I rosanero perdono 2-1 nella semifinale di ritorno di Coppa Italia: dopo il 2-2 di San Siro, al Barbera decidono le reti in avvio di ripresa di Migliaccio e Bovo (su rigore). Inutile la rete di Ibrahimovic al 93'. Espulso Van Bommel e lo stesso Bovo.
Non c’era posto peggiore dove andare a festeggiare per il Milan. Dopo la sbornia di Roma, il Barbera non era il luogo più indicato. Non tanto per un gioco di parole, ma soprattutto perché a Palermo il Diavolo non la spunta da un pezzo. Anche questa volta, nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, il copione è stato rispettato. E dopo il 2-2 di San Siro, il Palermo ha vinto 2-1 staccando il biglietto per la finalissima del prossimo 29 maggio. Non accadeva da 32 anni.
ROBINHO SPRECA, ANTONINI KO - Il Milan prende subito in mano le redini del gioco. Squadra che palleggia bene, si muove con disinvoltura nella trequarti avversaria ma non crea mai un autentico pericolo a parte quello del terzo minuto. Lancio lungo illuminante di Pirlo per Robinho, che stoppa bene ma calcia alto dal limite dell’area, solo davanti a Sirigu. Il resto è la cronaca di un dominio sterile (70% di possesso palla ma zero tiri in porta), nel quale Pato fatica a trovare spazio. E il Palermo? Chiude benissimo in fase difensiva e riparte. Ma a parte un bel tiro di Pastore di poco a lato non c’è nulla da segnalare. A meno che il cambio tattico dal quale esce bocciato Acquah (34’, entra Bacinovic) non sia da considerarsi un’emozione. Anche Allegri è costretto a una sostituzione, perché al 45’ si infortuna Antonini (travolto involontariamente da Thiago Silva, per lui brutto infortunio al ginocchio destro) e al suo posto entra Bonera (che non giocava dal 6 febbraio scorso).
DUE GOL E DUE ROSSI - La ripresa inizia con tutto un altro piglio del Palermo, che alza i ritmi e inizia a spingere a sinistra con Balzaretti. Ne nasce una serie di corner che mette alle corde il Milan. E al 63’ arriva proprio da questa situazione tattica il gol. Tiro dalla bandierina, Thiago Silva si addormenta e Migliaccio ne approfitta, sbucando dal nulla e insaccando l’1-0. Allegri inserisce subito Ibrahimovic per Seedorf e la partita si infiamma. Lo svedese ci prova subito di tacco, ma è il Palermo ad avere le chance migliori perché il Milan si sbilancia. Hernandez va a un soffio dal 2-0, esattamente come fa Migliaccio poco dopo. E al 72’ Pastore mette in porta Ilicic. Van Bommel lo strattona e lo mette giù. In altre parole è rigore più espulsione. Con raddoppio annesso, perché Bovo non sbaglia la trasformazione. Tutto finito? No. Perché Bovo un minuto dopo si fa espellere per un calcione rifilato a Pato. E il Palermo non sfrutta assolutamente la superiorità numerica, mantenuta per nemmeno un minuto. Delio Rossi, però, non vuole rischiare e leva Pastore (che non la prende affatto bene) per mettere un difensore in più, Munoz.
IBRA NON BASTA, VINCE IL PALERMO - All’80’ Allegri si gioca la carta Cassano, levando Nesta e passando a un inedito 3-3-3. Ne nasce un assedio. Passa un minuto e Ibrahimovic colpisce un clamoroso doppio palo, con la palla che danza sulla linea e poi esce. Delio Rossi toglie anche Hernandez e mette Pinilla (83’), ma è assadio per il Milan. Peccato per i rossoneri che soltanto al 93’ arrivi il gol, servito ovviamente da Ibrahimovic che di esterno destro batte Sirigu. Troppo tardi per andare ai supplementari. Finisce 2-1. E il Palermo vola in finale di Coppa Italia, a pieno merito.
IN FINALE DOPO 32 ANNI - Il Milan ha perso soltanto tre partite in questo 2011, due per mano del Palermo, che aveva inflitto ai rossoneri l’ultimo ko generale a fine marzo in campionato (allora decise Goian). E soltanto due volte ha subito più di una rete in un match. In entrambe occasioni per mano dei rosanero. Insomma, il Palermo questa finale se l’è meritata sino in fondo. I siciliani tornano all’appuntamento decisivo della Coppa Italia a 32 anni dall’ultima volta, sperando che il terzo tentativo porti alla vittoria (le altre due finali sono infatti state perse dal Palermo). Quasi certamente, però, porterà all’Europa League, che sarebbe certa nel caso in cui l’altra finalista fosse l’Inter, che mercoledì sera difenderà l’1-0 dell’andata contro la Roma. L’unica nota stonata per gli uomini di Delio Rossi è la doppia squalifica di Bacinovic e Bovo, che non saranno disponibili per quella partita. Ma adesso è festa grande. Quella del Palermo.
