Il primo giro di ruota sul calcio europeo ci lascia un sorriso largo e ci fa tornare indietro di una manciata di anni. Erano altri tempi quando l'Italia dominava la scena. Ed era un pezzo che non si chiudeva un turno senza sconfitte. Fatto sta che, anche per via della "retrocessione" in Europa League di alcune tra le nostre big abituate in passato a ben altri palcoscenici, il bilancio è da leccarsi i baffi: cinque vittorie e un pareggio. Siamo solo all'inizio, certo, e gli avversari non erano tra i più pericolosi. Però la partenza è stata entusiasmante sia sul piano dei risultati che, qua e là, sotto il profilo del gioco. La prima risposta positiva è arrivata dalla Juve, la nostra testa di ponte sulla Champions. Una risposta attesa perché contro il Malmoe era dovuta, ma le ultime apparizioni europee dei bianconeri, pure irresistibili in campionato, non erano certo state travolgenti. E allora va bene così. Va bene, ovviamente, anzi benissimo anche la Roma. Contro il Cska, squadra più abbordabile di un girone di ferro, era fondamentale prendersi i tre punti ma era importante anche mettere fieno in cascina che, nel caso specifico, significa segnare e segnare tanto.
La vera notizia, però, è l'esordio positivo anche delle altre italiane. Il viziaccio degli ultimi anni di passare per l'Europa League come turisti sembra finalmente alle spalle. Inter, Napoli e Fiorentina, squadre che possono e devono arrivare fino in fondo, hanno preso tutti i punti. Il Torino ha combattuto, sofferto e, alla fine, pareggiato in trasferta. Ha fatto, insomma, quel che doveva. Alla fine il conto dice 16 dei 18 punti a disposizione. Meglio di tutti: della Spagna, che paga la sconfitta dell'Atletico Madrid in Grecia, ma anche di Germania e Inghilterra, tutte con almeno un ko sul groppone. E' solo l'inizio, ma è un buon inizio. Finalmente.