Cassano dice la sua. Ai microfoni di Tiki Taka Antonio Cassano ha parlato a ruota libera della rescissione con il Parma: “Ci sto rimettendo quattro milioni di stipendio, ma non sono i soldi il problema.
Non lo sono per me: la cosa brutta è che ci sono persone che guadagnano molto meno e non prendono un euro da 7 mesi. Ogni volta ci dicevano che ci avrebbero pagato domani e il giorno dopo ci ripetevano domani: basta, non ce la facevo più, questa situazione di agonia era insostenibile. Se ce l’ho con la vecchia proprietà o con quella nuova? Con tutti, quelli nuovi manco so chi sono: in venti giorni sono passati quattro presidenti. Quindici giorni fa è arrivata la nuova proprietà, ma non è cambiato nulla. Lascio tutto perché sono stanco: vince la dignità per me, prima dei soldi. E non ci sono altre squadre di mezzo: il mio procuratore mi aveva proposto l’America, ma in America o a Dubai ci andrò a quarant’anni, quando non riuscirò più a correre. Ora vediamo che succede, se non succede niente aspetterò fino a giugno e se anche a giugno non troverò squadra potrei anche pensare di lasciare tutto. È vero che alla Samp vorrei tornare un giorno, ma ora no, sarebbe ridicolo: ora voglio solo prendermi qualche giorno di vacanza, di riposo dopo questa agonia. Ma non ho problemi a lasciare questo mondo, un mondo che negli ultimi tempi mi ha un po’ deluso”.
Non lo sono per me: la cosa brutta è che ci sono persone che guadagnano molto meno e non prendono un euro da 7 mesi. Ogni volta ci dicevano che ci avrebbero pagato domani e il giorno dopo ci ripetevano domani: basta, non ce la facevo più, questa situazione di agonia era insostenibile. Se ce l’ho con la vecchia proprietà o con quella nuova? Con tutti, quelli nuovi manco so chi sono: in venti giorni sono passati quattro presidenti. Quindici giorni fa è arrivata la nuova proprietà, ma non è cambiato nulla. Lascio tutto perché sono stanco: vince la dignità per me, prima dei soldi. E non ci sono altre squadre di mezzo: il mio procuratore mi aveva proposto l’America, ma in America o a Dubai ci andrò a quarant’anni, quando non riuscirò più a correre. Ora vediamo che succede, se non succede niente aspetterò fino a giugno e se anche a giugno non troverò squadra potrei anche pensare di lasciare tutto. È vero che alla Samp vorrei tornare un giorno, ma ora no, sarebbe ridicolo: ora voglio solo prendermi qualche giorno di vacanza, di riposo dopo questa agonia. Ma non ho problemi a lasciare questo mondo, un mondo che negli ultimi tempi mi ha un po’ deluso”.