Nickname Habbo.it: CoolDasmix1992
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Testo: Ciao, vi scrivo la storia di un mio sogno avuto qualche mese fa.. So che può sembrare strano ma è veramente un mio sogno... l'ho scritto di getto in un file word alla mattina quando mi sono svegliato, perchè non mi era mai capitato di fare un sogno così dettagliato! Buona lettura!
Silvia ed io decidiamo di andare a fare un giro.
Prendiamo la macchina e passiamo come al solito vicino al passaggio dei treni che porta verso la stazione.
Arrivati in un vicolo cieco, sbagliando strada, torniamo indietro facendo la retro (e grattando un po’ il lato della macchina visto la guida sportiva di Silvia.)
Ci accorgiamo che dietro di noi c’è una macchina ribaltata come se avesse appena fatto un incidente. Sopra questa macchina c’è una donna,riversa senza vita e grondante di sangue. Sentiamo dei movimenti anche all'interno della macchina: ci avviciniamo per capire se c’è qualcuno da soccorrere quando ad un certo punto ci troviamo alle spalle la ragazza che fino ad un secondo prima pareva morta sopra alla macchina, puntandoci un coltello.
Rimasti di stucco cerchiamo di capire al volo cosa sta succedendo mentre dalla macchina esce un uomo malmesso (ma solo per far scena)che anche lui ci guarda in cagnesco.
Non sapendo cosa fare e cosa dire io e Silvia senza parlarci scappiamo entrambi nei campi che erano di fianco alla strada , i due individui ci inseguono ma sembrano correre più veloci di noi.
La donna accoltella la schiena a Silvia, che cade a terra.L’uomo mi afferra dal collo e cado a terra anche io. Mi immobilizzano entrambi e perdo i sensi.
--
Mi risveglio trovandomi in una specie di clinica - ospedale-asilo legato ad un letto con altre persone affianco a me, tra cui Silvia. Non ci parliamo ma sappiamo entrambi che non siamo finiti in un posto normale.
Di li a poco scopriamo che in quella struttura testano delle sostanze sul corpo umano tagliando i “pazienti” in più parti: testa , braccia e gambe.
Riesco a liberarmi e vagare in giro per i corridoi quando arrivo alla reception e tutti mi guardano malissimo perché sanno che non dovrei essere li. Decido di scappare e provo a prendere l’ ascensore ma arrivato al piano un uomo esce dalla finestra per braccarmi. Nulla, tentativo fallito.
Loro sanno quello che fanno: ma al di fuori della struttura nessuno lo sa.
Nelle ore successive tento più volte di scappare ma inutilmente. Quando all'ennesimo tentativo trovo un uomo e riesco a metterlo a ko, gli rubo l’iphone ma glielo spezzo in due, nascondendolo nel cornicione della finestra in fondo al corridoio.
Torno verso l’entrata e incontro mia zia che parla insieme a mia madre.
Mi riconoscono ma non mi fanno domande su come mai sia li in quel momento, e mi raccontano che hanno intenzione di iscrivere le mie cugine in quella struttura. Io cerco in tutti i modi di fargli cambiare idea ma non sembrano molto convinte, anche se gli ho raccontato tutti i fatti accaduti fino a quel momento.
Non ci credono molto.
Nel frattempo, forse a causa del casino generale, arriva la polizia a fare un semplice controllo aprendo così le porte dell’entrata ma non i cancelloni esterni.
Al volo io, Silvia e tutti i nostri “compagni” decidiamo di scappare insieme correndo all ’impazzata e saltando dalle gradinate per superare i cancelli (stile assassin’s creed.) Ce la facciamo!
Non so come mai al posto della strada c’era un ruscello che portava ad una cascata e riusciamo momentaneamente a liberarci, con gli inservienti e la polizia alle calcagne.
Arriviamo in un campo, una specie di biblioteca - università. E’ pieno di ragazzi e finalmente ci sentiamo liberi e tranquilli. Ma dopo un po’ ci accorgiamo che tutti loro erano semplicemente delle comparse assunte dall'azienda. Ci seguono e ci fissano. Usciamo velocemente dall'edificio.
Corriamo verso dei cancelli che sembrano portarci alla salvezza, ma dietro di noi ci sono un sacco di persone che ci inseguono.
La prima che riesce ad entrare nella porta blindata dell’edificio è Silvia, che di li in poi perderò ogni sua traccia.
Altri finalmente riescono ad entrare cercando di schivare a slalom le guardie.
Successivamente riesco anche io a schivarle ed entrare. Una volta dentro ci ritroviamo fra di noi e per fortuna la gente inizia a credere alle nostre storie, fin quando ci troviamo davanti alla salma di una ragazza morta che era stata decapitata e amputata qualche giorno fa.
Eravamo liberi, e ora tutti credevano a ciò che dicevamo.
FINE...
CoolDasmix1992
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Silvia ed io decidiamo di andare a fare un giro.
Prendiamo la macchina e passiamo come al solito vicino al passaggio dei treni che porta verso la stazione.
Arrivati in un vicolo cieco, sbagliando strada, torniamo indietro facendo la retro (e grattando un po’ il lato della macchina visto la guida sportiva di Silvia.)
Ci accorgiamo che dietro di noi c’è una macchina ribaltata come se avesse appena fatto un incidente. Sopra questa macchina c’è una donna,riversa senza vita e grondante di sangue. Sentiamo dei movimenti anche all'interno della macchina: ci avviciniamo per capire se c’è qualcuno da soccorrere quando ad un certo punto ci troviamo alle spalle la ragazza che fino ad un secondo prima pareva morta sopra alla macchina, puntandoci un coltello.
Rimasti di stucco cerchiamo di capire al volo cosa sta succedendo mentre dalla macchina esce un uomo malmesso (ma solo per far scena)che anche lui ci guarda in cagnesco.
Non sapendo cosa fare e cosa dire io e Silvia senza parlarci scappiamo entrambi nei campi che erano di fianco alla strada , i due individui ci inseguono ma sembrano correre più veloci di noi.
La donna accoltella la schiena a Silvia, che cade a terra.L’uomo mi afferra dal collo e cado a terra anche io. Mi immobilizzano entrambi e perdo i sensi.
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Mi risveglio trovandomi in una specie di clinica - ospedale-asilo legato ad un letto con altre persone affianco a me, tra cui Silvia. Non ci parliamo ma sappiamo entrambi che non siamo finiti in un posto normale.
Di li a poco scopriamo che in quella struttura testano delle sostanze sul corpo umano tagliando i “pazienti” in più parti: testa , braccia e gambe.
Riesco a liberarmi e vagare in giro per i corridoi quando arrivo alla reception e tutti mi guardano malissimo perché sanno che non dovrei essere li. Decido di scappare e provo a prendere l’ ascensore ma arrivato al piano un uomo esce dalla finestra per braccarmi. Nulla, tentativo fallito.
Loro sanno quello che fanno: ma al di fuori della struttura nessuno lo sa.
Nelle ore successive tento più volte di scappare ma inutilmente. Quando all'ennesimo tentativo trovo un uomo e riesco a metterlo a ko, gli rubo l’iphone ma glielo spezzo in due, nascondendolo nel cornicione della finestra in fondo al corridoio.
Torno verso l’entrata e incontro mia zia che parla insieme a mia madre.
Mi riconoscono ma non mi fanno domande su come mai sia li in quel momento, e mi raccontano che hanno intenzione di iscrivere le mie cugine in quella struttura. Io cerco in tutti i modi di fargli cambiare idea ma non sembrano molto convinte, anche se gli ho raccontato tutti i fatti accaduti fino a quel momento.
Non ci credono molto.
Nel frattempo, forse a causa del casino generale, arriva la polizia a fare un semplice controllo aprendo così le porte dell’entrata ma non i cancelloni esterni.
Al volo io, Silvia e tutti i nostri “compagni” decidiamo di scappare insieme correndo all ’impazzata e saltando dalle gradinate per superare i cancelli (stile assassin’s creed.) Ce la facciamo!
Non so come mai al posto della strada c’era un ruscello che portava ad una cascata e riusciamo momentaneamente a liberarci, con gli inservienti e la polizia alle calcagne.
Arriviamo in un campo, una specie di biblioteca - università. E’ pieno di ragazzi e finalmente ci sentiamo liberi e tranquilli. Ma dopo un po’ ci accorgiamo che tutti loro erano semplicemente delle comparse assunte dall'azienda. Ci seguono e ci fissano. Usciamo velocemente dall'edificio.
Corriamo verso dei cancelli che sembrano portarci alla salvezza, ma dietro di noi ci sono un sacco di persone che ci inseguono.
La prima che riesce ad entrare nella porta blindata dell’edificio è Silvia, che di li in poi perderò ogni sua traccia.
Altri finalmente riescono ad entrare cercando di schivare a slalom le guardie.
Successivamente riesco anche io a schivarle ed entrare. Una volta dentro ci ritroviamo fra di noi e per fortuna la gente inizia a credere alle nostre storie, fin quando ci troviamo davanti alla salma di una ragazza morta che era stata decapitata e amputata qualche giorno fa.
Eravamo liberi, e ora tutti credevano a ciò che dicevamo.
FINE...
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