Battere il Barcellona è una cosa difficile però è una partita secca e quando giochi queste partite con questi grandi giocatori, devi avere la pazienza di limitarli; Suarez, Neimar che è in grandissima condizione, e Messi, bisognerà essere molto bravi e fare una grandissima partita".
La mente di mister Massimiliano Allegri è già a Berlino dove la Juventus, dopo un'attesa durata 12 anni, il 6 giugno 2105 affronterà il Barcellona nella finale di Champions league. Un appuntamento che sa di nemesi, come ha twittato lo stesso ex capitano bianconero, Alessandro del Piero: da Berlino alla B, dalla B a Berlino, alludendo al percorso del club torinese dopo lo scandalo di calciopoli.
In finale la Juve ci è arrivata battendo addirittura i galacticos del Real Madrid, vincendo 2 a 1 a Torino all'andata e pareggiando al ritorno 1 a 1 al Santiago Bernabeu, il tempio del Real, andando sotto di un goal per un rigore trasformato da Cristiano Ronaldo nel primo tempo e reagendo, poi, grazie all'ex Morata. "Abbiamo meritato questa finale - ha concluso Allegri - perché i ragazzi ci hanno creduto fino in fondo dopo il primo in tempo in svantaggio hanno mantenuto un equilibrio in campo importante". Apparentemente in bilico, ora, il futuro nei blancos di Ancelotti che ha commentato: mi piacerebbe restare ma conosco il calcio e so che una squadra ha diritto di cambiare allenatore se non è più contenta di lui. (Eurosport/Yahoo/Askanews)
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