Con una sentenza decisamente insolita, un giudice brasiliano ha autorizzato una donna a guardare film pornografici e a masturbarsi sul luogo di lavoro.
A fare l’insolita richiesta è stata un’impiegata 36enne, Ana Catarian Bezerra, che ha portato come motivazione il fatto che l’attività sessuale le era indispensabile per rilassarsi. La donna soffrirebbe di una sorta di “ipersessualità”, che le causa forte stress qualora non riesca a dare sfogo ai suoi bisogni.
Ana ha raccontato che è successo che si sia masturbata anche quasi 50 volte al giorno: “È a questo punto che ho capito che non era normale, e ho chiesto aiuto”. Ana infatti è ora anche in cura medica, e i dottori le hanno prescritto dei tranquillanti che la portano a masturbarsi “solo” 15-20 volte al giorno.
Inutile dire che la sentenza ha fatto un certo scalpore, anche se più negli USA che nel Brasile, forse anche a causa dell’atteggiamento sostanzialmente diverso verso il ***** (ma anche verso il lavoro). Alcuni specialisti americani hanno osservato che la sentenza non aiuta la cura della donna, in quanto l’”ipersessualità” non sarebbe una malattia “autonoma”, e la masturbazione sarebbe un sintomo di un disordine psicologico di altro tipo. A questi specialisti è però stato contestato di non conoscere il caso, non avendo mai visitato la donna, e quindi di non avere alcun titolo per fare commenti.
A fare l’insolita richiesta è stata un’impiegata 36enne, Ana Catarian Bezerra, che ha portato come motivazione il fatto che l’attività sessuale le era indispensabile per rilassarsi. La donna soffrirebbe di una sorta di “ipersessualità”, che le causa forte stress qualora non riesca a dare sfogo ai suoi bisogni.
Ana ha raccontato che è successo che si sia masturbata anche quasi 50 volte al giorno: “È a questo punto che ho capito che non era normale, e ho chiesto aiuto”. Ana infatti è ora anche in cura medica, e i dottori le hanno prescritto dei tranquillanti che la portano a masturbarsi “solo” 15-20 volte al giorno.
Inutile dire che la sentenza ha fatto un certo scalpore, anche se più negli USA che nel Brasile, forse anche a causa dell’atteggiamento sostanzialmente diverso verso il ***** (ma anche verso il lavoro). Alcuni specialisti americani hanno osservato che la sentenza non aiuta la cura della donna, in quanto l’”ipersessualità” non sarebbe una malattia “autonoma”, e la masturbazione sarebbe un sintomo di un disordine psicologico di altro tipo. A questi specialisti è però stato contestato di non conoscere il caso, non avendo mai visitato la donna, e quindi di non avere alcun titolo per fare commenti.