Debutta l'attesa serie prequel di The Walking Dead, che racconta cosa è successo mentre lo sceriffo Rick Grimes era in coma. Ma i protagonisti sono tutti nuovi
Oltre 20 milioni di spettatori ogni settimana e il finale di stagione più guardato di tutte le reti americane. The Walking Dead continua a macinare numeri record. Nell'attesa dei nuovi episodi (in arrivo l'11 ottobre), dunque, non stupisce che il network Amc abbia puntato ancora sugli zombie. Dopo Better Call Saul, spin-off del cult Breaking Bad, il canale è pronto a sfornare un altro prequel, Fear The Walking Dead, che debutterà negli USA il 23 agosto 2015.
Scritta da Robert Kirkman, già autore del fumetto da cui è tratta la serie originale, Fear The Walking Dead si sposta dai paesaggi verdi della Georgia e della Virginia alle aride strade di Los Angeles per raccontare come è cominciata la misteriosa apocalisse a cui Rick e soci sono sopravvissuti.
Il periodo di tempo coperto è quello in cui lo sceriffo Grimes era in coma. La storia, però, ruota attorno a personaggi nuovi. La protagonista è Kim Dickens (Deadwood, Treme) nel ruolo di Madison, consulente scolastica di un liceo e madre di due adolescenti: Nick, con problemi di droga, e Alicia, perfetta solo all'apparenza. C'è poi il suo nuovo compagno, Travis (Cliff Curtis, già visto in Gang Related), con cui è appena andata a vivere insieme e che insegna inglese nella stessa scuola. Anche Travis ha un figlio ribelle e imbronciato, che non digerisce la nuova vita del papà e ha deciso di restare con la madre.
Il già pessimo equilibrio familiare viene sconvolto dal diffondersi di una misteriosa epidemia, che trasforma le sue vittime in zombie. Seguono prevedibili fughe, città nel panico e poliziotti inermi davanti a una minaccia sconosciuta (e a prova di proiettile).
La domanda è: c'è di più? Le recensioni uscite finora non promettono bene. La forza di The Walking Dead sta nella metafora del racconto: morti viventi e lotta per la sopravvivenza sono un espediente per riflettere sulla nostra società. I protagonisti sono costretti a compiere scelte radicali, pugni nello stomaco tanto per loro quanto per lo spettatore che li guarda. Per essere all'altezza dell'originale, il prequel dovrebbe ambire a ripeterne la profondità, non solo gli ascolti stellari. (VanityFair)
Oltre 20 milioni di spettatori ogni settimana e il finale di stagione più guardato di tutte le reti americane. The Walking Dead continua a macinare numeri record. Nell'attesa dei nuovi episodi (in arrivo l'11 ottobre), dunque, non stupisce che il network Amc abbia puntato ancora sugli zombie. Dopo Better Call Saul, spin-off del cult Breaking Bad, il canale è pronto a sfornare un altro prequel, Fear The Walking Dead, che debutterà negli USA il 23 agosto 2015.
Scritta da Robert Kirkman, già autore del fumetto da cui è tratta la serie originale, Fear The Walking Dead si sposta dai paesaggi verdi della Georgia e della Virginia alle aride strade di Los Angeles per raccontare come è cominciata la misteriosa apocalisse a cui Rick e soci sono sopravvissuti.
Il periodo di tempo coperto è quello in cui lo sceriffo Grimes era in coma. La storia, però, ruota attorno a personaggi nuovi. La protagonista è Kim Dickens (Deadwood, Treme) nel ruolo di Madison, consulente scolastica di un liceo e madre di due adolescenti: Nick, con problemi di droga, e Alicia, perfetta solo all'apparenza. C'è poi il suo nuovo compagno, Travis (Cliff Curtis, già visto in Gang Related), con cui è appena andata a vivere insieme e che insegna inglese nella stessa scuola. Anche Travis ha un figlio ribelle e imbronciato, che non digerisce la nuova vita del papà e ha deciso di restare con la madre.
Il già pessimo equilibrio familiare viene sconvolto dal diffondersi di una misteriosa epidemia, che trasforma le sue vittime in zombie. Seguono prevedibili fughe, città nel panico e poliziotti inermi davanti a una minaccia sconosciuta (e a prova di proiettile).
La domanda è: c'è di più? Le recensioni uscite finora non promettono bene. La forza di The Walking Dead sta nella metafora del racconto: morti viventi e lotta per la sopravvivenza sono un espediente per riflettere sulla nostra società. I protagonisti sono costretti a compiere scelte radicali, pugni nello stomaco tanto per loro quanto per lo spettatore che li guarda. Per essere all'altezza dell'originale, il prequel dovrebbe ambire a ripeterne la profondità, non solo gli ascolti stellari. (VanityFair)