Il Giro ai piedi di Contador "È fuori categoria per tutti"
Lo dice allargando le braccia Giannetti, ds di Menchov e Sastre. Il campione spagnolo minimizza: "Quando mi hanno detto dei distacchi, mi sono sorpreso". L'ammissione di Nibali: "Corsa finita? No, ma Alberto ha mostrato di essere il più forte"
TNA (Catania), 15 maggio 2011 - Mauro Giannetti è il direttore sportivo di Denis Menchov e Carlos Sastre, non proprio gli ultimi arrivati. Quando gli chiedono un commento sulla mazzata inferta da Alberto Contador ai suoi rivali, lui allarga le braccia e dice: "È fuori categoria per tutti gli altri". Consapevolezza, ecco ciò che resta dopo l'uragano abbattutosi sulla classifica generale: il Giro ha trovato il padrone che tutti attendevano.
LA PRIMA VOLTA — "Sembrava di salire sul Mont Ventoux, più si andava avanti e più aumentava il vento contrario - dice il ragazzo di Pinto, che nel 2008 aveva conquistato la Rosa senza vincere una tappa -. Quando mi sono reso conto che c'era la possibilità di attaccare sono partito, poi ho pensato solo ad essere regolare. Gi altri? Non conoscevo i distacchi con esattezza e quando me li hanno riferiti è stata una bella sorpresa".
GESTIONE — I battuti si dividono in due categorie: da una parte quelli che hanno scelto di non rispondere subito alle coltellate di Contador, dall'altra Scarponi, che ha provato ad attaccarsi alla ruota del Pistolero, pagandone le conseguenze. "E' stato uno scatto fulmineo, nemmeno gli altri se lo aspettavano - spiega Vincenzo Nibali -. Ho scelto di gestire le forze per sfruttare gli ultimi chilometri visto che c'era troppo vento contrario. Sono rimasto più calmo possibile, piano piano è andata sempre meglio. Ho fatto la volata con Garzelli che mi ha tolto l'abbuono. Giro finito? No, anche se Alberto ha dimostrato di essere il più forte".
"MI HA FATTO MALE" — Scarponi non ci gira intorno: "Ho provato ad andargli dietro e non sono riuscito a recuperare dallo sforzo. Con lui ti illudi, ma poi realizzi che ti fa male con i suoi scatti. Avevo capito da un pezzo che avrebbe attaccato, noi invece speravamo di arrivare più vicini per poi provarci. Oggi ha vinto il più forte, il favorito e quello che ha dominato tutte le ultime corse a tappe a cui ha partecipato. Io ho capito che è meglio lasciarlo andare e seguire il proprio ritmo". Il giorno di riposo servirà ad elaborare il concetto e a recuperare le energie per i prossimi duelli. O inseguimenti.
Lo dice allargando le braccia Giannetti, ds di Menchov e Sastre. Il campione spagnolo minimizza: "Quando mi hanno detto dei distacchi, mi sono sorpreso". L'ammissione di Nibali: "Corsa finita? No, ma Alberto ha mostrato di essere il più forte"
TNA (Catania), 15 maggio 2011 - Mauro Giannetti è il direttore sportivo di Denis Menchov e Carlos Sastre, non proprio gli ultimi arrivati. Quando gli chiedono un commento sulla mazzata inferta da Alberto Contador ai suoi rivali, lui allarga le braccia e dice: "È fuori categoria per tutti gli altri". Consapevolezza, ecco ciò che resta dopo l'uragano abbattutosi sulla classifica generale: il Giro ha trovato il padrone che tutti attendevano.
LA PRIMA VOLTA — "Sembrava di salire sul Mont Ventoux, più si andava avanti e più aumentava il vento contrario - dice il ragazzo di Pinto, che nel 2008 aveva conquistato la Rosa senza vincere una tappa -. Quando mi sono reso conto che c'era la possibilità di attaccare sono partito, poi ho pensato solo ad essere regolare. Gi altri? Non conoscevo i distacchi con esattezza e quando me li hanno riferiti è stata una bella sorpresa".
GESTIONE — I battuti si dividono in due categorie: da una parte quelli che hanno scelto di non rispondere subito alle coltellate di Contador, dall'altra Scarponi, che ha provato ad attaccarsi alla ruota del Pistolero, pagandone le conseguenze. "E' stato uno scatto fulmineo, nemmeno gli altri se lo aspettavano - spiega Vincenzo Nibali -. Ho scelto di gestire le forze per sfruttare gli ultimi chilometri visto che c'era troppo vento contrario. Sono rimasto più calmo possibile, piano piano è andata sempre meglio. Ho fatto la volata con Garzelli che mi ha tolto l'abbuono. Giro finito? No, anche se Alberto ha dimostrato di essere il più forte".
"MI HA FATTO MALE" — Scarponi non ci gira intorno: "Ho provato ad andargli dietro e non sono riuscito a recuperare dallo sforzo. Con lui ti illudi, ma poi realizzi che ti fa male con i suoi scatti. Avevo capito da un pezzo che avrebbe attaccato, noi invece speravamo di arrivare più vicini per poi provarci. Oggi ha vinto il più forte, il favorito e quello che ha dominato tutte le ultime corse a tappe a cui ha partecipato. Io ho capito che è meglio lasciarlo andare e seguire il proprio ritmo". Il giorno di riposo servirà ad elaborare il concetto e a recuperare le energie per i prossimi duelli. O inseguimenti.