta di legge del Ministro Giannini.
"L'ipotesi è che a tutti verrà richiesta la disponibilità delle 36 ore come tutti i dipendenti pubblici, ma è chiato che chi più darà disponibilità avrà un premio maggiore, così come funziona per le altre professioni" - spiega Roberto Reggi, sottosegretario all'Istruzione. Quindi la scuola pubblica italiana sta venendo concepita sempre più come un'azienda, ma forse se questo significa avere prof più remunerati e quindi più soddisfatti e propositivi nel proprio lavoro, potrebbe essere un passo avanti. Certo così non si risolve il problema della loro preparazione, spesso molto bassa e non adeguata a una genarazione con dinamiche molto distanti dalle loro.
Non ci resta che aspettare e vedere se anche questa proposta, come è successo a quelle simili avananzate in passato, naufragherà o andrà in porto.
Fonte: Scuola ZOO