Tentano di vendere un Goya falso a uno sceicco arabo, ma vengono a loro volta truffati e pagati con denaro altrettanto falso. È accaduto a due fratelli di Girona, in Catalogna, che hanno scoperto di essere stati raggirati per la seconda volta - il quadro falso lo avevano acquistato 12 anni fa per autentico -, quando hanno tentato di depositare in una banca di Ginevra 1,7 milioni di franchi svizzeri: a loro è stato detto che si trattava di banconote false, fotocopiate.
La polizia spagnola, secondo quanto pubblicano oggi i media, ha scoperto la doppia truffa nel dicembre scorso, quando la Dogana di Avignone, in Francia, inviò la segnalazione di due fratelli di Girona, provenienti da Torino, intercettati con 1,7 milioni di franchi svizzeri falsi. Dalle indagini compiute, gli inquirenti hanno accertato che i due avevano chiuso un'operazione con un sedicente sceicco arabo, al quale avevano venduto il falso del "Ritratto di don Antonio Maria Esquivel", attribuito a Francisco Goya, per 4 milioni di euro. A Torino avevano ricevuto il primo anticipo della vendita, pari a 1,7 milioni di franchi svizzeri da un intermediario dell'acquirente arabo.
I due, accusati di presunta truffa, avevano acquistato il dipinto nel 2003, credendolo autentico, pagando un anticipo di 20.000 euro sui 270.000 fissati per la compravendita, che fu sospesa per mancanza della documentazione. Fino a quando, nel 2006, il Tribunale di Girona stabilì che il dipinto era falso e, nella sentenza, lo lasciò ai due acquirenti cancellando il saldo dell'operazione. Dal dipinto pagato 20.000 euro, i due fratelli volevano tentare il colpo grosso, rivendendolo per 4 milioni di euro allo sceicco. (Corriere del Ticino)
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