Così i black bloc hanno evitato l’espulsione il giorno prima dei disordini. Impossibile espellere 13 francesi con bastoni e martelli: erano senza documenti
«Ciò che era nella macchina, l’alcool, la torcia per segnalazioni e la mazza da baseball non erano mie, quando sono entrato in auto non mi sono accorto di nulla». Sono le 21.30 del 30 aprile: la sera prima del corteo che devasterà Milano. Joseph L., 25 anni, inglese di Leeds, è seduto davanti al giudice della sezione immigrazione del Tribunale. È stato fermato in un’operazione di prevenzione. Un lavoro complesso, faticoso, fatto in poche ore, perché i «neri» sono arrivati in città all’ultimo momento. La questura chiede che Joseph venga «espulso». Obiettivo: allontanare da Milano sospetti anarchici/ casseur . Davanti al giudice, il ragazzo sostiene di essere solo un «artista». Il magistrato gli crederà. È su storie come questa che s’è inceppato il contrasto preventivo all’«attacco» del Primo maggio.
«Ciò che era nella macchina, l’alcool, la torcia per segnalazioni e la mazza da baseball non erano mie, quando sono entrato in auto non mi sono accorto di nulla». Sono le 21.30 del 30 aprile: la sera prima del corteo che devasterà Milano. Joseph L., 25 anni, inglese di Leeds, è seduto davanti al giudice della sezione immigrazione del Tribunale. È stato fermato in un’operazione di prevenzione. Un lavoro complesso, faticoso, fatto in poche ore, perché i «neri» sono arrivati in città all’ultimo momento. La questura chiede che Joseph venga «espulso». Obiettivo: allontanare da Milano sospetti anarchici/ casseur . Davanti al giudice, il ragazzo sostiene di essere solo un «artista». Il magistrato gli crederà. È su storie come questa che s’è inceppato il contrasto preventivo all’«attacco» del Primo maggio.