Da oggi Berlino concederà fino a 1.200 euro ai richiedenti asilo che torneranno volontariamente nel loro Paese di origine. Il programma di incentivi, a cui il governo destinerà quest’anno 40 milioni di euro, punta a convincere i migranti che hanno scarse chance di ottenere asilo a lasciare la Germania. In particolare coloro che ritireranno la loro richiesta d’asilo e andranno via dalla Repubblica federale riceveranno 1.200 euro; chi invece si è già vista respinta la domanda d’asilo, non presenterà ricorso e abbandonerà la Germania entro i tempi previsti dalla legge potrà contare su 800 euro, la stessa somma destinata a chi dovrebbe lasciare il Paese, ma per varie ragioni – ad esempio per motivi di salute – non è stato ancora espulso.
Gli aiuti valgono per i migranti dai 12 anni in su privi di mezzi finanziari. Per i ragazzi e i bambini sotto i 12 anni le cifre vengono dimezzate. È previsto inoltre un incentivo extra di 500 euro per le famiglie composte da più di quattro persone che aderiscono al programma. Per timore di abusi la Germania ha escluso dal piano i migranti originari di alcuni Paesi, tra cui quelli dei Balcani occidentali.
Già oggi Berlino promette degli incentivi ai richiedenti asilo che decidono di tornare a casa, ma la loro entità è molto più bassa: il programma REAG (Reintegration and Emigration Program for Asylum-Seekers in Germany) prevede ad esempio la copertura dei costi di viaggio e un contributo per il viaggio di 200 euro, cui si aggiungono da 300 a 500 euro a persona per i migranti che arrivano da 45 Paesi, tra cui Afghanistan, Egitto, Iraq e Libia.
L’anno scorso 55.000 migranti a cui non era stato concesso l’asilo hanno lasciato volontariamente la Germania; nel 2015 era stati circa 37.000. 25.000, invece, gli espulsi nel 2016.
Intanto, secondo quanto rivela la Rheinische Post, in un documento che verrà approvato oggi in consiglio dei ministri il governo tedesco ritiene possibile l’ingresso di 300.000 migranti all’anno; ciò consentirà di tenere costante la popolazione della Germania da qui al 2060. Tuttavia, spiega l’esecutivo, l’integrazione dei migranti nel mercato del lavoro “non sarà facile e durerà più a lungo di quanto inizialmente sperato”.
Gli aiuti valgono per i migranti dai 12 anni in su privi di mezzi finanziari. Per i ragazzi e i bambini sotto i 12 anni le cifre vengono dimezzate. È previsto inoltre un incentivo extra di 500 euro per le famiglie composte da più di quattro persone che aderiscono al programma. Per timore di abusi la Germania ha escluso dal piano i migranti originari di alcuni Paesi, tra cui quelli dei Balcani occidentali.
Già oggi Berlino promette degli incentivi ai richiedenti asilo che decidono di tornare a casa, ma la loro entità è molto più bassa: il programma REAG (Reintegration and Emigration Program for Asylum-Seekers in Germany) prevede ad esempio la copertura dei costi di viaggio e un contributo per il viaggio di 200 euro, cui si aggiungono da 300 a 500 euro a persona per i migranti che arrivano da 45 Paesi, tra cui Afghanistan, Egitto, Iraq e Libia.
L’anno scorso 55.000 migranti a cui non era stato concesso l’asilo hanno lasciato volontariamente la Germania; nel 2015 era stati circa 37.000. 25.000, invece, gli espulsi nel 2016.
Intanto, secondo quanto rivela la Rheinische Post, in un documento che verrà approvato oggi in consiglio dei ministri il governo tedesco ritiene possibile l’ingresso di 300.000 migranti all’anno; ciò consentirà di tenere costante la popolazione della Germania da qui al 2060. Tuttavia, spiega l’esecutivo, l’integrazione dei migranti nel mercato del lavoro “non sarà facile e durerà più a lungo di quanto inizialmente sperato”.