Venerdì è il giorno dell’eclissi. Un fenomeno parziale in Italia con il massimo oscuramento tra le 10.25 e le 10.40. A Roma è iniziata alle 9.24 ed è finita alle 11.43, con il picco massimo alle 10,32 quando il disco della stella solare è stato eclissato dalla luna per il 62% (mentre a Milano per il 71%).
Con queste coperture non si è registrato alcun calo di luce, ma è stato interessante vedere i diversi aspetti del sole man mano che la luna gli scorrerà davanti. Il posto dove l’eclissi è stata più visibile a Roma è l’Osservatorio Astronomico di Monte Mario, mentre nel Parco regionale dell’Appia il Virtual Telescope ha organizzato la vista dello spettacolo con 200 telescopi alla presenza dell’astrofisico Gianluca Masi. Per osservare l’evento senza rischi è importante utilizzare occhiali speciali che si possono acquistare per pochi euro on line o nei negozi di ottica. Ci sono anche molti modi di fare un filtro fai-da-te con scatole di cartone, coni e carta velina. Ma senza una protezione adeguata guardare un’eclissi solare può causare danni permanenti alla vista. Si deve assolutamente evitare, infine, di guardare il Sole con binocoli o telescopi. Per assistere a un’eclissi analoga nel nostro Paese bisognerà attendere fino al 2026.
In Italia il primo spicchio di eclissi si è visto in Sardegna. L’eclissi parziale è invece visibile, nuvole permettendo, in gran parte dell’Europa e della Russia e anche in alcune limitate zone di Medio Oriente, Africa e Asia. L’eclissi totale invece attraversa l’oceano Atlantico settentrionale. Gli due unici posti in terraferma dove poterla osservare - a meno di non trovarsi con una nave in mezzo al mare - sono le isole Faer Oer (situate tra Scozia, Islanda e Norvegia) e le ancora più lontane isole Svalbard, a nord della Norvegia nell’oceano Artico. E oltre al sole nero, giovedì è anche il giorno dell’equinozio di primavera che inizia alle 23. Non solo ma è anche il periodo della super luna, ossia il momento in cui la luna è più vicina alla terra, l’ellissi dell’orbita è nel punto più prossimo. (Corriere della Sera)
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