È quasi pronto il nuovo ponte di Genova nei tempi previsti. Si chiamerà "Ponte Italia"? "Ponte Genova"? "Ponte San Giorgio"? oppure....
Nuovo ponte, concluso il varo. Conte: «Dalla Lanterna di Genova una nuova luce sull'Italia». Il sindaco Bucci: «Pe Zena e pe San Zòrzo»
Genova – «Suturiamo una ferita, quella della 43 vittime, che non potrà mai essere completamente rimarginata. Questo è il cantiere dell'Italia che sa rialzarsi, che si rimbocca le maniche, non si lascia abbattere, non si lascia sopraffare: è una giornata speciale e storica». Le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte precedono di un istante il suono delle sirene di cantiere e poi l'eco più lontano e sommesso di quelle del porto: è mezzogiorno in punto e la diciannnovesima campata d'acciaio del nuovo ponte sul Polcevera ha appena compiuto gli ultimi centimetri che la separavano dal punto finale della sua ascesa, a 40 metri d'altezza, completando i 1.067 metri del nuovo tracciato che ricongiungerà i tronconi della A10, spezzata il 14 agosto del 2018 dal disastroso crollo della pila 9 ponte Morandi.
Ad attendere Conte, arrivato alle 10.58 all'aeroporto Cristoforo Colombo e accompagnato dalla ministra delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli, il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione, Marco Bucci, il presidente della Regione Giovanni Toti, il prefetto di Genova Carmen Perrotta e i vertici delle aziende impegnate nella costruzione del nuovo viadotto. Per Fincantieri, l'amministratore delegato Giuseppe Bono, e Pietro Salini, patron di Salini Impregilo.
«Per Genova e per San Giorgio», ha detto il sindaco Bucci, mutuando un grido di guerra dell'antica Repubblica marinara, mentre un grande vessillo con la croce rossa in campo bianco sventolava sui fianchi della campata. «Il ponte non è finito - ha aggiunto il primo cittadino - questo ponte colpisce il cuore e la mente, per lo stile asciutto tipico dei genovesi».
Il tricolore si accende sui piloni del ponte (video riservato)
I lavori, partiti a marzo del 2019, entrano così in una nuova fase. Che prevedono, già dai prossimi giorni, l'appoggio definitivo sulle diciotto pile a forma di ellisse, la realizzazione della soletta su cui correrà l'asfalto con una unica, lunga gettata e l'installazione delle tecnologie e dei lampioni che, a centro strada, illumineranno il ponte-nave firmato Renzo Piano.
«Questo è qualcosa di più di un ponte, è l'esempio di un'Italia che ce la fa a ripartire, la dimostrazione che insieme possiamo fare tante cose», ha detto il governatore ligure, Giovanni Toti.
Al termine della giornata l’inno e “Nessun dorma”
Nelle vie e piazze di Genova sono risuonate le note dell'Inno di Mameli e il "Nessun Dorma" della Turandot. Così Salini Impregilo ha salutato il varo dell’ultima campata. Salini Impregilo ha anche colorato il ponte e pile con un fascio luminoso tricolore. L'iniziativa rappresenta un omaggio alle istituzioni, ai genovesi e un pensiero commosso per le vittime del crollo.
Nuovo ponte, concluso il varo. Conte: «Dalla Lanterna di Genova una nuova luce sull'Italia». Il sindaco Bucci: «Pe Zena e pe San Zòrzo»
Genova – «Suturiamo una ferita, quella della 43 vittime, che non potrà mai essere completamente rimarginata. Questo è il cantiere dell'Italia che sa rialzarsi, che si rimbocca le maniche, non si lascia abbattere, non si lascia sopraffare: è una giornata speciale e storica». Le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte precedono di un istante il suono delle sirene di cantiere e poi l'eco più lontano e sommesso di quelle del porto: è mezzogiorno in punto e la diciannnovesima campata d'acciaio del nuovo ponte sul Polcevera ha appena compiuto gli ultimi centimetri che la separavano dal punto finale della sua ascesa, a 40 metri d'altezza, completando i 1.067 metri del nuovo tracciato che ricongiungerà i tronconi della A10, spezzata il 14 agosto del 2018 dal disastroso crollo della pila 9 ponte Morandi.
Ad attendere Conte, arrivato alle 10.58 all'aeroporto Cristoforo Colombo e accompagnato dalla ministra delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli, il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione, Marco Bucci, il presidente della Regione Giovanni Toti, il prefetto di Genova Carmen Perrotta e i vertici delle aziende impegnate nella costruzione del nuovo viadotto. Per Fincantieri, l'amministratore delegato Giuseppe Bono, e Pietro Salini, patron di Salini Impregilo.
«Per Genova e per San Giorgio», ha detto il sindaco Bucci, mutuando un grido di guerra dell'antica Repubblica marinara, mentre un grande vessillo con la croce rossa in campo bianco sventolava sui fianchi della campata. «Il ponte non è finito - ha aggiunto il primo cittadino - questo ponte colpisce il cuore e la mente, per lo stile asciutto tipico dei genovesi».
Il tricolore si accende sui piloni del ponte (video riservato)
I lavori, partiti a marzo del 2019, entrano così in una nuova fase. Che prevedono, già dai prossimi giorni, l'appoggio definitivo sulle diciotto pile a forma di ellisse, la realizzazione della soletta su cui correrà l'asfalto con una unica, lunga gettata e l'installazione delle tecnologie e dei lampioni che, a centro strada, illumineranno il ponte-nave firmato Renzo Piano.
«Questo è qualcosa di più di un ponte, è l'esempio di un'Italia che ce la fa a ripartire, la dimostrazione che insieme possiamo fare tante cose», ha detto il governatore ligure, Giovanni Toti.
Al termine della giornata l’inno e “Nessun dorma”
Nelle vie e piazze di Genova sono risuonate le note dell'Inno di Mameli e il "Nessun Dorma" della Turandot. Così Salini Impregilo ha salutato il varo dell’ultima campata. Salini Impregilo ha anche colorato il ponte e pile con un fascio luminoso tricolore. L'iniziativa rappresenta un omaggio alle istituzioni, ai genovesi e un pensiero commosso per le vittime del crollo.