Una maglia a strisce orizzontali bianche e blu, sul petto una grossa stella a gialla a sei punte. E’ un pigiama per bambini messo in vendita on line dalla catena di abbigliamento Zara in Svizzera, ma subito è scoppiata la polemica: quel pigiama ricorda troppo da vicino le divise imposte agli ebrei nei campi di sterminio nazisti, con il marchio giallo della stella di David. Ne dà conto il sito del quotidiano Le Matin.
“E’ un ricordo del terribile pigiama a righe usato dai deportati. E’ semplicemente intollerabile”, tuona l’associazione Cicad, che combatte l’antisemitismo. L’azienda sostiene che la maglia “non è più in vendita nei negozi” e che la stella si rifà ai “western classici”. Le scuse ai clienti “la cui suscettibilità possa essere stata ferita” sono prontamente arrivate nel giro di qualche ora, dopo che la polemica però aveva già preso piede sul web, subissando di critiche il marchio sui principali social network. La maglia, ritirata da tutti i negozi Zara, non si trova più neanche negli store online. Nella versione in lingua inglese del catalogo web, il modello dello scandalo si trovava sotto il nome di “Striped sheriff t-shirt”. Oltre alla scritta “Sheriff” nella stella, a differenziarla dalle casacche indossate dagli ebrei nei campi di concentramento durante la seconda Guerra Mondiale, c’erano le righe, blu su bianco, orizzontali e non verticali. Gaffe di qualche giovane designer, mancanza di cultura generale tra gli stilisti? La t-shirt, fabbricata in Turchia, era in vendita anche nei 22 negozi che il marchio ha in Israele. Al prezzo di 79,90 shekel, poco meno di 17 euro. (Il Fatto Quotidiano)
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