Sul tema della clonazione è stato spesso affrontato dal cinema americano recente, con una accentuata predisposizione agli aspetti "fantascientifici" dello stesso (si pensi a pellicole come Il sesto giorno).
Godsend invece, preferisce un approccio meno spettacolare e più sofisticato, scegliendo come chiave di volta dell'intera storia, il patto faustiano tra una coppia che ha perso un figlio a causa di un incidente ed uno scienziato geniale ma senza troppi scrupoli.Il terzetto di star è funzionale alla causa. Certo, la Stamos è sempre troppo bella per un qualsiasi ruolo che non sia quello di Femme Fatale (e infatti...), ma con Kinnear stabilisce un rapporto credibile, così come plausibile è il sempre luciferino ed invecchiatissimo DeNiro nei panni dello scienziato pazzo (o forse no). Notevole Cameron Bright: la capacità degli americani di scovare e lanciare giovanissimi (e validi) attori non finisce mai di stupire.Godsendpurtroppo non è solo rose e fiori. In più di una occasione Hamm, non proprio un novellino del genere dramma/horror (The Hole è suo) si lascia spesso irretire dal suo stesso gusto per la sorpresa e calibra male la quantità di suspance da offrire allo spettatore, sballottando quest'ultimo tra momenti realmente tesi e nervosi ed altri eccessivamente lenti, diluiti e, francamente, noiosi.
Godsend invece, preferisce un approccio meno spettacolare e più sofisticato, scegliendo come chiave di volta dell'intera storia, il patto faustiano tra una coppia che ha perso un figlio a causa di un incidente ed uno scienziato geniale ma senza troppi scrupoli.Il terzetto di star è funzionale alla causa. Certo, la Stamos è sempre troppo bella per un qualsiasi ruolo che non sia quello di Femme Fatale (e infatti...), ma con Kinnear stabilisce un rapporto credibile, così come plausibile è il sempre luciferino ed invecchiatissimo DeNiro nei panni dello scienziato pazzo (o forse no). Notevole Cameron Bright: la capacità degli americani di scovare e lanciare giovanissimi (e validi) attori non finisce mai di stupire.Godsendpurtroppo non è solo rose e fiori. In più di una occasione Hamm, non proprio un novellino del genere dramma/horror (The Hole è suo) si lascia spesso irretire dal suo stesso gusto per la sorpresa e calibra male la quantità di suspance da offrire allo spettatore, sballottando quest'ultimo tra momenti realmente tesi e nervosi ed altri eccessivamente lenti, diluiti e, francamente, noiosi.