Una delle migliori operazioni in questo ambito condotte fino ad ora da Polizia e Guardia di Finanza: gli agenti hanno scoperto un'organizzazione con un business da 2 milioni di euro al mese. Chiuso uno dei principali siti ideato da due greci.
Un colpo decisamente importante quello messo a segno dalle forze dell'ordine italiane ed europee contro l'IPTV illegale, il fenomeno si è altamente diffuso negli ultimi anni nel nostro paese con circa 5 milioni di potenziali clienti in tutta Italia. Il servizio offriva ai clienti tutta le partite di Serie A, Champions ed Europa League, i pacchetti cinema, intrattenimento e sport in generale di Sky, Dazn, Mediaset Premium (fino al giorno della chiusura) ed anche i film on demand di Netflix, Infinity e simili. Al momento del blitz gli utenti online erano intorno i 700mila, e sono ad oggi quelli che rischiano di più.
Cosa rischiano i clienti - I clienti sorpresi online rischiano ora un grosso guaio con la giustizia: multe fino a 25mila euro al mese e la reclusione da sei mesi a 3 anni. Questo visto che gli investigatori, come spiega il colonnello Giovanni Reccia, comandante del Nucleo speciale tutela della privacy e frode tecnologica, intendono risalire agli abbonati attraverso il proprio indirizzo IP o alle carte o account paypal usati per il pagamento, che ammontava a 10 euro al mese per vedere quanto citato sopra.
Chiuso Xtream Codes, uno dei siti più importanti - L'indagine, che è stata ribattezzata ''Black IPTV'', è riuscita a mettere offline uno dei siti più utilizzato dai server per la diffusione dei canali criptati ed in chiaro, italiani e non. Il servizio veniva venduto intorno la centinaia di euro a dei clienti, che a loro volta potevano rivendere il servizio e consentire ad altri utenti di vedere per pochi euro i canali offerti legalmente ad un prezzo molto più alto, trattenendo quindi anche il guadagno. Le maggiori basi sono state smantellate in Lombardia, Veneto, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Uno dei due ideatori del sito ''Xtream Codes'', Christos Papaoikonomu, è stato arrestato a Salonicco dove è stato sorpreso con 110mila euro contanti, evidentemente freschi di prelievo dopo aver sentito o letto le notizie che già iniziavano a trapelare. Le operazioni, come detto prima, non si sono svolte solo in Italia ma anche in Olanda, Francia, Grecia, Germania e Bulgaria dove il fenomeno è in continua crescita.
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