La possibilità di ripartire dopo un fallimento è alla base dei videogiochi. Che sia da un punto di salvataggio, dall’inizio del livello o di tutto il gioco, diamo ormai per scontato il fatto di poter morire tutte le volte che vogliamo, perché in fondo potremo tentare ancora e ancora.
Immaginate adesso invece un gioco che si può giocare una volta soltanto e che, come la vita, termina quando il vostro alter-ego muore. Un’avventura in cui 8 giocatori lottano e collaborano per alcuni mesi su un solo server di gioco e che, per precisa scelta degli sviluppatori, sparirà una volta finita la partita. L’esperimento mescolerà elementi da gioco di ruolo con meccaniche in pieno stile reality show e una spruzzata di Hunger Games; non si potrà scegliere come migliorare il proprio personaggio né modificarne aspetto ed equipaggiamento, a farlo ci penseranno gli spettatori. Questo gioco incredibile è Upsilon Circuit, creazione di RobotLovesKitty, uno studio di sviluppo statunitense composto solo da una coppia sposata: Calvin Globe e Alix Stolzer. Personaggi molto particolari che, fino a poco tempo fa, vivevano in una capanna sull’albero (sul serio, non è una figura retorica).
Tutto nasce da un loro precedente progetto, Legend of Dungeon, un classico in cui bisognava esplorare sotterranei, uccidere mostri e collezionare tesori. La peculiarità di questo titolo consisteva nel fatto che gli ambienti del gioco non erano stati creati dagli sviluppatori, ma venivano generati casualmente in maniera procedurale. Globe e Stolzer si sono resi conto molto presto che, più che giocare a Legend of Dungeon, preferivano restare a guardare gli altri mentre esploravano, morivano e ricominciavano. Questo li ha quindi spinti a creare un gioco che fosse divertente anche da guardare e l’idea della morte permanente del personaggio è un modo per rendere le cose ancora più interessanti. Ma come funziona? In Upsilon Circuit ogni giocatore può fare ciò che vuole: esplorare, aiutare gli altri giocatori, ostacolarli o fare tutto da solo, ma ha a disposizione una sola vita. Quando muore il sistema seleziona tra gli spettatori un nuovo giocatore, e così via. È praticamente impossibile gareggiare due volte. (Wired)
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Tutto nasce da un loro precedente progetto, Legend of Dungeon, un classico in cui bisognava esplorare sotterranei, uccidere mostri e collezionare tesori. La peculiarità di questo titolo consisteva nel fatto che gli ambienti del gioco non erano stati creati dagli sviluppatori, ma venivano generati casualmente in maniera procedurale. Globe e Stolzer si sono resi conto molto presto che, più che giocare a Legend of Dungeon, preferivano restare a guardare gli altri mentre esploravano, morivano e ricominciavano. Questo li ha quindi spinti a creare un gioco che fosse divertente anche da guardare e l’idea della morte permanente del personaggio è un modo per rendere le cose ancora più interessanti. Ma come funziona? In Upsilon Circuit ogni giocatore può fare ciò che vuole: esplorare, aiutare gli altri giocatori, ostacolarli o fare tutto da solo, ma ha a disposizione una sola vita. Quando muore il sistema seleziona tra gli spettatori un nuovo giocatore, e così via. È praticamente impossibile gareggiare due volte. (Wired)
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