Rapporto Akamai, attacchi a email aziendali per frodi
Il phishing, la truffa su Internet che spesso ci persuade a lasciare informazioni personali e bancarie, non viaggia solo via mail e colpisce anche le grandi aziende tecnologiche. Sono alcuni dati che emergono dal rapporto 2019 di Akamai Technologies sulla Sicurezza in rete. Mentre in Italia si diffonde Maze, un virus che si camuffa da comunicazione ufficiale dell'Agenzia delle Entrate.
La ricerca di Akamai sottolinea che il phishing 'pesca' vittime attraverso mail, social media e dispositivi mobili, è in perenne evoluzione e utilizza tecniche diverse. Una di queste è rappresentata dagli attacchi Bec (Business Email Compromise), che mirano ad accedere ad email aziendali, prevalentemente di dipendenti che maneggiano bilanci, buste paga, informazioni personali, per frodare l'azienda. Secondo l'Fbi, questo tipo di attacchi ha causato perdite superiori a 12 miliardi di dollari da ottobre 2013 a maggio 2018 in tutto il mondo.
Secondo il rapporto Akamai, Microsoft, PayPal, Dhl e Dropbox sono stati i marchi più colpiti da questo tipo di phishing. "E' un problema a lungo termine e prevediamo che i malintenzionati continueranno a colpire indistintamente consumatori e aziende fino a quando non verranno messi in atto programmi di formazione per aumentare la consapevolezza degli utenti riguardo ai rischi", dice Martin McKeay, direttore editoriale del rapporto Akamai.
Il phishing, la truffa su Internet che spesso ci persuade a lasciare informazioni personali e bancarie, non viaggia solo via mail e colpisce anche le grandi aziende tecnologiche. Sono alcuni dati che emergono dal rapporto 2019 di Akamai Technologies sulla Sicurezza in rete. Mentre in Italia si diffonde Maze, un virus che si camuffa da comunicazione ufficiale dell'Agenzia delle Entrate.
La ricerca di Akamai sottolinea che il phishing 'pesca' vittime attraverso mail, social media e dispositivi mobili, è in perenne evoluzione e utilizza tecniche diverse. Una di queste è rappresentata dagli attacchi Bec (Business Email Compromise), che mirano ad accedere ad email aziendali, prevalentemente di dipendenti che maneggiano bilanci, buste paga, informazioni personali, per frodare l'azienda. Secondo l'Fbi, questo tipo di attacchi ha causato perdite superiori a 12 miliardi di dollari da ottobre 2013 a maggio 2018 in tutto il mondo.
Secondo il rapporto Akamai, Microsoft, PayPal, Dhl e Dropbox sono stati i marchi più colpiti da questo tipo di phishing. "E' un problema a lungo termine e prevediamo che i malintenzionati continueranno a colpire indistintamente consumatori e aziende fino a quando non verranno messi in atto programmi di formazione per aumentare la consapevolezza degli utenti riguardo ai rischi", dice Martin McKeay, direttore editoriale del rapporto Akamai.