.. la difesa della vittima, in una protezione dei propri principi etici, come se le critiche mosse nei confronti della persona, fossero delle critichi in riguardo a ciò che si pensa, ciò che si persegue, ciò in cui si crede, in questo caso, la non discriminazione e l'etichettaggio del "normale" completamente rifiutato. Questo è l'ultimo testo che scriverò prima di Natale (per poi continuare fino alla Befana), perciò annoiarvi con cose delle quali ho parlato esaustivamente, e che, mi auguro, tutti conosciate, altrimenti, se così non fosse, chiedete a Mamma e Papà.
Voglio concermi e concerdevi il lusso del discorso Natalizio, seppur io non abbia la minima idea di cosa scrivere, ma è molto più semplice non affrontare discorsi di chissà che dimensione conoscitiva, limitiamoci ad una domanda: Cos'è per te il Natale? (Molto simpatica questa cosa, come se chiedessi a me stessa ciò, tipo quando in bagno mi guardo allo specchio e parlo da sola come se ci fosse qualcuno ad ascoltarmi). Il Natale.. trascurando quest'anno che tutti conosciamo per le sue pandemiche dinamiche, il Natale mi ha riservato sempre enorme gioia, uno spirito che trasudava dalle pareti di casa, un ambiente colmo di amore, di gioia, di spensieratezza solo e soltanto per una (due) sere: quella tavola apparecchiata, io che mi recavo da mia Zia per osservarne la bravura in cucina, la passione che ci metteva, la voglia di rendere felici attraverso, all'apparenza, una banale portata, un qualcosa che di più superficiale non può esistere eppure dava gioia. Meraviglioso incartare regali per tutti, spendere un patrimonio per aggiungere anche personalmente un tocco concreto di felicità, vedere i volti sorpresi, ancora assonnati, ammirare quel regalo che con tanto amore avevo fatto, e con altrettanto amore è stato apprezzato: organizzo tutto da sola, i regali, le spese (ovviamente), l'incartamento, eppure casco sempre alla fine, sempre quando, furante il cenone della Vigilia, prendo tutti i regali come se adesso fossi uscita dal centro commerciale, scendo in fretta le scale, ma allo stesso tempo facendo attenzione a non destare troppi sospetti, ma alla fine, troppi sono i regali che mi serve l'aiuto di mia cognata, sempre lì ad aiutarmi, perché condivide con me lo stesso spirito di generosità e, soprattutto, siamo entrambi vogliosi di regali, da fare e da ricevere. Scese le scale, ripongo i regali sotto l'albero tutti meravigliosamente sistemati, faccio due fotine per immortalare il momento, e ritorno come se niente fosse a tavola, accogliendo lo sguardo di mia madre subito sospettosa, anzi, togliamo il sospetto, certa delle mie azioni (ormai mi conosce). Mi meraviglio di questa mia apertura, seppur molto generale, e sospettosa che possa recare in qualcuno interesse: a chi può interessare la mia vita natalizia? Giustamente! Come del resto, è la stessa domanda che mi pongo ogni volta che mi ritrovo a sentire il minimo particolare di gossip "A chi può mai interessare?", eppure c'è gente a cui piace.
Tralasciando questa parentesi aperta, sbucata dal nulla, ci tengo enormemente a fare gli auguri di Buon Natale a tutta la community di Habbo! Riconosco le difficoltà in cui tutti noi riversiamo ma bisogna continuare a vivere, sperare, gioire per quel che si ha e perseverare il ricordo di chi ci ha lasciati, senza mai abbandonarlo! Un Natale diverso, insolito per tantissimi motivi: io non mi recherò più da mia zia in quella sua cucina meravigliosa, che alla Vigilia e a Natale emanava ogni più svariato odore, non andrò più lì semplicemente perché lei non ci sarà, bloccata in un'altra regione dal rosso (che ironicamente dovrebbe essere il colore del Natale, a quanto pare il colore più odiato dell'ultimo periodo) del decreto; non scenderò silenziosamente le scale perché semplicemente i regali sono tutti sotto l'albero, nessun segreto (a quanto pare questo non dipende dalla pandemia, beh buono a sapersi): la busta ed i fiocchi fanno la loro parte, ma il contenuto eh beh!
AUGURI HABBO! Dalla vostra _Hanon_love con amore e fantasia Un felice Natale, per quanto possibile, con le vostre famiglie, rinnovando quello spirito che tanto contraddistingue questo periodo
Voglio concermi e concerdevi il lusso del discorso Natalizio, seppur io non abbia la minima idea di cosa scrivere, ma è molto più semplice non affrontare discorsi di chissà che dimensione conoscitiva, limitiamoci ad una domanda: Cos'è per te il Natale? (Molto simpatica questa cosa, come se chiedessi a me stessa ciò, tipo quando in bagno mi guardo allo specchio e parlo da sola come se ci fosse qualcuno ad ascoltarmi). Il Natale.. trascurando quest'anno che tutti conosciamo per le sue pandemiche dinamiche, il Natale mi ha riservato sempre enorme gioia, uno spirito che trasudava dalle pareti di casa, un ambiente colmo di amore, di gioia, di spensieratezza solo e soltanto per una (due) sere: quella tavola apparecchiata, io che mi recavo da mia Zia per osservarne la bravura in cucina, la passione che ci metteva, la voglia di rendere felici attraverso, all'apparenza, una banale portata, un qualcosa che di più superficiale non può esistere eppure dava gioia. Meraviglioso incartare regali per tutti, spendere un patrimonio per aggiungere anche personalmente un tocco concreto di felicità, vedere i volti sorpresi, ancora assonnati, ammirare quel regalo che con tanto amore avevo fatto, e con altrettanto amore è stato apprezzato: organizzo tutto da sola, i regali, le spese (ovviamente), l'incartamento, eppure casco sempre alla fine, sempre quando, furante il cenone della Vigilia, prendo tutti i regali come se adesso fossi uscita dal centro commerciale, scendo in fretta le scale, ma allo stesso tempo facendo attenzione a non destare troppi sospetti, ma alla fine, troppi sono i regali che mi serve l'aiuto di mia cognata, sempre lì ad aiutarmi, perché condivide con me lo stesso spirito di generosità e, soprattutto, siamo entrambi vogliosi di regali, da fare e da ricevere. Scese le scale, ripongo i regali sotto l'albero tutti meravigliosamente sistemati, faccio due fotine per immortalare il momento, e ritorno come se niente fosse a tavola, accogliendo lo sguardo di mia madre subito sospettosa, anzi, togliamo il sospetto, certa delle mie azioni (ormai mi conosce). Mi meraviglio di questa mia apertura, seppur molto generale, e sospettosa che possa recare in qualcuno interesse: a chi può interessare la mia vita natalizia? Giustamente! Come del resto, è la stessa domanda che mi pongo ogni volta che mi ritrovo a sentire il minimo particolare di gossip "A chi può mai interessare?", eppure c'è gente a cui piace.
Tralasciando questa parentesi aperta, sbucata dal nulla, ci tengo enormemente a fare gli auguri di Buon Natale a tutta la community di Habbo! Riconosco le difficoltà in cui tutti noi riversiamo ma bisogna continuare a vivere, sperare, gioire per quel che si ha e perseverare il ricordo di chi ci ha lasciati, senza mai abbandonarlo! Un Natale diverso, insolito per tantissimi motivi: io non mi recherò più da mia zia in quella sua cucina meravigliosa, che alla Vigilia e a Natale emanava ogni più svariato odore, non andrò più lì semplicemente perché lei non ci sarà, bloccata in un'altra regione dal rosso (che ironicamente dovrebbe essere il colore del Natale, a quanto pare il colore più odiato dell'ultimo periodo) del decreto; non scenderò silenziosamente le scale perché semplicemente i regali sono tutti sotto l'albero, nessun segreto (a quanto pare questo non dipende dalla pandemia, beh buono a sapersi): la busta ed i fiocchi fanno la loro parte, ma il contenuto eh beh!
AUGURI HABBO! Dalla vostra _Hanon_love con amore e fantasia Un felice Natale, per quanto possibile, con le vostre famiglie, rinnovando quello spirito che tanto contraddistingue questo periodo