Il pesarese rimonta dal 10° posto alla fine del primo giro e precede le Ducati di Dovizioso e Iannone sul podio. Gara strepitosa, 4° Lorenzo, 5° Marquez
Tre italiani monopolizzano il podio del GP del Qatar, prima gara del mondiale 2015. Stravince Valentino Rossi con una rimonta straordinaria e precede sul podio le Ducati di Dovizioso e Iannone. Un tris tricolore che suggella la grande giornata dell'Italia da corsa, iniziata con il successo della Ferrari di Vettel in Malesia (Clicca qui). Una tripletta così non si poteva immaginare, mancava da 9 anni, dal GP del Giappone 2006 con Capirossi, Rossi, Melandri.
Lui, Rossi, c'era allora, c'è sempre, e c'è da augurarsi che si sia ancora. Per molto tempo. 36 anni e non sentirli. Successo straordinario del pesarese, frutto di una risalita da urlo e duelli al cardiopalma. Un prestigiatore. Successo numero 109 in carriera sotto i riflettori di Losail: è rimasto dietro le quinte per tutto il week end, poi in gara ha trovato la zampata giusta, figlia della invocata, e trovata, svolta di assetto nel warm up. Rossi è un califfo che ha usato la sua Yamaha come una scimitarra: ha affettato il gruppo risalendo dal 10° posto alla fine del primo giro, si è trovato a battagliare con i primi, e ha fatto valere la forze della sua esperienza e determinazione nel corpo a corpo. Fenomenale. Non ci sono più parole per definire un campione senza età, che riesce a fare la differenza, recuperando da situazioni che ai più appaiono impossibili. (Gazzetta dello Sport)
Tre italiani monopolizzano il podio del GP del Qatar, prima gara del mondiale 2015. Stravince Valentino Rossi con una rimonta straordinaria e precede sul podio le Ducati di Dovizioso e Iannone. Un tris tricolore che suggella la grande giornata dell'Italia da corsa, iniziata con il successo della Ferrari di Vettel in Malesia (Clicca qui). Una tripletta così non si poteva immaginare, mancava da 9 anni, dal GP del Giappone 2006 con Capirossi, Rossi, Melandri.
Lui, Rossi, c'era allora, c'è sempre, e c'è da augurarsi che si sia ancora. Per molto tempo. 36 anni e non sentirli. Successo straordinario del pesarese, frutto di una risalita da urlo e duelli al cardiopalma. Un prestigiatore. Successo numero 109 in carriera sotto i riflettori di Losail: è rimasto dietro le quinte per tutto il week end, poi in gara ha trovato la zampata giusta, figlia della invocata, e trovata, svolta di assetto nel warm up. Rossi è un califfo che ha usato la sua Yamaha come una scimitarra: ha affettato il gruppo risalendo dal 10° posto alla fine del primo giro, si è trovato a battagliare con i primi, e ha fatto valere la forze della sua esperienza e determinazione nel corpo a corpo. Fenomenale. Non ci sono più parole per definire un campione senza età, che riesce a fare la differenza, recuperando da situazioni che ai più appaiono impossibili. (Gazzetta dello Sport)