INDISCUSSO - Come da previsioni, Lewis Hamilton su Mercedes ha vinto il Gran Premio della Cina 2015, ripetendosi per la quarta volta in carriera sul tracciato di Shangai: senza eccedere in trionfalismi, si può dire che in questa circostanza, sul primo gradino del podio, sia salito il pilota più forte sulla monoposto migliore. Partito dalla pole position, l'inglese ha mantenuto la posizione tenendo sempre a debita distanza il compagno di squadra Rosberg. Di fatto, la gara si è decisa in partenza: i primi tre sono passati alla prima curva senza sorpasso alcuno, e il solo Raikkonen si è reso artefice di un doppio sorpasso nei confronti del duo Williams, artigliando la quarta posizione.
GIOCO DI COPPIE - Mercedes, Ferrari, Williams: questi sono i valori chiaramente emersi a Shangai. Se Hamilton ha sempre dato l'impressione di avere un buon margine in tasca e Rosberg, dopo una prima frazione di gara in cui ha avvicinato il compagno di squadra senza dare l'impressione di poterlo veramente attaccare (e anzi ottenendo come risultato netto un degrado dei pneumatici di cui si è lamentato via radio con i box), le Ferrari non hanno ripetuto l'exploit malese, ma neppure sfigurato. Vettel ha perso progressivamente contatto con la coppia di testa dopo la prima sosta ai box, senza che il distacco sia diventato una débacle: il podio, terzo su tre gare, va salutato come conferma della competitività della monoposto - e finalmente Raikkonen ha girato sui tempi del tedesco, aggiungendo valore alla causa di Maranello. Che oggi ha sofferto alquanto con le gomme medie, vale a dire nell'ultima parte di gara.
GIOCO DI COPPIE - Mercedes, Ferrari, Williams: questi sono i valori chiaramente emersi a Shangai. Se Hamilton ha sempre dato l'impressione di avere un buon margine in tasca e Rosberg, dopo una prima frazione di gara in cui ha avvicinato il compagno di squadra senza dare l'impressione di poterlo veramente attaccare (e anzi ottenendo come risultato netto un degrado dei pneumatici di cui si è lamentato via radio con i box), le Ferrari non hanno ripetuto l'exploit malese, ma neppure sfigurato. Vettel ha perso progressivamente contatto con la coppia di testa dopo la prima sosta ai box, senza che il distacco sia diventato una débacle: il podio, terzo su tre gare, va salutato come conferma della competitività della monoposto - e finalmente Raikkonen ha girato sui tempi del tedesco, aggiungendo valore alla causa di Maranello. Che oggi ha sofferto alquanto con le gomme medie, vale a dire nell'ultima parte di gara.