Una scarica di pugni in pieno volto e poi ancora una raffica mentre l’avversario si accascia a terra, inerme. È per questo scoppio di violenza incredibile che uno alunno è stato sospeso per un anno dal Centro Formazione Professionale “Einaudi” di Oltrisarco.
I fatti risalgono a un mese fa quando, durante la pausa dalle lezioni, va in scena il rendez vous tra due studenti: oggetto della tensione alcuni messaggi amorosi diretti, pare, ad alcune “colleghe” del settore estetiste. Sul tema un altro studente si lascia scappare una provocazione di troppo, probabilmente l’ultima di una lunga sequela, ma stavolta incontra una reazione veemente. Forte di una formazione pugilistica (dove, peraltro, insegnano come prima cosa a tenere le mani a posto fuori dal ring e contro chi si trova a terra), il ragazzo scarica tutta la sua rabbia sul volto e sul corpo del coetaneo. Un insegnante riesce a separarli, ma i colpi sono talmente violenti da far temere subito il peggio. La vittima è tumefatta e viene portata di corsa al pronto soccorso di Bolzano: si teme un trauma cranico o qualcosa più. Con il tempo, poi, si escluderanno fratture o conseguenze serie, ma solo per fortunata coincidenza. L’episodio, chiaramente, è grave e arriva in coda a una serie di precedenti avvenuti nell’ultimo anno scolastico. Qualche rissa e mani alte avevano già portato il ragazzo alla bocciatura. Le tensioni, insomma, covavano da tempo.
La scuola professionale, comunque, stavolta ha voluto mostrare davvero cosa sia il pugno di ferro a chi non tiene a freno i propri di pugni. La sospensione di un anno, infatti, ha dovuto passare addirittura due gradi formali per diventare definitiva. Il consiglio di classe di tutti i docenti del giovane ha deciso di proporre la “massima pena” per un provvedimento che fosse anche da esempio. Un’ipotesi che è stata poi discussa dal consiglio di direzione presieduto dal direttore Mauro Bruccoleri, dal suo vice e da tre docenti eletti in occasione del primo collegio docenti dell’anno in agosto. Per tutti visione unitaria verso una risposta della scuola che fosse la più risoluta possibile. A impressionare, oltre all’aggressione che ha richiesto l’intervento della questura di Bolzano nell’edificio per riportare la calma, è stata soprattutto la modalità violenta ed estremamente pericolosa del pestaggio. Ora per il ragazzo, che già frequentava la classe in modo altalenante, si apre un lungo periodo di esclusione dal mondo scolastico. (Alto Adige)
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