Twitter, il 50% dei messaggi è pubblicato solo dallo 0,05% degli utenti
I soliti noti: blogger, organizzazioni, attori e artisti, starlette e giornalisti
MILANO - Viene da chiedersi se la parabola ascendente di Twitter sia stata sopravvalutata? Le statistiche parlano chiaro: il 50% dei messaggi che appaiono su Twitter è pubblicato dallo 0,05% dell'utenza. In altre parole: il regno del microblogging è in realtà un monopolio nelle mani di pochi. A mandare avanti il sito di microblogging più famoso della Rete è un'élite formata dai soliti noti: blogger, organizzazioni, attori e artisti, starlette e giornalisti. È il risultato dello studio Chi dice che cosa a chi su Twitter, commissionato dal motore di ricerca Yahoo!, che ha analizzato 260 milioni di messaggi postati in tutto il mondo in poco meno di un anno, fra il 2009 e il 2010. Twitter vanta oltre 200 milioni di utenti registrati, ma circa il 50% di tutti i tweet inviati e condivisi sul web sono generati da appena 20 mila iscritti. LE STAR - I numeri fanno già discutere. E le domande che vengono poste nella blogosfera sono quasi sempre le stesse: Twitter è solo una grande bolla? Milioni di utenti registrati, però sostanzialmente inattivi? Che twittano pochissimo? Non è esattamente così. Nel frattempo sappiamo che la poliedrica cantautrice americana Lady Gaga ha raggiunto in questi giorni il primato di oltre 9 milioni di seguaci su Twitter, seguita da Justin Bieber, Britney Spears e Barack Obama. Yahoo! Research sintetizza così i risultati: Twitter è sfruttato prevalentemente per seguire e consumare i cinguettii provenienti dalle star; assomiglia più a un hub, un luogo di scambio di informazioni, piuttosto che a un social network, con un nucleo attivissimo di utenti che producono i contenuti che gli altri si limitano a replicare, senza che avvenga però il contrario. In pratica: la star legge i tweet di altre star, i blogger i tweet di altri blogger. La maggior parte degli iscritti sono consumatori «passivi» che quasi non considerano i messaggi provenienti da altri utenti, ovvero da quelli «ordinari» o «non famosi».
I NUMERI - Ciò nonostante, Twitter, che proprio di recente ha festeggiato il suo quinto compleanno, sembra più in forma che mai: ogni settimana vengono pubblicati un miliardo di cinguettii. L'anno scorso il numero degli iscritti è cresciuto del 182%. Solamente nel mese di marzo 2011 sono stati aperti ogni giorno circa 460 mila nuovi account. Il record di 6.939 cinguettii in un secondo è stato raggiunto l'11 marzo, immediatamente dopo il terribile terremoto e tsunami che hanno devastato il Giappone. Nei mesi scorsi sono trapelate alcune voci di un interessamento di Google e Facebook per l'azienda di San Francisco, poi subito smentite. A oggi la società conta 400 collaboratori. È stata fondata nel marzo 2006 da Evan Williams, Biz Stone e Jack Dorsey. Quest'ultimo è ritornato proprio in questi giorni all'interno della società nel ruolo di presidente esecutivo. Gli analisti stimano che Twitter possa valere fino a 10 miliardi di dollari.
I soliti noti: blogger, organizzazioni, attori e artisti, starlette e giornalisti
MILANO - Viene da chiedersi se la parabola ascendente di Twitter sia stata sopravvalutata? Le statistiche parlano chiaro: il 50% dei messaggi che appaiono su Twitter è pubblicato dallo 0,05% dell'utenza. In altre parole: il regno del microblogging è in realtà un monopolio nelle mani di pochi. A mandare avanti il sito di microblogging più famoso della Rete è un'élite formata dai soliti noti: blogger, organizzazioni, attori e artisti, starlette e giornalisti. È il risultato dello studio Chi dice che cosa a chi su Twitter, commissionato dal motore di ricerca Yahoo!, che ha analizzato 260 milioni di messaggi postati in tutto il mondo in poco meno di un anno, fra il 2009 e il 2010. Twitter vanta oltre 200 milioni di utenti registrati, ma circa il 50% di tutti i tweet inviati e condivisi sul web sono generati da appena 20 mila iscritti. LE STAR - I numeri fanno già discutere. E le domande che vengono poste nella blogosfera sono quasi sempre le stesse: Twitter è solo una grande bolla? Milioni di utenti registrati, però sostanzialmente inattivi? Che twittano pochissimo? Non è esattamente così. Nel frattempo sappiamo che la poliedrica cantautrice americana Lady Gaga ha raggiunto in questi giorni il primato di oltre 9 milioni di seguaci su Twitter, seguita da Justin Bieber, Britney Spears e Barack Obama. Yahoo! Research sintetizza così i risultati: Twitter è sfruttato prevalentemente per seguire e consumare i cinguettii provenienti dalle star; assomiglia più a un hub, un luogo di scambio di informazioni, piuttosto che a un social network, con un nucleo attivissimo di utenti che producono i contenuti che gli altri si limitano a replicare, senza che avvenga però il contrario. In pratica: la star legge i tweet di altre star, i blogger i tweet di altri blogger. La maggior parte degli iscritti sono consumatori «passivi» che quasi non considerano i messaggi provenienti da altri utenti, ovvero da quelli «ordinari» o «non famosi».
I NUMERI - Ciò nonostante, Twitter, che proprio di recente ha festeggiato il suo quinto compleanno, sembra più in forma che mai: ogni settimana vengono pubblicati un miliardo di cinguettii. L'anno scorso il numero degli iscritti è cresciuto del 182%. Solamente nel mese di marzo 2011 sono stati aperti ogni giorno circa 460 mila nuovi account. Il record di 6.939 cinguettii in un secondo è stato raggiunto l'11 marzo, immediatamente dopo il terribile terremoto e tsunami che hanno devastato il Giappone. Nei mesi scorsi sono trapelate alcune voci di un interessamento di Google e Facebook per l'azienda di San Francisco, poi subito smentite. A oggi la società conta 400 collaboratori. È stata fondata nel marzo 2006 da Evan Williams, Biz Stone e Jack Dorsey. Quest'ultimo è ritornato proprio in questi giorni all'interno della società nel ruolo di presidente esecutivo. Gli analisti stimano che Twitter possa valere fino a 10 miliardi di dollari.