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“Forse non è niente… Forse sono solo cavi mesi male, insomma capita spesso no? Si certo deve essere cosi…”
Se lo continuava a ripetere Jack… Se lo ripeteva a volte fino a notte tarda. Da alcuni giorni aveva sempre preso con sé un peluche per dormire, eppure aveva ben 19 anni.
Era iniziato tutto una settimana prima. Era un venerdì e Jack stava, come ogni giorno, giocando al pc, stava anche mangiando delle patatine veramente buone, alla paprika se non sbaglio. Purtroppo le mani diventarono troppo unte… Tornando dal bagno dove era andato per lavarsele, trovò il pc con la solita schermata nera… ma si notavano anche 3 piccoli teschi nell’angolo a destra ed era impossibile muovere il cursore. Pensando di essere vittima di un virus, prese le chiavi ed uscì di casa per portare il computer dal tecnico. Quando entrò nel negozio spiegò tutto all’addetto. Mentre parlava notò però che in un angolo era posato un pc simile al suo con lo schermo interamente rosso… un rosso scuro con un piccolo tremolio e qualche linea grigia che ogni tanto compariva. Jack si informò su quello strano comportamento, ma il tecnico si limitò a dire: “Il colore dello schermo varia dal grigio scuro al Bordeaux, ma nessuno è mai venuto a ritirarlo… sembrava un problema banale ma ora non riusciamo a risolverlo”. Una breve stretta di mano e il ragazzo uscì dal negozio diretto verso casa. Mh poteva resistere qualche giorno senza il suo amato pc. Nel tragitto verso casa cominciò a piovere, quindi arrivò bagnato fradicio. Erano le 20 orma, decise di ordinare una pizza. Si mise sul divano a guardare un po’ di tv. Dopo una mezz’oretta suonarono alla porta e lui scese con i soldi. Il fattorino aveva due grandi occhiaie e un’aria malaticcia, continuava a piovre e a Jack non sembrava il caso di stare a chiacchierare per poi preoccuparsi dello stato di salute di quel ragazzo.
Per giorni successero disgrazie sempre tutte legate alla tecnologia, tanto che Jack arrivò ad usare le candele al posto della solita luce elettrica. Il tostapane era improvvisamente impazzito, aveva cominciato a scattare quando non doveva e si spegneva appena acceso. Il phon odorava sempre di più di bruciato e l’odore continuò anche nel phon nuovo che Jack aveva comprato nella speranza di risolvere il problema. La tv mostrava solo canali di musica, principalmente rock e punk. Il telefono squillava nei momenti più impensabili della notte.
Proprio in una di queste notti Jack era particolarmente agitato. L’orologio segnava le 3:32 e il telefono cominciò a squillare. Si alzò e accese il mozzicone di candela che giaceva sul comodino. Andò in soggiorno per prende quell’aggeggio infernale. Al “pronto” rispose come ogni volta il silenzio, un silenzio vuoto… Assordante… Come se non ci fosse nulla dietro a quella cornetta.
Fuori continuava a piovere e la casa, che era fin troppo grande per una persona sola, lo inquietava. Nello stesso cortile suo nonno qualche anno prima aveva costruito anche un capannone che ora ospitava una ditta di proprietà della famiglia.
La candela era ormai esaurita. Jack si diresse verso il ripostiglio, come sempre nel completo disordine, per prenderne una nuova. Si accorse di averle finite e di dover scendere in ufficio a cercarne qualcuna. Sceso in giardino vide una lieve luce offuscata provenire dalle piccole finestre del capannone. Aprì l’ufficio, ma si bloccò sulla porta terrorizzato, la sua mente era nella confusione più assoluta. Controllò la serratura della porta, ma non c’era nessun segno di scassinatura e le finestre erano tutte intatte. Rimase per alcuni minuti fermo sulla soglia a fissare impietrito lo spettacolo agghiacciante. Quando trovò il coraggio per muoversi, pronto a vedere qualcosa di orribile e forse anche peggiore di quello a cui aveva appena assistito. Si diresse verso l’officina e lì tutti i macchinari erano accesi, ma non emettevano alcun rumore. La luce tremolava e qualche lampadario ogni tanto si spegneva per poi riaccendersi pochi istanti dopo. Una piccola goccia d’acqua continuava a cadere dal rubinetto rotto, producendo un ticchettio terribilmente fastidioso. Tornò negli uffici in uno stato di estremo terrore. Vide ancora tutti i monitor dei pc rossi, rossi come il sangue che di lì a poco cominciò a fuoriuscire dalle prese elettriche. Preso dal panico, Jack cercò di spegnere le macchine cliccando qualche pulsante della tastiera. Poco dopo il suo corpo cominciò a marcire diventando verdastro ed emanando un odore malsano, lui cominciò a vomitare un misto tra acido e sangue.
Una settimana dopo arrivò l’esito dell’autopsia: Virus.