Ancora una strage nel territorio pesantemente infiltrato dagli integralisti islamici di Boko Haram: la piccola fermata a un posto di controllo. Poi la deflagrazione
Un’altra storia atroce che vede come responsabile Boko Haram, la formazione degli jihadisti che sta insanguinando il Centro Africa. Ancora una bimba che si fa esplodere come fosse un kamikaze, certamente indotta, condizionata, se non inconsapevole. È successo al mercato di Potiskum, verso il confine con Ciad e Niger (dove è in corso una vera e propria guerra che vede impegnata una coalizione internazionale contro i «talebani d’Africa) e nella deflagrazione sono morte almeno cinque persone. E non è nemmeno detto che la bimba sapesse di essere destinata alla morte: non è escluso che l’ordigno sia stato azionato da un impulso telecomandato a distanza. In ogni caso: mandata a morire. Uccisa assieme alle altre vittime (il bilancio provvisorio parla anche di 19 feriti).
Testimoni hanno descritto l’attentatrice come una «bambina piccola», stimando che non avesse più di otto anni. L’azione, in cui diverse persone sono state ferite, non è stata rivendicata, ma porta i segni distintivi del gruppo Boko Haram. L’uso di attentatrici, a volte bambine, è una tattica comune degli estremisti islamici nigeriani dall’anno scorso. (Corriere della Sera)
Un’altra storia atroce che vede come responsabile Boko Haram, la formazione degli jihadisti che sta insanguinando il Centro Africa. Ancora una bimba che si fa esplodere come fosse un kamikaze, certamente indotta, condizionata, se non inconsapevole. È successo al mercato di Potiskum, verso il confine con Ciad e Niger (dove è in corso una vera e propria guerra che vede impegnata una coalizione internazionale contro i «talebani d’Africa) e nella deflagrazione sono morte almeno cinque persone. E non è nemmeno detto che la bimba sapesse di essere destinata alla morte: non è escluso che l’ordigno sia stato azionato da un impulso telecomandato a distanza. In ogni caso: mandata a morire. Uccisa assieme alle altre vittime (il bilancio provvisorio parla anche di 19 feriti).
Testimoni hanno descritto l’attentatrice come una «bambina piccola», stimando che non avesse più di otto anni. L’azione, in cui diverse persone sono state ferite, non è stata rivendicata, ma porta i segni distintivi del gruppo Boko Haram. L’uso di attentatrici, a volte bambine, è una tattica comune degli estremisti islamici nigeriani dall’anno scorso. (Corriere della Sera)