«Studiare Giotto è come studiare Dante. Per questo la storia dell’arte tornerà nella scuola in maniera importante».
Una bella notizia, quella che ha rilanciato oggi il ministro per i Beni culturali e per il turismo Dario Franceschini, che sancisce il ritorno della storia dell’arte sui banchi di scuola. Per tutte le scuole. Dettaglio non da poco, visto che l’ultima riforma della Scuola griffata Mariastella Gelmini aveva falcidiato a morte l’insegnamento di Michelangelo e Kandinskij nelle scuole secondarie superiori. Per questo, le parole di Franceschini sono suonate subito consolatorie: «Bisogna riavvicinare gli italiani al patrimonio artistico-culturale del Paese. Anche per questo la storia dell'arte tornerà tra le materie di insegnamento non come un accessorio, ma come parte integrante della riforma già annunciata della scuola del ministro Giannini e andrà in uno dei prossimi Consigli dei Ministri».
La notizia, rimbalzata su tutte le agenzie a margine della presentazione del progetto Rai “Italia: viaggio nella bellezza”, è stata accolta con soddisfazione dall’Associazione nazionale insegnanti di storia dell’arte. «È una notizia importantissima» commenta la presidente Irene Baldriga, che vuole fare chiarezza sulle polemiche che si sono trascinate negli ultimi tre anni su questo tema. In realtà, «non è corretto dire che la Gelmini abbia eliminato la storia dell’arte dalla scuola e nello specifico da tutte le scuole secondarie superiori - dice Baldriga - In verità, per il liceo Classico tradizionale, l’ex ministro ha persino migliorato le cose, perché ha portato l’arte a due ore settimanali nel triennio, quando in passato ne era prevista una, e due ore solo nell’ultimo anno».
L'aspetto "terribile" dell'ultima riforma è che la storia dell'arte veniva eliminata del tutto dagli istituti professionali, dove, invece, era considerata un punto di riferimento importante per i ragazzi che non hanno una formazione umanistica. A questo si aggiungeva il fatto che il decreto avesse soppresso tutte le sperimentazioni, di cui tanti Licei ormai si avvalevano per poter integrare il curriculum scolastico con la storia dell'arte.
Il tourbillon di critiche veniva placato a maggio 2014 dalle promesse del nuovo ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, seguite dal protocollo d'intesa Miur-Mibact siglato a giugno 2014, con cui i ministri Giannini e Franceschini si impegnavano a reintegrare la storia dell'arte nella scuola secondaria superiore. «L’annuncio di Franceschini è pienamente coerente con le dichiarazioni del Governo e della Giannini», riflette la Baldriga. «Siamo contenti, ci aspettiamo ora una risposta di sostanza - avverte la Baldriga - Ci aspettiamo che quando si parla di reintegro si faccia riferimento a docenti laureati in storia dell’arte, senza fare papocchi».
Le aspettative, dunque, sono quelle di veder “riapparire” la storia dell’arte in tutte le scuole secondarie superiori. Traguardo che significherebbe garantire nella fascia dell’obbligo di istruzione la storia dell’arte a tutti gli studenti. «Spero che i ministri pensino anche agli istituti professionali, dove la storia dell'arte rappresenta davvero un riferimento fondamentale - conclude Baldriga - Ci auguriamo che ritorni l’arte al Ginnasio, nel biennio del Classico, da cui era stata tolta dalla riforma Gelmini con l’abolizione della sperimentazione». (Il Messaggero)
Una bella notizia, quella che ha rilanciato oggi il ministro per i Beni culturali e per il turismo Dario Franceschini, che sancisce il ritorno della storia dell’arte sui banchi di scuola. Per tutte le scuole. Dettaglio non da poco, visto che l’ultima riforma della Scuola griffata Mariastella Gelmini aveva falcidiato a morte l’insegnamento di Michelangelo e Kandinskij nelle scuole secondarie superiori. Per questo, le parole di Franceschini sono suonate subito consolatorie: «Bisogna riavvicinare gli italiani al patrimonio artistico-culturale del Paese. Anche per questo la storia dell'arte tornerà tra le materie di insegnamento non come un accessorio, ma come parte integrante della riforma già annunciata della scuola del ministro Giannini e andrà in uno dei prossimi Consigli dei Ministri».
La notizia, rimbalzata su tutte le agenzie a margine della presentazione del progetto Rai “Italia: viaggio nella bellezza”, è stata accolta con soddisfazione dall’Associazione nazionale insegnanti di storia dell’arte. «È una notizia importantissima» commenta la presidente Irene Baldriga, che vuole fare chiarezza sulle polemiche che si sono trascinate negli ultimi tre anni su questo tema. In realtà, «non è corretto dire che la Gelmini abbia eliminato la storia dell’arte dalla scuola e nello specifico da tutte le scuole secondarie superiori - dice Baldriga - In verità, per il liceo Classico tradizionale, l’ex ministro ha persino migliorato le cose, perché ha portato l’arte a due ore settimanali nel triennio, quando in passato ne era prevista una, e due ore solo nell’ultimo anno».
L'aspetto "terribile" dell'ultima riforma è che la storia dell'arte veniva eliminata del tutto dagli istituti professionali, dove, invece, era considerata un punto di riferimento importante per i ragazzi che non hanno una formazione umanistica. A questo si aggiungeva il fatto che il decreto avesse soppresso tutte le sperimentazioni, di cui tanti Licei ormai si avvalevano per poter integrare il curriculum scolastico con la storia dell'arte.
Il tourbillon di critiche veniva placato a maggio 2014 dalle promesse del nuovo ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, seguite dal protocollo d'intesa Miur-Mibact siglato a giugno 2014, con cui i ministri Giannini e Franceschini si impegnavano a reintegrare la storia dell'arte nella scuola secondaria superiore. «L’annuncio di Franceschini è pienamente coerente con le dichiarazioni del Governo e della Giannini», riflette la Baldriga. «Siamo contenti, ci aspettiamo ora una risposta di sostanza - avverte la Baldriga - Ci aspettiamo che quando si parla di reintegro si faccia riferimento a docenti laureati in storia dell’arte, senza fare papocchi».
Le aspettative, dunque, sono quelle di veder “riapparire” la storia dell’arte in tutte le scuole secondarie superiori. Traguardo che significherebbe garantire nella fascia dell’obbligo di istruzione la storia dell’arte a tutti gli studenti. «Spero che i ministri pensino anche agli istituti professionali, dove la storia dell'arte rappresenta davvero un riferimento fondamentale - conclude Baldriga - Ci auguriamo che ritorni l’arte al Ginnasio, nel biennio del Classico, da cui era stata tolta dalla riforma Gelmini con l’abolizione della sperimentazione». (Il Messaggero)