Mangiare meglio che a Bologna? Si può fare solo a Bordeaux, almeno secondo la rivista culinaria americana Thrillist, che ha stilato la classifica delle 18 città con la migliore cucina del mondo. Sorpresa, c’è solo un’italiana nella lista, ed è Bologna, che compare nel secondo gradino del podio, davanti a Bombay e dietro alla cittadina francese nota anche per il vino d’eccellenza.
“La nonna col grembiule macchiato di sugo d’Italia”, viene definita Bologna nell’articolo. Che della città emiliana suggerisce due cose in particolare: mangiare un piatto di pasta fatta in casa alla storica Osteria Bottega e assaggiare la mortadella e i formaggi freschi del Mercato di Mezzo. “Se visiti Bologna è praticamente un obbligo contrattuale mangiare un piatto di tagliatelle al ragù e uno di lasagne, ricoprendoli di tutto il Parmigiano che potete reggere”, si legge nella descrizione che il Thrillist dà della sua seconda città al mondo per il cibo. “Così mentre imparate il vero sapore del sugo alla bolognese, invece delle preparazioni con cui è spesso massacrato qui in America, le salumerie del Mercato di Mezzo vi faranno cambiare idea su un altro cibo che negli Usa abbiamo fatto di tutto per distruggere, la mortadella”. Come dargli torto.
Bologna seconda per il cibo tradizionale della nonna, insomma, in conflitto con la raffinatezza francese della prima della lista, Bordeaux, della quale vengono consigliate le ostriche e il confit di anatra. Ovviamente classifiche di questo tipo sono fatte per attirare inevitabili discussioni: non convince i lettori, ad esempio, il quarto posto di Londra, inclusa soprattutto per i ristoranti stellati, ma in cui secondo molti la qualità media è inferiore a tante altre. Insomma, troppo facile citare “lo sfizioso menù di Gordon Ramsey”, quando un semplice panino alla mortadella può farti stare più in alto in classifica. (La Repubblica)
Bologna seconda per il cibo tradizionale della nonna, insomma, in conflitto con la raffinatezza francese della prima della lista, Bordeaux, della quale vengono consigliate le ostriche e il confit di anatra. Ovviamente classifiche di questo tipo sono fatte per attirare inevitabili discussioni: non convince i lettori, ad esempio, il quarto posto di Londra, inclusa soprattutto per i ristoranti stellati, ma in cui secondo molti la qualità media è inferiore a tante altre. Insomma, troppo facile citare “lo sfizioso menù di Gordon Ramsey”, quando un semplice panino alla mortadella può farti stare più in alto in classifica. (La Repubblica)
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