A vent’anni dall’originale Capcom pubblica una nuova versione del suo capolavoro, completamente riprogettata per soddisfare i gusti di oggi
Per chi oggi è ragazzo giocare a Resident Evil 2 equivale a sprofondare in un incubo senza fine, ma per chi lo era negli anni '90 significa prima di tutto certificare, impietosamente, il proprio invecchiamento. È come tornare di colpo a una stagione della vita che pareva definitivamente sprangata dietro a un cancello, a un momento storico in cui il genere horror era, tutto sommato, ancora minoritario, a un modo di concepire e strutturare i videogiochi ormai relegato in un cassetto della memoria.
Ancora, la centrale di polizia ospita come sempre la parte iniziale dell'avventura, ma dell'edificio di un tempo è rimasta giusto la direzione artistica. La planimetria, la conformazione, la sequenza delle stanze, così come la tipologia di enigmi da risolvere e la collocazione degli oggetti da raccogliere, poco o nulla ha da spartire con la produzione dell’epoca. Lo stesso discorso può essere esteso allo spezzone nelle fogne, ben più insidiose, putrescenti e intricate di allora. Persino la quantità e il posizionamento di boss e nemici è stato stravolto: ci limitiamo ad anticiparvi che farete la conoscenza di qualcuno - nemmeno sotto tortura vi riveleremo chi - molto grosso (e cattivo) ben prima del previsto. Completano il quadro intere sezioni mai viste prima che integrano e impreziosiscono l’esperienza complessiva: ad esempio, quella all'interno dell'orfanotrofio nei panni di Sherry ve la ricorderete per un bel pezzo. Tenete infine presente che Leon e Claire sono controllabili separatamente in altrettante avventure, caratterizzate da numerose differenze. Una volta arrivati ai titoli di coda con uno dei due, sarà possibile scoprire cosa nel frattempo stesse facendo l’altro protagonista, avviando la campagna complementare.
In parallelo gli sviluppatori hanno ristrutturato da cima a fondo le meccaniche di gioco e il sistema di combattimento. Resident Evil 2 era e resta in terza persona, ma la telecamera è stata spostata immediatamente alle spalle del personaggio per limitare il campo visivo e accentuare il senso di soffocamento, di oppressione.
Da un punto di vista tecnico Resident Evil 2 è, di gran lunga, il miglior capitolo della serie e, più in generale, uno dei giochi più belli da vedere che ci siano capitati in questa generazione. Il sistema di illuminazione esalta ogni superficie, la grafica luccica in tutto il suo fulgore e l’azione, anche nelle fasi più concitate, fila sempre a meraviglia.
Può piacere a chi…
… ama l’horror che riesce a spaventare davvero
… è un fan della serie e non si è mai perso un episodio
… ha apprezzato Resident Evil 7 e vuole (ri)scoprire uno dei capitoli più riusciti della saga
Potrebbe deludere chi…
… preferisce videogiochi poco impegnativi
… ha gli incubi dopo aver guardato un film horror
… non ha mai amato particolarmente la saga Resident Evil
Per chi oggi è ragazzo giocare a Resident Evil 2 equivale a sprofondare in un incubo senza fine, ma per chi lo era negli anni '90 significa prima di tutto certificare, impietosamente, il proprio invecchiamento. È come tornare di colpo a una stagione della vita che pareva definitivamente sprangata dietro a un cancello, a un momento storico in cui il genere horror era, tutto sommato, ancora minoritario, a un modo di concepire e strutturare i videogiochi ormai relegato in un cassetto della memoria.
Ancora, la centrale di polizia ospita come sempre la parte iniziale dell'avventura, ma dell'edificio di un tempo è rimasta giusto la direzione artistica. La planimetria, la conformazione, la sequenza delle stanze, così come la tipologia di enigmi da risolvere e la collocazione degli oggetti da raccogliere, poco o nulla ha da spartire con la produzione dell’epoca. Lo stesso discorso può essere esteso allo spezzone nelle fogne, ben più insidiose, putrescenti e intricate di allora. Persino la quantità e il posizionamento di boss e nemici è stato stravolto: ci limitiamo ad anticiparvi che farete la conoscenza di qualcuno - nemmeno sotto tortura vi riveleremo chi - molto grosso (e cattivo) ben prima del previsto. Completano il quadro intere sezioni mai viste prima che integrano e impreziosiscono l’esperienza complessiva: ad esempio, quella all'interno dell'orfanotrofio nei panni di Sherry ve la ricorderete per un bel pezzo. Tenete infine presente che Leon e Claire sono controllabili separatamente in altrettante avventure, caratterizzate da numerose differenze. Una volta arrivati ai titoli di coda con uno dei due, sarà possibile scoprire cosa nel frattempo stesse facendo l’altro protagonista, avviando la campagna complementare.
In parallelo gli sviluppatori hanno ristrutturato da cima a fondo le meccaniche di gioco e il sistema di combattimento. Resident Evil 2 era e resta in terza persona, ma la telecamera è stata spostata immediatamente alle spalle del personaggio per limitare il campo visivo e accentuare il senso di soffocamento, di oppressione.
Da un punto di vista tecnico Resident Evil 2 è, di gran lunga, il miglior capitolo della serie e, più in generale, uno dei giochi più belli da vedere che ci siano capitati in questa generazione. Il sistema di illuminazione esalta ogni superficie, la grafica luccica in tutto il suo fulgore e l’azione, anche nelle fasi più concitate, fila sempre a meraviglia.
Può piacere a chi…
… ama l’horror che riesce a spaventare davvero
… è un fan della serie e non si è mai perso un episodio
… ha apprezzato Resident Evil 7 e vuole (ri)scoprire uno dei capitoli più riusciti della saga
Potrebbe deludere chi…
… preferisce videogiochi poco impegnativi
… ha gli incubi dopo aver guardato un film horror
… non ha mai amato particolarmente la saga Resident Evil