Gli appassionati italiani di tennis dovranno aspettare ancora prima di vedere un azzurro alzare la prestigiosa coppa di Wimbledon.
A Matteo Berrettini non riesce l'impresa di superare in finale il numero 1 al mondo Novak Djokovic.
Il romano ha disputato una partita di straordinaria intensità, ha tenuto il campo alla pari per oltre 3 ore ma alla fine ha dovuto cedere.
Un primo set da favola, con il serbo in vantaggio per 5-2 dopo un inizio non all'altezza delle aspettative.
Ma a questo punto Berrettini è stato bravo ad aggrapparsi al servizio per stare in scia. Dopo aver annullato un set-point, ha vinto un game interminabile (22 punti) e ha preso fiducia per rientrare in partita al 9° gioco grazie a uno strepitoso passante di dritto in corsa.
Si è arrivati al tie-break dove Berrettini non si è disunito dopo essere stato ripreso (da 3-0 a 3-3). Ha sfoderato 3 grandi accelerazioni di dritto e ha portato a casa il set con un ace. Un recupero in credibile dal 5-2 al 6-7!
Il grande sforzo, fisico e mentale, compiuto per la rimonta è costato caro a Berrettini che in avvio del secondo set si è trovato di colpo sotto di 4-0. Il romano ha deciso però di non mollare: piano piano ha risalito la china, ha salvato 3 set-point consecutivi sul 3-5, ma sul 4-5 Djokovic ha prodotto un game perfetto che non ha lasciato scampo all'azzurro. (6-4)
Sulle ali dell'entusiasmo il serbo ha proseguito con la sua performance straordinaria e ha sfruttato al meglio gli errori di Berrettini, che iniziava a essere un po' stanco. Ed ha portato così a casa anche il terzo set. (6-4)
Nel quarto set Berrettini ha tentato il tutto per tutto ma ha dovuto scontrarsi con un Djokovic sempre più deciso e determinato. Il serbo è risalito da campione da 2-3, 0-30 salvando con un incredibile passante di dritto incrociato la possibile palla del 15-40 e ha minato psicologicamente la resistenza dell'italiano. Djokovic chiude il set 6-3 e porta a casa il trofeo.
A Berrettini resta l'onore delle armi: torna a casa a testa altissima consapevole ormai che è tra i grandi del tennis mondiale. Lo testimonia la facilità con cui è arrivato in finale, e come ha saputo gestire al meglio le sue emozioni nella sua prima finale Slam e la voglia di non mollare mai.
Per il serbo, invece, una vittoria storica che vince così il 6° titolo a Wimbledon (3° di fila come era riuscito solo a Borg, Sampras e Federer) e, soprattutto, raggiunge Federer e Nadal in cima alla classifica dei trionfi nei tornei dello Slam a quota 20.
Un successo fondamentale che gli permette di restare in corsa per il Grande Slam. Se riuscisse a trionfare a settembre anche agli Us Open eguaglierebbe un primato che resiste dal 1969 (l'ultimo a riuscirci è stato Rod Laver).
A Matteo Berrettini non riesce l'impresa di superare in finale il numero 1 al mondo Novak Djokovic.
Il romano ha disputato una partita di straordinaria intensità, ha tenuto il campo alla pari per oltre 3 ore ma alla fine ha dovuto cedere.
Un primo set da favola, con il serbo in vantaggio per 5-2 dopo un inizio non all'altezza delle aspettative.
Ma a questo punto Berrettini è stato bravo ad aggrapparsi al servizio per stare in scia. Dopo aver annullato un set-point, ha vinto un game interminabile (22 punti) e ha preso fiducia per rientrare in partita al 9° gioco grazie a uno strepitoso passante di dritto in corsa.
Si è arrivati al tie-break dove Berrettini non si è disunito dopo essere stato ripreso (da 3-0 a 3-3). Ha sfoderato 3 grandi accelerazioni di dritto e ha portato a casa il set con un ace. Un recupero in credibile dal 5-2 al 6-7!
Il grande sforzo, fisico e mentale, compiuto per la rimonta è costato caro a Berrettini che in avvio del secondo set si è trovato di colpo sotto di 4-0. Il romano ha deciso però di non mollare: piano piano ha risalito la china, ha salvato 3 set-point consecutivi sul 3-5, ma sul 4-5 Djokovic ha prodotto un game perfetto che non ha lasciato scampo all'azzurro. (6-4)
Sulle ali dell'entusiasmo il serbo ha proseguito con la sua performance straordinaria e ha sfruttato al meglio gli errori di Berrettini, che iniziava a essere un po' stanco. Ed ha portato così a casa anche il terzo set. (6-4)
Nel quarto set Berrettini ha tentato il tutto per tutto ma ha dovuto scontrarsi con un Djokovic sempre più deciso e determinato. Il serbo è risalito da campione da 2-3, 0-30 salvando con un incredibile passante di dritto incrociato la possibile palla del 15-40 e ha minato psicologicamente la resistenza dell'italiano. Djokovic chiude il set 6-3 e porta a casa il trofeo.
A Berrettini resta l'onore delle armi: torna a casa a testa altissima consapevole ormai che è tra i grandi del tennis mondiale. Lo testimonia la facilità con cui è arrivato in finale, e come ha saputo gestire al meglio le sue emozioni nella sua prima finale Slam e la voglia di non mollare mai.
Per il serbo, invece, una vittoria storica che vince così il 6° titolo a Wimbledon (3° di fila come era riuscito solo a Borg, Sampras e Federer) e, soprattutto, raggiunge Federer e Nadal in cima alla classifica dei trionfi nei tornei dello Slam a quota 20.
Un successo fondamentale che gli permette di restare in corsa per il Grande Slam. Se riuscisse a trionfare a settembre anche agli Us Open eguaglierebbe un primato che resiste dal 1969 (l'ultimo a riuscirci è stato Rod Laver).
