Tragica storia di disperazione che arriva questa volta da Papaleone, frazione agricola di Eboli, in provincia di Salerno: un uomo si è tolto la vita impiccandosi perché non riusciva a pagare l’assegno di mantenimento all’ex moglie e ai due figli minorenni.
E’ accaduto ieri mattina: la vittima, 52 anni, lavorava in proprio come venditore di accessori sanitari. Probabilmente non ha retto allo stress e alla vergogna del debito che non poteva onorare.
Doveva pagare novecento euro: questa era stata infatti la cifra stabilita dai giudici in sede di separazione sulla base del suo stipendio medio. Ma l’uomo non era dipendente con stipendio fisso. La crisi economica aveva colpito anche il suo settore e questo importo era diventato per lui troppo gravoso. Troppa la vergogna. Si è impiccato in un deposito agricolo nei pressi di Santa Cecilia di Eboli. Una storia triste e dura che lascia aperti molti quesiti da affrontare senza dubbio nel pieno rispetto dei figli della vittima.
Purtroppo i casi di divorzio lasciano troppo spesso spazio ai silenzi tra gli ex coniugi: ognuno vive in solitudine il dolore e le sue problematiche. Le procedure giudiziarie lente non hanno saputo tener conto del drastico cambio di stile di vita dell’uomo. Ma nei commenti online c’è anche chi punta il dito contro lo Stato che ha portato quest’uomo alla disperazione non riuscendo ad intervenire sulla crisi economica e addossando tasse su tasse contro i liberi professionisti e i piccoli imprenditori. In pochi mesi la vita di molti italiani è cambiata: la crisi economica ha portato alla nascita dei nuovi poveri. Sono le persone che fino a qualche anno fa avevano un lavoro che gli permetteva di vivere dignitosamente e che oggi non riescono più a far fronte alle spese quotidiane.
E’ accaduto ieri mattina: la vittima, 52 anni, lavorava in proprio come venditore di accessori sanitari. Probabilmente non ha retto allo stress e alla vergogna del debito che non poteva onorare.
Doveva pagare novecento euro: questa era stata infatti la cifra stabilita dai giudici in sede di separazione sulla base del suo stipendio medio. Ma l’uomo non era dipendente con stipendio fisso. La crisi economica aveva colpito anche il suo settore e questo importo era diventato per lui troppo gravoso. Troppa la vergogna. Si è impiccato in un deposito agricolo nei pressi di Santa Cecilia di Eboli. Una storia triste e dura che lascia aperti molti quesiti da affrontare senza dubbio nel pieno rispetto dei figli della vittima.
Purtroppo i casi di divorzio lasciano troppo spesso spazio ai silenzi tra gli ex coniugi: ognuno vive in solitudine il dolore e le sue problematiche. Le procedure giudiziarie lente non hanno saputo tener conto del drastico cambio di stile di vita dell’uomo. Ma nei commenti online c’è anche chi punta il dito contro lo Stato che ha portato quest’uomo alla disperazione non riuscendo ad intervenire sulla crisi economica e addossando tasse su tasse contro i liberi professionisti e i piccoli imprenditori. In pochi mesi la vita di molti italiani è cambiata: la crisi economica ha portato alla nascita dei nuovi poveri. Sono le persone che fino a qualche anno fa avevano un lavoro che gli permetteva di vivere dignitosamente e che oggi non riescono più a far fronte alle spese quotidiane.