Un 23enne romeno, Erdei Romeo Bogdan, è stato arrestato nel suo Paese per avere commesso un omicidio in Italia. Secondo l'accusa, il 23 novembre 2013, a Soriano Calabro, nel Vibonese, soffocò durante una rapina una 85enne, Lucia Ioppolo. Bogdan è stato identificato con la prova del Dna. Prima di uccidere la vittima le mise in bocca alcune zollette di zucchero, per sviare le indagini, facendo credere a una morte naturale, visto che la donna era diabetica.
Il cadavere della donna fu trovato riverso in un corridoio al piano terreno della casa in cui viveva, e che Bogdan frequentava perché la donna, bisognosa di aiuto, era solita incaricare alcune persone per l'acquisto di medicinali: in cambio, dava loro un pasto caldo, generi di prima necessità oppure 10 euro.
Secondo l'accusa, la sera del 23 novembre, approfittando della momentanea assenza della donna, Bogdan aveva iniziato a rovistare cercando il denaro custodito dalla donna (e poi trovato dai carabinieri: soldi e oggetti in oro per un valore di circa 3mila euro), la quale però, rientrando, l'aveva sorpreso a frugare in casa.
Il giovane uccise così l'anziana, lasciando subito dopo l'Italia e tornando solo dopo alcuni mesi per far visita ai genitori, che abitano vicino alla casa di Lucia Ioppolo e che nel frattempo avevano cercato di sviare le indagini facendo cadere i sospetti su un altro romeno, invece estraneo al delitto.
In occasione del suo rientro, i carabinieri, con la scusa di un normale controllo, hanno sottoposto Bogdan al tampone salivare riuscendo così a confrontare il Dna con quello recuperato dalle tracce biologiche dell'assassino trovate sotto le unghie dell'anziana, che aveva graffiato il suo assalitore.
Ottenuta la piena corrispondenza del Dna, la magistratura a maggio ha emesso un mandato di arresto europeo per Bogdan, che è stato rintracciato dalla polizia romena e a breve sarà estradato in Italia per essere processato.
Il cadavere della donna fu trovato riverso in un corridoio al piano terreno della casa in cui viveva, e che Bogdan frequentava perché la donna, bisognosa di aiuto, era solita incaricare alcune persone per l'acquisto di medicinali: in cambio, dava loro un pasto caldo, generi di prima necessità oppure 10 euro.
Secondo l'accusa, la sera del 23 novembre, approfittando della momentanea assenza della donna, Bogdan aveva iniziato a rovistare cercando il denaro custodito dalla donna (e poi trovato dai carabinieri: soldi e oggetti in oro per un valore di circa 3mila euro), la quale però, rientrando, l'aveva sorpreso a frugare in casa.
Il giovane uccise così l'anziana, lasciando subito dopo l'Italia e tornando solo dopo alcuni mesi per far visita ai genitori, che abitano vicino alla casa di Lucia Ioppolo e che nel frattempo avevano cercato di sviare le indagini facendo cadere i sospetti su un altro romeno, invece estraneo al delitto.
In occasione del suo rientro, i carabinieri, con la scusa di un normale controllo, hanno sottoposto Bogdan al tampone salivare riuscendo così a confrontare il Dna con quello recuperato dalle tracce biologiche dell'assassino trovate sotto le unghie dell'anziana, che aveva graffiato il suo assalitore.
Ottenuta la piena corrispondenza del Dna, la magistratura a maggio ha emesso un mandato di arresto europeo per Bogdan, che è stato rintracciato dalla polizia romena e a breve sarà estradato in Italia per essere processato.