Parco agricolo Sud, decine di anatre morte nelle ultime due settimane nel cavo Borromeo: via le carcasse, rischio contagi. Gli ambientalisti: «Anche i cani sono a rischio. Abbiamo chiesto di rinviare la stagione venatoria, per evitare rischi di epidemia»
Sta diventando un caso, tanto da mobilitare sindaci, ambientalisti, Asl, Arpa e Città metropolitana, la misteriosa moria di germani reali nel Parco agricolo Sud. Decine di anatre morte nelle ultime due settimane nel cavo Borromeo, a Basiglio. Altre ancora vive ma sofferenti, con le zampe quasi paralizzate. Siamo a Milano 3, il quartiere gioiello costruito dall’Edilnord di Silvio Berlusconi noto per i redditi pro-capite tra i più alti d’Italia e per il «laghetto dei cigni», uno specchio d’acqua artificiale e lindo. Tutt’altra cosa rispetto allo scorrere selvatico del Borromeo, piccolo canale di irrigazione della Bassa Milanese. Un’oasi tra le campagne dove l’allarme lanciato dagli ambientalisti è risuonato con forza. «Abbiamo trovato le prime 12 carcasse di anatre il 17 luglio. Le altre nei giorni scorsi. Quello che ci sconcerta sono i sintomi delle sopravvissute: hanno problemi a muoversi e continuano a peggiorare. Da questi elementi, potrebbero avere ingerito una sostanza tossica come il botulino», afferma Antonio Bruson, ambientalista del comitato Occhi aperti di Rozzano e dell’Associazione Parco Sud.
Sta diventando un caso, tanto da mobilitare sindaci, ambientalisti, Asl, Arpa e Città metropolitana, la misteriosa moria di germani reali nel Parco agricolo Sud. Decine di anatre morte nelle ultime due settimane nel cavo Borromeo, a Basiglio. Altre ancora vive ma sofferenti, con le zampe quasi paralizzate. Siamo a Milano 3, il quartiere gioiello costruito dall’Edilnord di Silvio Berlusconi noto per i redditi pro-capite tra i più alti d’Italia e per il «laghetto dei cigni», uno specchio d’acqua artificiale e lindo. Tutt’altra cosa rispetto allo scorrere selvatico del Borromeo, piccolo canale di irrigazione della Bassa Milanese. Un’oasi tra le campagne dove l’allarme lanciato dagli ambientalisti è risuonato con forza. «Abbiamo trovato le prime 12 carcasse di anatre il 17 luglio. Le altre nei giorni scorsi. Quello che ci sconcerta sono i sintomi delle sopravvissute: hanno problemi a muoversi e continuano a peggiorare. Da questi elementi, potrebbero avere ingerito una sostanza tossica come il botulino», afferma Antonio Bruson, ambientalista del comitato Occhi aperti di Rozzano e dell’Associazione Parco Sud.