Disturba la lezione, aggredisce il docente e gli viene data la possibilità di assistere alla sua sospensione. No, non la propria: quella dello stesso professore insultato, minacciato e attaccato.
(foto di repertorio)
Ha dell’incredibile la vicenda che si è conclusa poche ore fa nel liceo “Tenca” di Milano: tutto iniziò lo scorso 17 dicembre quando un quindicenne, forse annoiato dal tono con cui era condotta la lezione, dopo aver iniziato a disturbare fastidiosamente i compagni, venne invitato dal docente ad allontanarsi dalla classe, e anziché uscire, rispose: “Chi è lei per dirmi quello che devo fare?”. Dopo essersi rivolto con tono caustico al docente sessantenne, il ragazzo ha rincarato la dose: “Sei un vecchietto, altrimenti ti avrei già ammazzato”; pronta la risposta del professore di sociologia e filosofia: “Stai zitto, devi andare dal preside!”. “Ripensandoci a distanza di tempo, non avrei potuto agire diversamente”, dichiara il docente Mario Caruselli. “In situazioni come queste occorre mantenere la fermezza e non mostrarsi impauriti: sono rimasto immobile, le mani dietro la schiena, mi sarei preso anche le coltellate, avrei incassato, pur di non rispondere”.
“Io ti ammazzo, mio padre ti ammazza”: questa l’ultima frase pronunciata dal ragazzo prima di aggredire l’insegnante. Ancora insulti, mani al collo, una sedia rovesciata: la tragedia evitata per un pelo. Pochi giorni dopo, come è normale aspettarsi, è arrivata la sospensione; peccato, però, che non era riferita al ragazzo ma proprio al professore. “Sono stato chiamato dal preside”, dichiara Caruselli. “Chiavi alla mano, mi ha diffidato dall’avvicinarmi ancora alla mia scuola. Non sapevo cosa stesse succedendo, per prima cosa ho pensato a un licenziamento”. Otto giorni dopo l’accaduto, arriva anche la sospensione nei confronti del ragazzo, già sanzionato per scontri con i compagni il giorno prima dell’attacco con Caruselli. In questi giorni, l’istituto scolastico ha aperto un’istruttoria e archiviato il provvedimento disciplinare nei confronti del docente, libero ora di tornare in classe. Il comportamento dello studente è stato definito come “azione esagerata e volta a ledere l’altrui persona”, mentre la reazione del docente è stata definita “non lesiva ma volta a contrastare l’altrui volontà”. Giovedì scorso il quindicenne è tornato a seguire le lezioni: “si è comportato bene, seguiva e noi non abbiamo fatto alcun cenno riguardo ai fatti di dicembre”, dichiarano i membri del corpo docenti. (Via)
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