Da diversi anni sono molti i ricercatori che si dedicano alla possibile correlazione fra videogiochi e comportamenti violenti, anche se per ora le scoperte significative sono state poche. Un luogo comune molto diffuso è quello che vede i videogiochi come una cattiva influenza, in particolare sono in molti a pensare che un videogioco possa influire negativamente sulla formazione di un bambino/adolescente (e quindi di una persona in via di sviluppo). Questa convinzione sta diminuendo nel corso degli anni grazie anche alla diffusione sempre maggiore dei videogiochi, ma non solo: c’è chi pensa che i videogame possano aiutare a diminuire considerevolmente la quantità di crimini commessi.
Tutto inizia da un confronto di grafici di vendita e crimini gravi: sembra che nei periodi di vendita maggiore (ad esempio subito dopo la pubblicazione di un nuovo gioco) i crimini diminuiscano considerevolmente. A cosa potrebbe essere dovuto? Escludendo i periodi in cui è normale avere variazioni (come ad esempio le vacanze natalizie o altre festività) i dati sono sorprendenti e, ragionando sulle possibili cause, non è stato difficile capire le probabili motivazioni: una grande parte dei crimini è commessa da giovani uomini che, statisticamente, sono anche i più appassionati di videogiochi. Questo vuol dire che, a rigor di logica, se un giovane uomo ha impulsi particolarmente violenti e ha modo di sfogare questa sua tendenza in GTA V, sentirà meno il bisogno di incanalare l’energia distruttiva su altri esseri umani. Sembra inoltre che, dopo l’uscita di un nuovo titolo, l’effetto “sedativo” della criminalità reale abbia una durata di circa tre mesi, come spiega l’autore dello studio Patrick Markey (“Violent Video Games and Real-World Violence: Rhetoric Versus Data” pubblicato dall’American Psychological Association):”Se i videogiochi violenti aumentassero la quantità di crimini commessi come molti credono, dopo l’uscita di un nuovo videogioco i crimini dovrebbero aumentare, ma in effetti succede l’esatto contrario e l’effetto dura in media circa tre mesi“. (Videogiochi.com)
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