La vittima, 27 anni, è morta in ospedale. La coppia si era separata di recente.
Tira fuori la pistola dalla fondina e per sbaglio parte un colpo che colpisce alla testa la sua ex. Così oggi pomeriggio sarebbe morta in un appartamento alla periferia di Roma una ragazza di 27 anni, Natascia Meatta, madre di una bimba di due anni che al momento dello sparo era nell’abitazione. Almeno questa è la versione fornita dall’uomo che ha sparato, Alessandro P., di 36 anni, guardia giurata, la cui posizione è al vaglio degli inquirenti e che se sarà confermata l’involontarietà, rischia l’omicidio colposo. «Non volevo colpirla. Mi è partito un colpo accidentalmente», ha subito detto alla polizia.
E a confermare la sua tesi anche i genitori della ragazza uccisa che hanno visto la figlia accasciarsi senza che prima tra i due ci fosse stata alcuna lite. La giovane è apparsa subito in gravissime condizioni ed è morta poco dopo l’arrivo al Policlinico Tor Vergata. Gli inquirenti, che stanno interrogando il vigilantes, non escludono ancora alcuna pista anche se propendono per l’incidente. I due si erano separati da alcuni mesi, ma - almeno stando a quanto raccontano gli amici e i vicini di casa - non litigavano, erano affiatati ed avevano a cuore entrambi il bene della loro figlia.
Nel primo pomeriggio il vigilante, che lavora per la Sicuritalia, era andato nell’appartamento dove viveva l’ex compagna, nella casa popolare al terzo piano di via Biagio Platani, a Tor Bella Monaca, per andare a trovare la figlia. Una visita come tante, ma che oggi si è trasformata in tragedia.
Del suo attaccamento alla figlia, l’uomo parla anche nella sua pagina di Facebook, dove in molte foto è ritratto con la piccola e i numerosi cani che vivono nel suo appartamento. «Mia figlia e i miei cani - ha scritto sul social network - sono gli amori più grandi della vita mia, e li amo tutti i giorni, mica solo oggi sa». Foto che parlano anche della sua militanza di sinistra e in due casi mostrano armi.
Tra i tanti amici e parenti accorsi nel pomeriggio al pronto soccorso dell’ospedale, c’era anche la madre del vigilante. «Sono morta anch’io - ha sussurrato ad alcuni parenti, con la voce rotta dal pianto - Non riesco a spiegarmi cosa sia successo, non so nulla, non ho notizie neanche di mio figlio». Fuori dal pronto soccorso c’erano parenti e amici della giovane. Saranno gli esami balistici ad accertare la traiettoria del proiettile. Di sicuro il vigilantes è mancino, come racconta lui stesso su Facebook spiegando di essersi salvato dall’essere rapinato dell’arma, proprio perché la pistola la teneva a sinistra invece che a destra.
A testimoniare l’armonia tra l’ex coppia sono anche i vicini di casa di Tor Bella Monaca: «Solo questa mattina erano qui davanti a ridere e scherzare insieme non sembrava ci fossero dissapori tra di loro»
Tira fuori la pistola dalla fondina e per sbaglio parte un colpo che colpisce alla testa la sua ex. Così oggi pomeriggio sarebbe morta in un appartamento alla periferia di Roma una ragazza di 27 anni, Natascia Meatta, madre di una bimba di due anni che al momento dello sparo era nell’abitazione. Almeno questa è la versione fornita dall’uomo che ha sparato, Alessandro P., di 36 anni, guardia giurata, la cui posizione è al vaglio degli inquirenti e che se sarà confermata l’involontarietà, rischia l’omicidio colposo. «Non volevo colpirla. Mi è partito un colpo accidentalmente», ha subito detto alla polizia.
E a confermare la sua tesi anche i genitori della ragazza uccisa che hanno visto la figlia accasciarsi senza che prima tra i due ci fosse stata alcuna lite. La giovane è apparsa subito in gravissime condizioni ed è morta poco dopo l’arrivo al Policlinico Tor Vergata. Gli inquirenti, che stanno interrogando il vigilantes, non escludono ancora alcuna pista anche se propendono per l’incidente. I due si erano separati da alcuni mesi, ma - almeno stando a quanto raccontano gli amici e i vicini di casa - non litigavano, erano affiatati ed avevano a cuore entrambi il bene della loro figlia.
Nel primo pomeriggio il vigilante, che lavora per la Sicuritalia, era andato nell’appartamento dove viveva l’ex compagna, nella casa popolare al terzo piano di via Biagio Platani, a Tor Bella Monaca, per andare a trovare la figlia. Una visita come tante, ma che oggi si è trasformata in tragedia.
Del suo attaccamento alla figlia, l’uomo parla anche nella sua pagina di Facebook, dove in molte foto è ritratto con la piccola e i numerosi cani che vivono nel suo appartamento. «Mia figlia e i miei cani - ha scritto sul social network - sono gli amori più grandi della vita mia, e li amo tutti i giorni, mica solo oggi sa». Foto che parlano anche della sua militanza di sinistra e in due casi mostrano armi.
Tra i tanti amici e parenti accorsi nel pomeriggio al pronto soccorso dell’ospedale, c’era anche la madre del vigilante. «Sono morta anch’io - ha sussurrato ad alcuni parenti, con la voce rotta dal pianto - Non riesco a spiegarmi cosa sia successo, non so nulla, non ho notizie neanche di mio figlio». Fuori dal pronto soccorso c’erano parenti e amici della giovane. Saranno gli esami balistici ad accertare la traiettoria del proiettile. Di sicuro il vigilantes è mancino, come racconta lui stesso su Facebook spiegando di essersi salvato dall’essere rapinato dell’arma, proprio perché la pistola la teneva a sinistra invece che a destra.
A testimoniare l’armonia tra l’ex coppia sono anche i vicini di casa di Tor Bella Monaca: «Solo questa mattina erano qui davanti a ridere e scherzare insieme non sembrava ci fossero dissapori tra di loro»