1) Il Mostro dell’Isola
Un frastuono sinistro e spaventoso abbatte alberi e lascia sgomenti sulla spiaggia i protagonisti, da poco precipitati. «Ragazzi, dove siamo?» domanda Charlie. Nelle successive puntate si avrà la risposta, e molto spesso ci si ritroverà davanti a quello che fin da subito viene chiamato “il mostro dell’isola”, sotto forma di una nuvola nera che distrugge e uccide tutto ciò che si trova davanti. Si tratta del fratello di Jacob con cui da secoli combatte una lotta fratricida: il Bene contro il Male. Nella Bibbia il fratello di Giacobbe (Jacob) era Esaù, in cui ha la parte di antagonista e di vinto, respinto dal volere divino e fin dal ventre materno destinato con la propria discendenza a servire il maggiore. Il Mostro di Lost ci ricorda anche l’antica figura mitologica di Nemesi – la ninfa della Morte e della Vita – anch’ella in grado di cambiare continuamente forma. Possedeva anche una ruota sui cui raggi erano indicate le sue trasformazioni rituali (ricordiamo che prima di morire aveva costruito la ruota che serve a spostare l’isola). Se ne innamorò perfino Zeus, e dall’uovo che Nemesi depose nacque Elena, un giorno causa della guerra di Troi@.
2) La Rousseau
«Vi prego, aiutatemi. Vi prego, venite a prendermi. Sono sola, ora. Sola sull’isola. Vi prego, qualcuno venga. Gli altri sono morti. Li ha uccisi. Li ha uccisi tutti». Ecco uno dei primi misteri di Lost: il segnale radio e il drammatico messaggio con richiesta d’aiuto da parte di un donna misteriosa. Di sicuro c’è solo che è francese. Quella che avrebbe poi preso il nome di “la Rousseau” è arrivata anche lei sull’isola a seguito di un terribile naufragio. E da subito privata della bimba che porta in grembo: Alex. La rapisce Ben insieme al suo gruppo che, proprio da quel momento, cominciano ad essere chiamati “gli altri”. Rimasta sola e abbandonata, inizia la sua lunga vita da selvaggia nella continua e pericolosa lotta per la sopravvivenza. Così, nel tentativo disperato di ritrovare Alex e vendicarsi degli Altri inizia a disseminare delle trappole artigianali in tutta l’isola in cui spesso cadranno anche i superstiti del volo Oceanic 815. La figura di Danielle Rousseau ci ricorda la teoria seicentesca del “buon selvaggio” che congetturava sulla bontà della natura umana che poi invece viene corrotta e traviata dalla società e dal progresso. Venne ripresa un secolo dopo da uno scrittore francese omonimo della nostra isolana: Jean-Jacques Rousseau in un trattato pedagogico dal titolo L’Emilio o dell’educazione. Ma rientra anche in un filone di personaggi che vanno da Venerdì del Robinson Crusoe fino al Frankenstein di Mary Shelley.
3) Gli Altri
Gli “Altri” sono un gruppo di persone che da tempo immemore vivono e prosperano sull’isola dove il volo Oceanic 815 si è schiantato il 22 settembre 2004. Alcuni di loro vivono lì da sempre, altri sono ciò che resta del Progetto Dharma e per il resto sono persone arruolate dall’esterno e portate sull’isola. Il capo, la guida di questi Altri – così chiamati dalla Rousseau – è Benjamin Linus. Arrivato da ragazzino sull’isola assieme al padre che venne arruolato nel Progetto Dharma come inserviente, Ben dopo pochi anni ne uccide quasi tutti i membri con un gas letale non prima di aver distribuito a persone di fiducia delle maschere antigas per creare così una nuova comunità con cui ricominciare un nuovo corso imponendosi anche come leader. I superstiti della “purga” di Ben, o quel che ne rimane, non a caso vengono chiamati “gli Altri”. In inglese si dice the others proprio come il titolo del film di Alejandro Amenabar con Nicole Kidman. Proprio come in Lost, la vicenda è ambientata su un’isola, e la protagonista Grace cerca di proteggere i suoi figli dagli intrusi. La rivelazione finale del film e del telefilm sono pressoché identiche.
4) Chi è Henry Gale?
I superstiti del volo Oceanic 815 trovano un uomo nella foresta che dice di chiamarsi Henry Gale. Ma qualcuno non gli crede. Nel dubbio, lo imprigionano per interrogarlo. Si scoprirà in seguito che è Ben, il capo degli Altri, fattosi volontariamente rapire per conoscere meglio i nuovi arrivati. Alcuni di loro finiranno a loro volta nelle mani e nelle gabbie dei cattivi. Nella Bibbia Beniamino era l’ultimo dei figli di Giacobbe (Jacob) e di Rachele morta di parto proprio come la madre di Benjamin che in ebraico significa “figlio della mia destra” quindi il prediletto, sia dei genitori sia dai fratelli più grandi. Nella Genesi leggiamo: «Beniamino è un lupo rapace, la mattina mangia la preda e la sera divide le spoglie» e questa descrizione non si allontana troppo dal carattere di Ben sempre pronto ad eliminare qualsiasi cosa o persona si metta contro di lui.
5) La botola e Desmond
John e Boone, a spasso nella foresta, avvertono per caso un rumore metallico. Scavano e trovano una misteriosa botola da cui, ad un certo punto, si vede una luce. Cosa c’è o chi c’è lì dentro? Sarà il cliffangher che lascerà milioni di spettatori appesi fino alla seconda stagione. Dentro ci abita da anni Desmond, arrivato sull’isola a causa di un naufragio mentre a casa lo attende Penelope, detta Penny. La sua storia ricorda quella dell’eroe omerico, e proprio come un moderno Ulisse Desmond spiaggia su un’isola apparentemente deserta dove sarà costretto a restare per molto tempo. Qui viene poi rinchiuso nel bunker dove ha il compito di premere alcuni tasti del computer per “salvare il mondo”. Ricordiamo che anche Ulisse insieme all’equipaggio, quando sbarcò su un’isola, venne rinchiuso da Polifemo,all’interno della sua caverna da dove non poté uscire per molto tempo. Tra dejà-vu e viaggi nel tempo, Desmond si rivelerà un personaggio chiave della serie.
6) La Dharma e le sue Stazioni
Il Progetto Dharma è il nome di una ricerca scientifica avviata negli anni Settanta sull’isola che letteralmente significa Department of Heuristics And Research on Material Applications, “Dipartimento di Euristica e Ricerca su Applicazioni Materiali”. L’euristica è la scienza che ha per oggetto la ricerca della verità in svariati campi del sapere: dall’elettromagnetismo alla parapsicologia, dalla manipolazione del tempo ai cambiamenti climatici. Ma qual è la verità cui ambiscono i ricercatori della Dharma? Nel buddismo e nell’induismo il Dharma è una sorta di legge su cui si basa l’intera esistenza, e pare sia proprio quella che i ricercatori vogliono preservare. Come? Modificando i fattori di una misteriosa sequenza numerica, meglio conosciuta come Equazione di Valenzetti.
7) I Numeri
4 8 15 16 23 42 rappresentano il fulcro dell’equazione di Valenzetti, una formula matematica in grado di determinare quando avverrà la fine dell’umanità. Il cognome italiano del matematico è stato scelto probabilmente per riecheggiare la serie del matematico pisano Leonardo Fibonacci il cui intento era quello di trovare una legge che descrivesse la crescita di una popolazione di conigli. Il proposito della Dharma Initiative sembra essere quello di cambiare i fattori che porterebbero a questa catastrofe, probabilmente modificando almeno uno di questi numeri. Tra fato, numerologia, e significati vari in diverse religioni, il continuo ritorno di questa sequenza numerica ha acceso più volte l’attenzione e la curiosità degli spettatori. Tanto che qualcuno ha provato a giocarseli ad una lotteria americana, vincendo però solo 150 dollari.
8) La Statua di Tueret
Sulle rive dell’isola è presente la statua egizia di Tueret, la dea protettrice delle donne incinte e dei bambini, che però è stata distrutta tanto tempo prima dalla Roccia Nera: la nave britannica sbalzata dalle onde contro la scultura egizia che, una volta distrutta, ha impedito future gravidanze. Per ovviare a ciò è stata portata sull’isola Juliet, la paladina della fertilità femminile sull’isola. Questi impedimenti di maternità ci ricordano un po’ La Terra Desolata di T.S. Eliot che narra di una terra deserta, improduttiva, devastata e soprattutto “guasta”. Una terra in cui si chiude il ciclo della vita: morte e rinascita, decadenza e rinnovamento. In due parole: i principali contenuti di Lost.
9) I viaggi nel tempo
A partire dalla quarta stagione, Lost cambia passo e genere. L’attenzione dai personaggi si sposta più sulla vicenda e sul suo eventuale significato, s’ingarbuglia per poi divagare e perdersi nella fantascienza. Il personaggio che ci ha aiutato a capire qualcosa in questo strano e intricato percorso in cui troviamo sbalzi temporali, spostamenti fisici dell’isola, costanti, variabili più astruse teorie fisiche, è stato Daniel Faraday. Dopo alcune ricerche scopre che il tempo sull’isola procede in maniera differente e indipendente rispetto al resto del mondo. La scelta del cognome di Daniel non è (ancora una volta) del tutto casuale, infatti Michael Faraday era uno stimato chimico e fisico britannico celebre per le sue scoperte nel campo dell’elettromagnetismo. Le sue teorie, attraverso quella che venne chiamata “La legge Faraday” stabilirono che un campo magnetico variabile produce un campo elettrico. Grazie a questa scoperta si poté stabilire che forza magnetica e luce erano connesse, ed è un po’ la stessa osservazione che Daniel fa sull’isola.
10) L’isola
«Credi che schiantarsi in questo luogo sia casuale? Non vedi che posto è? Siamo stati trascinati qui per uno scopo, tutti quanti (…) L’isola ci ha portati qui». L’isola di Lost non va considerata soltanto come un luogo non ben precisato all’interno del quale si celano misteri, dove un aereo è precipitato, dove molte barche e navi vi sono naufragate o dove un’orribile nube di fumo nera uccide e annienta tutto ciò che gli si presenti a tiro. L’isola va piuttosto considerata a tutti gli effetti un personaggio attivo della serie tv. Per capire qualcosa in più, possiamo servirci delle parole di Dante affermando che l’isola è un luogo «dove l’umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno». Oppure: Questo posto è la morte, Ciò che è morto è morto, Quello per cui sono morti recitano i titoli di alcune puntate. In una di queste, Anthony Cooper, prima di essere mortalmente strangolato, domanda a Sawyer: «Sicuro che sia un’isola?» e quando questi gli risponde: «Che altro potrebbe essere?» la risposta eloquente che gli viene data è: «Fa un po’ troppo caldo per essere il paradiso». Siamo in buona compagnia: «L’unico modo per evadere dall’inferno è uccidere il diavolo» rivela il Mostro a Richard per convincerlo ad uccidere Jacob e sarà lui stesso a dichiarare anni dopo: «Siamo tutti morti, tutto ciò che vedete non è ciò che credete, non siamo mai stati su un’isola, siamo all’inferno». Il luogo di prova per la rigenerazione e la rinascita della specie umana è metaforizzato da Jacob come il tappo di una boccia di vetro che impedisce al vino di uscirvi. Il vino è il Male che uscendo causerebbe la fine di tutte le cose. L’isola è da secoli teatro dell’eterna lotta tra il Bene e il Male in cui bisogna dimostrare che le scelte dell’uomo non si riducono sempre a combattere, distruggere e corrompere ma che possono invece indirizzarsi verso il cuore delle cose, verso il cuore dell’isola che è vita, morte e rinascita.
(IlMioLibro)
Un frastuono sinistro e spaventoso abbatte alberi e lascia sgomenti sulla spiaggia i protagonisti, da poco precipitati. «Ragazzi, dove siamo?» domanda Charlie. Nelle successive puntate si avrà la risposta, e molto spesso ci si ritroverà davanti a quello che fin da subito viene chiamato “il mostro dell’isola”, sotto forma di una nuvola nera che distrugge e uccide tutto ciò che si trova davanti. Si tratta del fratello di Jacob con cui da secoli combatte una lotta fratricida: il Bene contro il Male. Nella Bibbia il fratello di Giacobbe (Jacob) era Esaù, in cui ha la parte di antagonista e di vinto, respinto dal volere divino e fin dal ventre materno destinato con la propria discendenza a servire il maggiore. Il Mostro di Lost ci ricorda anche l’antica figura mitologica di Nemesi – la ninfa della Morte e della Vita – anch’ella in grado di cambiare continuamente forma. Possedeva anche una ruota sui cui raggi erano indicate le sue trasformazioni rituali (ricordiamo che prima di morire aveva costruito la ruota che serve a spostare l’isola). Se ne innamorò perfino Zeus, e dall’uovo che Nemesi depose nacque Elena, un giorno causa della guerra di Troi@.
2) La Rousseau
«Vi prego, aiutatemi. Vi prego, venite a prendermi. Sono sola, ora. Sola sull’isola. Vi prego, qualcuno venga. Gli altri sono morti. Li ha uccisi. Li ha uccisi tutti». Ecco uno dei primi misteri di Lost: il segnale radio e il drammatico messaggio con richiesta d’aiuto da parte di un donna misteriosa. Di sicuro c’è solo che è francese. Quella che avrebbe poi preso il nome di “la Rousseau” è arrivata anche lei sull’isola a seguito di un terribile naufragio. E da subito privata della bimba che porta in grembo: Alex. La rapisce Ben insieme al suo gruppo che, proprio da quel momento, cominciano ad essere chiamati “gli altri”. Rimasta sola e abbandonata, inizia la sua lunga vita da selvaggia nella continua e pericolosa lotta per la sopravvivenza. Così, nel tentativo disperato di ritrovare Alex e vendicarsi degli Altri inizia a disseminare delle trappole artigianali in tutta l’isola in cui spesso cadranno anche i superstiti del volo Oceanic 815. La figura di Danielle Rousseau ci ricorda la teoria seicentesca del “buon selvaggio” che congetturava sulla bontà della natura umana che poi invece viene corrotta e traviata dalla società e dal progresso. Venne ripresa un secolo dopo da uno scrittore francese omonimo della nostra isolana: Jean-Jacques Rousseau in un trattato pedagogico dal titolo L’Emilio o dell’educazione. Ma rientra anche in un filone di personaggi che vanno da Venerdì del Robinson Crusoe fino al Frankenstein di Mary Shelley.
3) Gli Altri
Gli “Altri” sono un gruppo di persone che da tempo immemore vivono e prosperano sull’isola dove il volo Oceanic 815 si è schiantato il 22 settembre 2004. Alcuni di loro vivono lì da sempre, altri sono ciò che resta del Progetto Dharma e per il resto sono persone arruolate dall’esterno e portate sull’isola. Il capo, la guida di questi Altri – così chiamati dalla Rousseau – è Benjamin Linus. Arrivato da ragazzino sull’isola assieme al padre che venne arruolato nel Progetto Dharma come inserviente, Ben dopo pochi anni ne uccide quasi tutti i membri con un gas letale non prima di aver distribuito a persone di fiducia delle maschere antigas per creare così una nuova comunità con cui ricominciare un nuovo corso imponendosi anche come leader. I superstiti della “purga” di Ben, o quel che ne rimane, non a caso vengono chiamati “gli Altri”. In inglese si dice the others proprio come il titolo del film di Alejandro Amenabar con Nicole Kidman. Proprio come in Lost, la vicenda è ambientata su un’isola, e la protagonista Grace cerca di proteggere i suoi figli dagli intrusi. La rivelazione finale del film e del telefilm sono pressoché identiche.
4) Chi è Henry Gale?
I superstiti del volo Oceanic 815 trovano un uomo nella foresta che dice di chiamarsi Henry Gale. Ma qualcuno non gli crede. Nel dubbio, lo imprigionano per interrogarlo. Si scoprirà in seguito che è Ben, il capo degli Altri, fattosi volontariamente rapire per conoscere meglio i nuovi arrivati. Alcuni di loro finiranno a loro volta nelle mani e nelle gabbie dei cattivi. Nella Bibbia Beniamino era l’ultimo dei figli di Giacobbe (Jacob) e di Rachele morta di parto proprio come la madre di Benjamin che in ebraico significa “figlio della mia destra” quindi il prediletto, sia dei genitori sia dai fratelli più grandi. Nella Genesi leggiamo: «Beniamino è un lupo rapace, la mattina mangia la preda e la sera divide le spoglie» e questa descrizione non si allontana troppo dal carattere di Ben sempre pronto ad eliminare qualsiasi cosa o persona si metta contro di lui.
5) La botola e Desmond
John e Boone, a spasso nella foresta, avvertono per caso un rumore metallico. Scavano e trovano una misteriosa botola da cui, ad un certo punto, si vede una luce. Cosa c’è o chi c’è lì dentro? Sarà il cliffangher che lascerà milioni di spettatori appesi fino alla seconda stagione. Dentro ci abita da anni Desmond, arrivato sull’isola a causa di un naufragio mentre a casa lo attende Penelope, detta Penny. La sua storia ricorda quella dell’eroe omerico, e proprio come un moderno Ulisse Desmond spiaggia su un’isola apparentemente deserta dove sarà costretto a restare per molto tempo. Qui viene poi rinchiuso nel bunker dove ha il compito di premere alcuni tasti del computer per “salvare il mondo”. Ricordiamo che anche Ulisse insieme all’equipaggio, quando sbarcò su un’isola, venne rinchiuso da Polifemo,all’interno della sua caverna da dove non poté uscire per molto tempo. Tra dejà-vu e viaggi nel tempo, Desmond si rivelerà un personaggio chiave della serie.
6) La Dharma e le sue Stazioni
Il Progetto Dharma è il nome di una ricerca scientifica avviata negli anni Settanta sull’isola che letteralmente significa Department of Heuristics And Research on Material Applications, “Dipartimento di Euristica e Ricerca su Applicazioni Materiali”. L’euristica è la scienza che ha per oggetto la ricerca della verità in svariati campi del sapere: dall’elettromagnetismo alla parapsicologia, dalla manipolazione del tempo ai cambiamenti climatici. Ma qual è la verità cui ambiscono i ricercatori della Dharma? Nel buddismo e nell’induismo il Dharma è una sorta di legge su cui si basa l’intera esistenza, e pare sia proprio quella che i ricercatori vogliono preservare. Come? Modificando i fattori di una misteriosa sequenza numerica, meglio conosciuta come Equazione di Valenzetti.
7) I Numeri
4 8 15 16 23 42 rappresentano il fulcro dell’equazione di Valenzetti, una formula matematica in grado di determinare quando avverrà la fine dell’umanità. Il cognome italiano del matematico è stato scelto probabilmente per riecheggiare la serie del matematico pisano Leonardo Fibonacci il cui intento era quello di trovare una legge che descrivesse la crescita di una popolazione di conigli. Il proposito della Dharma Initiative sembra essere quello di cambiare i fattori che porterebbero a questa catastrofe, probabilmente modificando almeno uno di questi numeri. Tra fato, numerologia, e significati vari in diverse religioni, il continuo ritorno di questa sequenza numerica ha acceso più volte l’attenzione e la curiosità degli spettatori. Tanto che qualcuno ha provato a giocarseli ad una lotteria americana, vincendo però solo 150 dollari.
8) La Statua di Tueret
Sulle rive dell’isola è presente la statua egizia di Tueret, la dea protettrice delle donne incinte e dei bambini, che però è stata distrutta tanto tempo prima dalla Roccia Nera: la nave britannica sbalzata dalle onde contro la scultura egizia che, una volta distrutta, ha impedito future gravidanze. Per ovviare a ciò è stata portata sull’isola Juliet, la paladina della fertilità femminile sull’isola. Questi impedimenti di maternità ci ricordano un po’ La Terra Desolata di T.S. Eliot che narra di una terra deserta, improduttiva, devastata e soprattutto “guasta”. Una terra in cui si chiude il ciclo della vita: morte e rinascita, decadenza e rinnovamento. In due parole: i principali contenuti di Lost.
9) I viaggi nel tempo
A partire dalla quarta stagione, Lost cambia passo e genere. L’attenzione dai personaggi si sposta più sulla vicenda e sul suo eventuale significato, s’ingarbuglia per poi divagare e perdersi nella fantascienza. Il personaggio che ci ha aiutato a capire qualcosa in questo strano e intricato percorso in cui troviamo sbalzi temporali, spostamenti fisici dell’isola, costanti, variabili più astruse teorie fisiche, è stato Daniel Faraday. Dopo alcune ricerche scopre che il tempo sull’isola procede in maniera differente e indipendente rispetto al resto del mondo. La scelta del cognome di Daniel non è (ancora una volta) del tutto casuale, infatti Michael Faraday era uno stimato chimico e fisico britannico celebre per le sue scoperte nel campo dell’elettromagnetismo. Le sue teorie, attraverso quella che venne chiamata “La legge Faraday” stabilirono che un campo magnetico variabile produce un campo elettrico. Grazie a questa scoperta si poté stabilire che forza magnetica e luce erano connesse, ed è un po’ la stessa osservazione che Daniel fa sull’isola.
10) L’isola
«Credi che schiantarsi in questo luogo sia casuale? Non vedi che posto è? Siamo stati trascinati qui per uno scopo, tutti quanti (…) L’isola ci ha portati qui». L’isola di Lost non va considerata soltanto come un luogo non ben precisato all’interno del quale si celano misteri, dove un aereo è precipitato, dove molte barche e navi vi sono naufragate o dove un’orribile nube di fumo nera uccide e annienta tutto ciò che gli si presenti a tiro. L’isola va piuttosto considerata a tutti gli effetti un personaggio attivo della serie tv. Per capire qualcosa in più, possiamo servirci delle parole di Dante affermando che l’isola è un luogo «dove l’umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno». Oppure: Questo posto è la morte, Ciò che è morto è morto, Quello per cui sono morti recitano i titoli di alcune puntate. In una di queste, Anthony Cooper, prima di essere mortalmente strangolato, domanda a Sawyer: «Sicuro che sia un’isola?» e quando questi gli risponde: «Che altro potrebbe essere?» la risposta eloquente che gli viene data è: «Fa un po’ troppo caldo per essere il paradiso». Siamo in buona compagnia: «L’unico modo per evadere dall’inferno è uccidere il diavolo» rivela il Mostro a Richard per convincerlo ad uccidere Jacob e sarà lui stesso a dichiarare anni dopo: «Siamo tutti morti, tutto ciò che vedete non è ciò che credete, non siamo mai stati su un’isola, siamo all’inferno». Il luogo di prova per la rigenerazione e la rinascita della specie umana è metaforizzato da Jacob come il tappo di una boccia di vetro che impedisce al vino di uscirvi. Il vino è il Male che uscendo causerebbe la fine di tutte le cose. L’isola è da secoli teatro dell’eterna lotta tra il Bene e il Male in cui bisogna dimostrare che le scelte dell’uomo non si riducono sempre a combattere, distruggere e corrompere ma che possono invece indirizzarsi verso il cuore delle cose, verso il cuore dell’isola che è vita, morte e rinascita.
(IlMioLibro)