Mentre il vecchio Anvisio era avvolto nei suoi più oscuri pensieri, pensando e ripensando a ciò che avrebbe potuto fare in quella situazione tanto disperata, Lorden non smetteva di guardarlo, orgoglioso del suo operato e dell'attesa fine che spettava, di diritto, allo stregone in gabbia:
Lorden: "La mia reputazione non può che crescere sapendo che sono riuscito a battere un avversario come te caro Anvisio.. Sai quasi mi dispiace aver concluso così in fretta questo combattimento, mi aspettavo di meglio da uno stregone come te! Solo questo sei capace di suscitarmi? Pietà? AHAHAHAH!" -osservando a braccia conserte la triste scena fiammeggiante che avvolgeva Anvisio, impossibilitato nell'uso della magia e di ogni altro tipo di trucco-
Anvisio: "...Eppure.. Mi ero preparato così bene a questo scontro.. Ho sottovalutato la sua intelligenza e adesso mi ritrovo qui.. Cos'ho fatto per aiutarti fratellino? Nulla.. Non ho aiutato te.. Non sono riuscito a liberarti dalla fredda prigionia nella quale questa belva umana ti ha buttato.. Ormai sono passati così tanti anni che non so neanche se sei ancora lì dentro.. Ho conservato per tutto questo tempo con migliaia di incantesimi quel tuo sigillo.. Ancora è lì, nel mio studio, come se ti rappresentasse fratello.. E cosa ho fatto per tua figlia? Per tua moglie? Entrambe hanno lottato per riaverti e per raggiungere l'attesa vendetta ma ambedue invano. Ho commesso peccato di superbia se credevo di poter battere quel mostro, lo so, ma l'ho fatto solo per te.. Per la tua amata famiglia.." -Parlando con tono basso e disperato, rivolgendosi lo sguardo al cielo, con le lacrime che scorrevano giù per le sue guance rugose, che per tanto tempo aveva trattenuto; Voleva mantenersi forte per quello scontro; Voleva dimostrarsi forte alla vista del fratello, che tanto confidava in lui- "E adesso? Cosa ho concluso volendo fare tutto da solo? Ho rifiutato tutti gli aiuti di questo mondo perché ho continuato a credere che la mia vendetta fosse qualcosa di intimo.. In realtà riguarda molti; Riguarda tutti coloro che ti volevano e ti vogliono bene. Ti ho deluso questa è la verità.. è solo colpa mia se adesso non sei qui.. Non ti ho protetto dalle grinfie della Julisis, e ti ho lasciato lì, a gelare, a consumarti, fino a svanire per mano di un sabotaggio.. Adesso anch'io vivo ciò che tu hai vissuto per ben 10 anni: Il tempo non ha guarito le nostre ferite, perché queste si rinnovano ogni giorno, senza fine. Anzi, per me è giunta; Sono arrivato al traguardo della mia vita. Non ti nego che sono molto deluso di me stesso, ancor di più se penso che non ti rivedrò mai più, come succederà con tua moglie e tua figlia, che non ha mai saputo della mia vera identità.. Segreto e segreto e poi, mi si è rivoltato contro, tutto! Io posso affrontare la solitudine, ma a te, fratello, non te la augurerei mai! Spero di vederti da lassù, ritornato alla realtà, abbracciando calorosamente, anche da parte mia, la tua famiglia.. Addio.." -accennando ad un sorriso, mentre le lacrime continuavano a sgorgare e scavare nelle tracce della vecchiaia. Arresosi ormai, chiuse gli occhi e si sedette a terra, con le gambe incrociate, mentre il rivale assisteva trionfante alla scena-
Lorden: "Sei pronto a sprofondare nelle calore delle mie fiamme?! Ti assicuro che proverai molto dolore! *Fiamme dell'Inferno: Chiusura del Sigillo!*" -urlando gustosamente la formula, mentre porta le braccia in avanti, stringendo le mani tra di loro-.
Le fiamme iniziarono a restringersi, ad avvicinarsi sempre di più al corpo dello stregone, ormai non più preoccupato della sua vendetta perché era sicuro che qualcuno, in futuro, avrebbe concretizzato ciò che lui non è riuscito a fare. I suoi pensieri fissi che alienavano il dolore dell'anima erano i ricordi: iniziava a rimuginare i vecchi momenti del passato, quando ancora la giovinezza era fiorente e ogni preoccupazione era superflua. Ma forse, inaspettatamente, quella giustizia tanto predicata...
Lorden: "La mia reputazione non può che crescere sapendo che sono riuscito a battere un avversario come te caro Anvisio.. Sai quasi mi dispiace aver concluso così in fretta questo combattimento, mi aspettavo di meglio da uno stregone come te! Solo questo sei capace di suscitarmi? Pietà? AHAHAHAH!" -osservando a braccia conserte la triste scena fiammeggiante che avvolgeva Anvisio, impossibilitato nell'uso della magia e di ogni altro tipo di trucco-
Anvisio: "...Eppure.. Mi ero preparato così bene a questo scontro.. Ho sottovalutato la sua intelligenza e adesso mi ritrovo qui.. Cos'ho fatto per aiutarti fratellino? Nulla.. Non ho aiutato te.. Non sono riuscito a liberarti dalla fredda prigionia nella quale questa belva umana ti ha buttato.. Ormai sono passati così tanti anni che non so neanche se sei ancora lì dentro.. Ho conservato per tutto questo tempo con migliaia di incantesimi quel tuo sigillo.. Ancora è lì, nel mio studio, come se ti rappresentasse fratello.. E cosa ho fatto per tua figlia? Per tua moglie? Entrambe hanno lottato per riaverti e per raggiungere l'attesa vendetta ma ambedue invano. Ho commesso peccato di superbia se credevo di poter battere quel mostro, lo so, ma l'ho fatto solo per te.. Per la tua amata famiglia.." -Parlando con tono basso e disperato, rivolgendosi lo sguardo al cielo, con le lacrime che scorrevano giù per le sue guance rugose, che per tanto tempo aveva trattenuto; Voleva mantenersi forte per quello scontro; Voleva dimostrarsi forte alla vista del fratello, che tanto confidava in lui- "E adesso? Cosa ho concluso volendo fare tutto da solo? Ho rifiutato tutti gli aiuti di questo mondo perché ho continuato a credere che la mia vendetta fosse qualcosa di intimo.. In realtà riguarda molti; Riguarda tutti coloro che ti volevano e ti vogliono bene. Ti ho deluso questa è la verità.. è solo colpa mia se adesso non sei qui.. Non ti ho protetto dalle grinfie della Julisis, e ti ho lasciato lì, a gelare, a consumarti, fino a svanire per mano di un sabotaggio.. Adesso anch'io vivo ciò che tu hai vissuto per ben 10 anni: Il tempo non ha guarito le nostre ferite, perché queste si rinnovano ogni giorno, senza fine. Anzi, per me è giunta; Sono arrivato al traguardo della mia vita. Non ti nego che sono molto deluso di me stesso, ancor di più se penso che non ti rivedrò mai più, come succederà con tua moglie e tua figlia, che non ha mai saputo della mia vera identità.. Segreto e segreto e poi, mi si è rivoltato contro, tutto! Io posso affrontare la solitudine, ma a te, fratello, non te la augurerei mai! Spero di vederti da lassù, ritornato alla realtà, abbracciando calorosamente, anche da parte mia, la tua famiglia.. Addio.." -accennando ad un sorriso, mentre le lacrime continuavano a sgorgare e scavare nelle tracce della vecchiaia. Arresosi ormai, chiuse gli occhi e si sedette a terra, con le gambe incrociate, mentre il rivale assisteva trionfante alla scena-
Lorden: "Sei pronto a sprofondare nelle calore delle mie fiamme?! Ti assicuro che proverai molto dolore! *Fiamme dell'Inferno: Chiusura del Sigillo!*" -urlando gustosamente la formula, mentre porta le braccia in avanti, stringendo le mani tra di loro-.
Le fiamme iniziarono a restringersi, ad avvicinarsi sempre di più al corpo dello stregone, ormai non più preoccupato della sua vendetta perché era sicuro che qualcuno, in futuro, avrebbe concretizzato ciò che lui non è riuscito a fare. I suoi pensieri fissi che alienavano il dolore dell'anima erano i ricordi: iniziava a rimuginare i vecchi momenti del passato, quando ancora la giovinezza era fiorente e ogni preoccupazione era superflua. Ma forse, inaspettatamente, quella giustizia tanto predicata...